“Masterplan post EXPO 2015”

Palazzo Reale –  Milano  28.11.2013 

Ho partecipato a questa presentazione con molti dubbi sull’avanzamento dei lavori per EXPO: su quel territorio passo quasi tutti i giorni e la mia impressione è che si farà tutto in fretta e furia per essere pronti per aprile 2015.

 

Foto F. Gentile

 I miei appunti: L’incontro di oggi, però, era ancora più avanti e aveva per oggetto la presentazione di proposte per il “dopo EXPO”. Cosa si farà di costruzioni ed infrastrutture alla chiusura della manifestazione? Come evitare sperperi? Come valorizzare la zona di Milano – Rho – Pero – Arese?

EXPO occuperà 1 milione di mq di territorio e sarà visitata da 20 milioni di persone provenienti da tutto il mondo, ma cosa lascerà in eredità a Milano e alla Lombardia? Si sa che sicuramente il costruendo Palazzo Italia rimarrà a memoria della manifestazione, ma tutto il resto potrà essere smantellato … e 1 miliardo e 200 milioni di euro saranno investiti per il recupero della zona che potrà essere di interesse altissimo, se ben progettata.

Il Presidente di Arexpo, Pilotti, ha spiegato che questa società è stata istituita proprio per realizzare il sito post EXPO e ciò in stretta collaborazione con la soc. EXPO 2015, Amministrazioni pubbliche, Governo e privati. La Arexpo è una Società indebitata alla nascita con l’obiettivo di valorizzare quel territorio qualitativamente e quantitativamente, in tempi brevi: sviluppo progettuale nel 2014 e realizzazione nel 2015-2016. Sono state chieste proposte a Imprese e Associazioni e ne sono pervenute 15, di cui 5 le rappresentano in parte ma trasversalmente, tutte. Il futuro di Milano è METROPOLITANO e deve essere “sostenibile”, per cui è importante:

  • valorizzare l’eredità fisica dell’Esposizione Universale
  • innovare, indipendentemente da partecipazioni di pubblico o privato tra cui ci deve essere integrazione
  • riusare virtuosamente le risorse e gli interventi in corso per attrezzare il sito con uno sguardo a lungo termine e a basse discontinuità
  • confrontarsi con le best pratices internazionali

puntando su:

  • fiducia nella vitalità e concorrenza delle aree metropolitane
  • leva endogena di ripartenza oltre una crisi non contingente, ma strutturale
  • attrazione di nuovi investimenti materiali ed immateriali
  • ibridazione di talenti, alta formazione, nuove tecnologie
  • tessuto infrastrutturale integrato
  • e per far ciò sarà necessario interagire tra i soci e le loro strutture, stakeholders, allargando il dialogo con la Città e la Regione, sviluppando al di là dei vincoli.

Le idee pervenute sono abbastanza convergenti e ciò significa che si sa cosa si vuole in futuro, con chi si lavora in campo istituzionale, pubblico, professionale, amministrativo: esse sono basate su multitematicità, multifunzionalità, apertura a soluzioni urbane vivibili e sostenibili, in quella che sarà la GRANDE SFIDA PER MILANO E TUTTA LA REGIONE. 

