Andare a cinema a vedere un’interpretazione di Antonio Albanese ci fa pensare alla comicità facile, da show televisivo, poi ci accorgiamo che i suoi film anche se diretti da registi diversi, lasciano sempre un segno, una riflessione, un ricordo, un senso di colpevolezza o di riscatto. “Un mondo a parte” diretto da Riccardo Milani ci porta in un paesino come ce ne sono tanti sparsi nella nostra Italia, posti in luoghi impervi, con pochissimi abitanti, case disabitate, pochi giovani, qualche bambino. Paesi e tradizioni che spesso spariscono per sempre. In questo “mondo a parte” si vive una realtà diversa che in altri luoghi e città, si dà importanza a cose semplici, alla natura, alla poesia … C’è chi lotta per la loro sopravvivenza, per lasciare tracce di storia e di persone anche cercando di salvare, per esempio, una scuola che è la piantina che può far crescere un albero di ripresa e vitalità … con il coinvolgimento di nuovi arrivati, profughi da Paesi in guerra o poveri. Albanese si conferma attore di alto livello, sensibile a temi di solidarietà sociale e ambientale e interpreta il ruolo di un maestro in maniera concreta da missionario della cultura e dell’amore verso i bambini, verso il futuro. Sua collega, Virginia Raffaele, bravissima anche nella recitazione cinematografica, gli si affianca con forza insieme ad attori e bambini molto credibili scelti sul posto, e il film prende il volo verso il successo. Momenti che fanno ridere, momenti di sensibilità, bella fotografia in luoghi paradisiaci e difficili, colonna sonora che accompagna e non fa rumore … Bel film, veramente. Reale, soprattutto.