Oh bej! Oh bej!

Sabato pomeriggio all’insegna del caos natalizio. La pioggia. I lavori forzati per il presepe, iniziato ai primi di novembre e ancora da finire … I guasti tradizionali (pisellini non funzionanti anche se riposti con cura, statuine con braccia o gambe rotte anche se conservate sotto imballaggio singolo …) e non (acqua che perde, centralina elettrica in tilt, pistola colla a caldo a funzionamento alternato …), mi hanno tenuto quasi prigioniero in casa per un mese, nervi a fior di pelle e fisico da buttare (più dello standard personale …).

La Committente dei lavori forzati, nonché Collaboratrice volontaria, ha deciso una sospensione per evitare il crollo definitivo e la distruzione isterica del sottoscritto, con consegna in discarica di tutto quanto fatto finora. Siamo andati, per distrarci un po’, alla Fiera degli Oh Bej! Oh bej! a Milano e, tra bancarelle variopinte, odori di fritto e profumo di caldarroste, la quiete dopo la tempesta è arrivata. Anche perché, avendola incontrata tra i visitatori, stavo quasi per rivolgermi per un intervento protettivo e liberatorio a mio favore, lavoratore coatto, contro la ferrea padrona, alla Leader della CGIL … dicendole che sono stato costretto a lavorare anche oltre le otto ore giornaliere … ma la mia consorte mi ha ricordato che tra casa, scuola e presepe lei ne ha lavorato oltre 12 e quindi  ho salutato la Camusso e mi sono limitato a farle una foto ricordo di questi giorni stressanti. La serata è finita tranquillamente a casa davanti a una piadina con porchetta fresca, comprata ovviamente al “Mercatino di Natale” …

Per ingrandire la foto che ti incuriosisce, cliccarci sopra …

5 pensieri su “Oh bej! Oh bej!

  1. Grazie Alfredo, mi trova d’accordo.
    Mike: anche la MIA pazienza è messa a dura prova!

  2. @Mike: La Camusso era lì per godersi la passeggiata e già per farle la foto le ho chiesto se potevo disturbarla un attimo … Col selfie mi sembrava approfittare troppo della sua cortesia.

  3. da Mike, via Mail: L’ho sempre detto: le feste, soprattutto quelle natalizie (regali, regalini, dove si va, dove ci si riunisce, etc..) mettono sempre a dura prova la convivenza familiare!
    Comunque, belle le foto dell’evento! Un appunto: perchè non ti sei fatto un selfie con la Sig.ra Camusso?

  4. Hai fatto bene, interrompere un lavoro stressante è giusta coasa da fare, intercalare con qualcosa di variopinto, caotico, colorato come può essere una manifestazione del genere è la ricetta per togliere lo stress e sostituirlo con la spossatezza fisica, al ritorno a casa, le gambe che fanno male, la testa piena di tutto ciò che si è visto e che non trova sufficiente spazio nella nostra memoria, causando un rallentamento dei pensieri, una ricerca quindi del riposo mentale e fisico che riporterà, poi, tutto a posto. Io e la dolce metà siamo andati venerdì 5/12 a vedere a Rho la fiera dell’artigianato, dove ho sperimentato le stesse cose che ho detto poco sopra. Questa sera concerto col mio Coro al salone dei Giardini Estensi a Varese e subito dopo, il turno di notte del 118. Ma da domani si inizia un po’ di tranquillità, farò l’albero di Natale e un modesto Presepe, oltre a tutti gli altri addobbi alla casa che confezionerà la moglie.

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