Ferrero di BNP Paribas Real Estate, ha detto che il sito EXPO è in area extraurbana, fuori tangenziali, a 14 km dal centro città e non ha valore paesaggistico. Guardando al passato si impara e vediamo che Siviglia fece l’EXPO a 6 km da centro e il dopo è stato un insuccesso, come ad Hannover che era a 8 15 km, mentre a Lisbona il successo si è avuto solo in parte, mentre Torino post Olimpiadi invernali e Londra post Olimpiadi hanno sfruttato bene l’eredità lasciata dalle manifestazioni.  PROPOSTE sono quelle di creare una CITTADELLA DELLA GIOVENTU’, realizzando residenze per studenti per 8000 posti letto, coprendo il 12% della domanda, sull’esempio dello Spazio Einaudi di Torino, con uno STADIO CALCISTICO con attrazioni sportive, vasca olimpionica, atletica out e indoor, circuito di trotto, poi un POLO AGROALIMENTARE trasferendo i Mercati Generali di Milano oppure una CITTADELLA DELLA GIUSTIZIA, delocalizzando il carcere di s. Vittore e con un Palazzo di Giustizia e recuperando l’attuale bellissimo edificio di s. Vittore ad altri scopi, o anche fare una CITTADELLA DELLE ORGANIZZAZIONI NON GOVERNATIVE o, infine, un POLO SMART CITIES, riunendo aziende tecnologiche impegnate nella ricerca per una città sostenibile, con occhio alla mobilità, all’energia … Le idee quindi ci sono e anche l’interesse ad investire: importanto è sapere cosa, quando e quanto. 

Boeri di Bain Company e Prelios Integra, ha ricordato il tema di EXPO “Nutrire il Pianeta, Energia per la vita” e ha spiegato che secondo loro bisogna partire dalle eccellenze di Milano e Lombardia che sono: Moda, Design e Food per cui dopo EXPO potrebbe nascere un POLO con spazi aperti al pubblico e la presenza delle maggiori marche, ma anche di artigiani e imprese start up: un posto dove si progetta, si realizza e si vende. Con il Calcio, altra eccellenza italiana, sono queste tre citate ad avere richiamo nel mondo e poter recuperare su Parigi per la moda oppure su New York, Hong Kong, Londra …  Ovviamente ci dovranno essere strutture integrate quali Musei, Hotel, ristoranti … 

Dal Checco di Assolombarda ha presentato il progetto NEXPO: una Silicon Valley italiana e smart cities, un’idea nata ascoltando gli imprenditori lombardi, utilizzando al massimo quanto viene realizzato per EXPO evitando sperperi, su spazi già digitalizzati, infrastrutturati e collegati con ferrovie, aeroporti, autostrade e anche porti e quindi un Polo interconnesso con l’Europa, in cui verranno attratte imprese italiane e straniere e le start up, rendendolo appetibile ed evitando la delocalizzazione all’estero, ma facendo arrivare aziende dall’estero. Si creerà una Cloud Farm start up raggruppando servizi di Information Technologies pubblici e privati, un NEXPO Hub, punto di riferimento per aziende che generano servizi a valore aggiunto e al centro Palazzo Italia visto come incubatore di aziende start up. Essendo il sito di EXPO di proprietà Pubblica Amministrazione, occorrerà una forte Governance con attenzione costante e “zero burocratizzazione” per poter attrarre specie gli stranieri. 

Manfredini, atleta azzurro, della Fondazione Oltrexpo ha proposto una Cittadella dello Sport occupando 40 ettari di terreno sui 90 disponibili, immersa nel verde, con le infrastrutture e le tecnologie necessarie, portando lo Sport nelle scuole e permettendo ai giovani di usufruire degli impianti, non solo a chi possa permetterselo, un luogo di vacanza per ragazzi che non possono andare fuori, altrove, e un luogo di svago e tempo libero per i milanesi. L’impronta a terra dell’impianto sarà a forma di colomba, simbolo di futuro e di pace per i giovani e verranno sfruttati i canali d’acqua per sport di navigazione, il Palazzo Italia anche come centro didattico sportivo e l’Arena di EXPO per manifestazioni sportive e di tempo libero, ad esempio concerti. 

Vitale di Vitale – Novello & C ha ribadito che il progetto deve essere di sviluppo per tutta la Regione sia economicamente, cosa che non deve essere un vincolo, che performante per l’integrazione di più attività, con la convinzione profonda di Governo e Pubbliche Amministrazioni, perseguendo sul cammino di EXPO, sfruttandone le strutture ed evitando sperperi. Si dice contrario al Polo Sportivo e al Polo delle 3 Eccellenze in quanto Milano ha già vie e luoghi ad esse dedicate e ha proposto un PARCO DELLA CONOSCENZA su due filiere: NUTRIZIONE ed ENERGIA legate alla green economy, con centri di ricerca propulsivi, didattica, ristorazione, commercio.

