L’ultima notte di Amore: finalmente …

Finalmente un thriller all’italiana, un film che porta aria nuova, fatto di un racconto ben ingegnato, intrecci, flashback, eventi possibili nel quotidiano con poco spazio alla fantasia, personaggi reali, uomini e donne della porta accanto, un po’ eroi, un po’ vigliacchi, un po’ onesti, un po’ malavitosi … Con una buona colonna sonora e immagini di una Milano quasi “americana” con droni che scoprono monumenti e grattacieli, strade a più corsie e tunnel spesso senza sbocchi alla vita … Una Milano di tradizioni e illusioni presentataci da Andrea Di Stefano. Il coinvolgimento di attori di spessore e esordienti di buone speranze, tiene lo spettatore attento alle espressioni, ai primi piani e anche ad uno stretto calabrese iniziale … Un Pierfrancesco Favino che sale sempre più in alto nella scala professionale, un Antonio Gerardi sempre a suo agio nei ruoli affidati, una stupenda e bravissima Linda Caridi che ormai è una vera attrice, un Francesco Di Leva che sa “prendere” e tanti altri interpreti ben scelti. Il ritmo è incalzante, da vero thriller e, diciamolo, libero da “scopiazzamenti” di serie d’oltreoceano, non supereroi, ma persone normali coinvolte in un mondo non creato per loro da persone più feroci di loro ,,, Un film che non ci mostra la prima notte o le varie notti d’amore, ma una nuova ultima notte di Amore. Ci siamo appassionati e, finalmente, evviva lo “spaghetti thriller”.

locandina da internet

 

Spaghetti in crema di zucca, cozze e pecorino

Ingredienti per 2 persone
180 g spaghetti
½ Kg di cozze
400 g di zucca
Pecorino q.b.
3 cucchiai parmigiano
olio extravergine
sale qb
1 spicchio aglio o scalogno
1 cipolla piccola
Prezzemolo q.b.
Preparazione
Pulire bene le cozze e farle aprire in una pentola. Sgusciarle e tenerle da parte insieme ad un paio di cozze col guscio per decorazione. Conservare l’acqua di cottura filtrata.
Tagliare la zucca a dadini piccoli e soffriggerla in padella con olio, cipolla a fettine e aglio o scalogno. Cuocerla per circa 15 minuti. Quando è ben cotta frullarla aggiungendo un po’ di acqua delle cozze, il parmigiano fino ad ottenere una crema omogenea.
Versare la crema nella padella in cui si era cotta la zucca e tenerla in caldo.
Portare a bollore abbondante acqua per la cotture della pasta.
Scolare la pasta al dente e saltarla in padella con la crema di zucca e le cozze, aggiungendo acqua delle cozze e saltare tutto a fuoco vivo aggiungendo 3 cucchiai di pecorino e altra acqua delle cozze ( oppure acqua di cottura della pasta in aggiunta a quella delle cozze) fino a cottura completa della pasta
Servire aggiungendo prezzemolo tritato, peperoncino e le cozze col guscio tenute da parte e in caldo e una spolverata di pecorino.

Il cinema nel teatro, il teatro nel cinema.

Quando il cinema si intreccia col teatro e con la musica, ti regala emozioni vere e indimenticabili. Il film “I Fratelli De Filippo” di Sergio Rubini esce poco dopo un altro film dedicato alle Famiglie Scarpetta e De FIlippo cioè “Qui rido io” di Mario Martone e per lo spettatore è impossibile non fare confronti. Il film di Martone ci era piaciuto tantissimo per la sua teatralità e sottile ironia impostata sul personaggio complicatissimo Eduardo Scarpetta, grande attore e patriarca assoluto, mentre il film di Rubini, ricalcando la storia intricata sentimentalmente dello stesso personaggio, è incentrata sulla storia sofferta dei De Filippo, i figli mai riconosciuti e discriminati rispetto ai figli dal cognome Scarpetta. Rubini è riuscito a creare un racconto pulito, delicato, sentimentale pur basato su rapporti difficili tra genitori e figli, tra fratellastri, tra fratelli, rendendo reali e riconoscibili certi momenti di illusioni e di sofferenze che tantissime persone vivono anche attualmente giorno dopo giorno nelle famiglie allargate … che, però, nel caso dei De Filippo non ebbe mai momenti semiufficiali. Rubini ha scelto pezzi di teatro e dialoghi che tengono viva l’attenzione, fa nascere curiosità verso l’arte del teatro in chi ne frequenta pochi oppure suscita ricordi ed emozioni per chi ha provato a calcare il palcoscenico, facendo vivere momenti caotici del dietro le quinte, fa capire cosa vuol dire la passione nel presentare a sipario aperto i problemi della gente comune, di una città difficile come Napoli, essa stessa un teatro vivente continuo nelle sue strade, nei suoi mercati … Scegliendo attori bravissimi, non noti al grande pubblico o esordienti accanto ad attori di grandi esperienze, il regista ha fatto centro e non sarà facile dimenticare le interpretazioni di Mario Autore, Domenico Pinelli, Anna Ferraioli Ravel, degli attori-bambini, Giancarlo Giannini, Marisa Laurito, Vincenzo Salemme, Susy Del Giudice, Marianna Fontana, Maurizio Casagrande, Maurizio Micheli e tutti gli altri, senza dimenticare Biagio Izzo che siamo abituati a vedere come comico e in film da cassetta e cinepanettoni ma qui mette in evidenza un’ esperienza di gavette teatrali, che gli hanno reso possibile questo ruolo importante e anche drammatico: bravo. Buona la fotografia e stupenda la colonna sonora di Nicola Piovani che si plasma sul corpo della storia attimo per attimo. Un film da vedere e da ricordare e questo parere non è legato all’essere napoletano o all’aver provato l’amore per il teatro o aver assistito dal vivo a spettacoli dei De FIlippo: Rubini ha sorpreso per solidità dell’impianto della pellicola, dei momenti rappresentati, scelti tra quei lunghi anni e anni delle storia dei De Filippo, della sua esperienza che qui si esplicita stupendamente. Aspettiamo grandi riconoscimenti perché dalla sala si esce veramente soddisfatti e dimentichi di ciò che la vita riserva fuori.

locandina da internet