 Nel pomeriggio sono intervenuti il Sindaco Pisapia di Milano: “Dovrà essere un luogo di cultura, di svago e di sport e dovrà richiamare i temi di Expo. E una vera smart city. Mentre la presenza di Cascina Triulza offrirà lo spazio al mondo del volontariato” ed il Presidente della Regione Maroni il quale non ha nascosto neppure di apprezzare un’altra manifestazione di interesse, quella del Milan, con la sua idea di stadio in senso molto ampio, cioè su modello di quello della Juventus. “Spero arriverà anche la manifestazione di interesse da parte dell’Inter, perché la competizione tra due soggetti renderebbe il progetto più interessante. Altrimenti andremo avanti con una trattativa privata con il Milan. Ma, da quanto è emerso dal mio colloquio con Tohir (il nuovo proprietario dell’Inter, n.d.r.), penso che la proposta arriverà”, ha precisato Maroni. “Escluderei invece squadre al di fuori della Lombardia”. Sempre che si decida per la cittadella dello sport. L’ultima parola su ciò che si vorrà costruire su quel milione di metri quadrati spetterà infatti ai consigli comunali di Milano e di Rho, poi entro febbraio 2014.

 

“Il lavoro è cittadinanza”

CCIAA –  Palazzo Giureconsulti Milano    12.11.2013

Ho partecipato a questo Convegno organizzato dalla Camera di Commercio MI con C&I Comunità e Impresa e il Patrocinio del Ministero per l’Integrazione, con curiosità: volevo capire ad oggi come viene vista l’immigrazione e anche ascoltare le parole del Ministro Cecile Kyenge che è stata al centro di alcuni dibattiti e contestazioni in particolare dalla Lega Nord.

Foto Gentile

I miei appunti: L’Assessore alle Politiche Sociali e Cultura della Salute del Comune ha salutato i convenuti e ha detto, tra l’altro, che nell’ultimo anno, causa crisi, sono aumentate del 30% le richieste di sostegno al reddito mentre abbiamo un Governo che rischia di cadere da mesi sull’IMU, trascurando la dignità delle persone e della loro integrazione. Come i cittadini italiani, ci sono immigrati che vivono bene, aprono imprese, ed altri che sono in condizioni pessime. Milano è impegnata negli aiuti con varie iniziative anche con la Curia, la Caritas, altre Associazioni e tanti volontari. 

Foto Gentile

Il Presidente IPSOS Pagnoncelli ha presentato i risultati di un sondaggio svolto in Gruppi a Milano, Verona, Roma e Napoli, che hanno evidenziato anche aspetti nuovi. 

  • Prevale l’impressione che gli immigrati siano aumentati e sono eccessivi rispetto alle capacità del Paese. Si tende a sovrastimare la presenza di clandestini rispetto ai regolari. C’è la convinzione che l’Italia è abbandonata dall’Europa e segue da sola il problema degli arrivi, specie dal Nord Africa.
  • Gli immigrati sono un costo o un’opportunità per l’Italia? Al primo impatto la maggioranza pensa che siano solo un costo, ma quando nel focus sono stati illustrati alcuni aspetti e dati di crescita, molti intervistati hanno fatto differenza tra REGOLARI e IRREGOLARI, cambiando idea e ciò vuol dire che non viene fatta molta informazione. I regolari aiutano con il loro lavoro la collettività, anche se spendono poco in Italia, dovendo spedire soldi ai loro Paesi. Molti lavori che sarebbero spariti perché gli italiani o li rifiutano o non li cercano proprio, stanno rifiorendo, specie quelli manuali e di artigianato; con la crisi, in alcune zone, comincia a crearsi un fenomeno di competizione e gli immigrati vengono accusati di togliere il lavoro ai locali, ma non sempre quando ci si riferisce a lavori meno qualificanti che comunque devono essere svolti.
  • C’è competizione invece nel campo dei servizi sociali (sanità, istruzione, case popolari …), specie a VR mentre a RM e NA il problema è meno sentito.
  • Nelle città dove c’è maggiore presenza di fabbriche (VR, MI) il rapporto tra colleghi italiani e immigrati è positivo mentre a NA pensano che questi vengono trattati male, come quando dal Sud si emigrava al Nord. L’immagine dell’imprenditore immigrato è delineata con luci e ombre: molti pensano che essi non rispettano le regole. Ma in un incontro furono gli imprenditori immigrati che dissero: “Perché si pretende che noi rispettiamo le regole quando la maggior parte degli italiani non lo fa?”. E’ un problema.
  • Gli immigrati sono una risorsa? Nel Nord Est sono più convinti per il SI, oltre 70%, meno al Centro Sud. Ma col loro lavoro, gli immigrati versano al fisco milioni di euro, anzi una ricerca ha mostrato che circa 87 milioni di euro si perdono per l’abbandono del nostro Paese da parte di immigrati che vanno in altri Paesi europei o tornano a quelli di origine: questa cifra non viene immaginata da nessuno degli intervistati …
  • Anche l’INPS ha vantaggi dal versamento di contributi di lavoratori immigrati che vengono usati per la pensione di tutti, italiani e non. Quando alcuni immigrati tornano al loro Paese perdono il diritto alla pensione e quei soldi comunque restano all’INPS.
  • Per la crisi, molti immigrati perdono lavoro specie nel manifatturiero e nell’edile e tornano ai Paesi d’origine o vanno altrove fuori dall’Italia. Resistono lavori per badanti e assistenti.
  • Come va per le relazioni sociali? Nella quotidianità la diffidenza verso gli immigrati si attenua, specie nell’ambito di lavoro e dell’istruzione; meno rapporti interpersonali si hanno nel tempo libero. La giovane età, conoscenza di più lingue, uso di mezzi di comunicazione, rendono più “aperti mentalmente” e più consapevoli che IL MONDO NON FINISCE IN ITALIA. Molti si aprono a nuove conoscenze e sono curiosi su usi e costumi, ad esempio molti vanno in ristoranti etnici.
  • Cosa impariamo dagli immigrati? Per energia, coraggio e determinazione, GLI IMMIGRATI SEMBRANO RAPPRESENTARE CIO’ CHE GLI ITALIANI NON SONO PIU’ , contano molto le condizioni e le storie vissute, spesso con grandi sofferenze nei loro Paesi, mentre gli italiani vivono una fase di pessimismo e di rinuncia, rimpiangono il benessere cui erano abituati …
  • Deve essere mantenuto il reato di clandestinità? Il 62% dice di si perché teme gli irregolari, mentre i regolari sono visti come opportunità di crescita per l’apporto nel lavoro e nelle nascita, rendendo il Paese più giovane, in quanto gli italiani fanno ormai pochissimi figli. 

Il Presidente dell’INPS Mastrapasqua ha detto che ogni giorno qualcuno si mette contro qualcun altro, ognuno dice che paga la pensione di un altro  e così si mettono giovani vs anziani, figli vs padri, dipendenti vs pensionati, dipendenti pubblici vs privati, italiani vs immigrati … L’INPS nacque per essere solidale con le varie categorie man mano che il Paese cambiava e si sviluppava, assicurando pensione a tutti. Ora che c’è immigrazione, bisogna pensare che I LAVORATORI SONO TUTTI UGUALI SENZA DISTINIZIONI DI COLORE, RELIGIONE, ETNIA, CULTURA …

Mastrapasqua - foto Gentile

Gli immigrati contribuiscono per il 10% del PIL e versano 7 miliardi di contributi nelle casse dell’INPS, contribuendo per le pensioni di tutti. L’Italia, col Giappone, è il Paese con maggiore aspettativa di vita e bisogna guardare al futuro. L’80% dei lavoratori immigrati è a tempo indeterminato e vengono formati e fidelizzati dalle Aziende che li assumono. L’INPS con loro incassa molto, ma è debitrice verso di loro, perché molti ritornano al loro Paese e perdono la pensione per cui hanno versato contributi: non esistono spesso leggi tra Paesi per permettere ciò e non è giusto. A proposito di Filippine, colpite in questi giorni da tragedie per il maltempo, sono 20 anni che aspettiamo un accordo per la presenza dei tanti che lavorano nel nostro Paese e questa è miopia sociale oltre che mancato riconoscimento per il lavoro da loro svolto presso di noi! Molti italiani hanno figli che lavorano all’estero: non vorremmo per il loro futuro una pensione se rientreranno in Italia?  Ci sono molti imprenditori immigrati che danno lavoro a tante persone. Assistenza e servizi devono essere assicurati a tutti, gli immigrati hanno faccia e dignità e non possiamo essere seduti al lavoro o in giro vicino a uno che viene trattato diversamente da noi. 

Il Presidente di Fondazione Cariplo Guzzetti ha apprezzato che il sondaggio IPSOS ha detto alla fine che gli immigrati sono una risorsa per noi, anche per la natalità che portano e la Fondazione è a favore dello jus soli, cittadinanza ai giovani nati in Italia. Importante è l’impegno di Cariplo nella solidarietà e nell’informazione fin dall’infanzia, nelle scuole (Progetto Intercultura) sui vantaggi dello sviluppo dell’Italia per l’immigrazione e si favoriscono Progetti  e non più, come in passato, singole organizzazioni. Un esempio: Medici per l’Africa.

Mastrapasqua, Kyenge, Guzzetti - foto Gentile

Ferlini della CCIAA di Milano ricorda che nei secoli passati a Milano fu fatto un editto dalla Chiesa che diceva: “I MILANESI NON ESISTONO. I MILANESI SONO QUELLI CHE LAVORANO E VIVONO A MILANO”. Questo è lo spirito che caratterizza la Città in cui ci sono state meno tensioni in passato rispetto ad altre nei confronti dell’immigrazione: si pensi che i cinesi arrivavano a MI già negli anni Trenta. Oggi a MI e Provincia ci sono molti lavoratori e molti imprenditori immigrati, questi ultimi hanno assunto per il 6,4% nell’ultimo anno, con la crisi, a fronte di numeri negativi di assunzioni di imprese italiane. Nello stesso anno le imprese di stranieri sono cresciute del 13% e ciò rappresenta uno sviluppo per la Città anche per il recupero di lavori manuali e posizioni non più cercate, anche con il recupero di scuole di formazione professionale ormai quasi sparite. Per la solidarietà, MI eroga forme di microcredito e  in collaborazione con la Diocesi per in casi difficili abbiamo un welfare Ambrosiano voluto e creato dal Cardinali Tettamanzi: viene dato sostegno anche alle famiglie che sono in attesa di erogazione di cassa integrazione, in genere pagata con 5-6 mesi di ritardo, dando loro un anticipo. 

Il Presidente di Sorin e fondatore di Humanitas, centro di eccellenza, Bifulco: I LAVORATORI SI DISTINGUONO SOLO PER COMPETENZA E CAPACITA’. In Humanitas c’è stato il problema di trovare infermieri qualificati e allora abbiamo assunto immigrati che avevano questa professionalità, specie di lingua latina in quanto più simile all’italiano che è poco diffuso nel mondo, e oggi abbiamo il 10% del personale infermieristico e il 20% per l’assistenza composto da immigrati. 

Il Consigliere Calabrò di Assolombarda ribadisce che MI guarda lontano, come fece negli Anni ’50 e ’60 e oggi mette a disposizione imprese e lavoro, integrazione e sviluppo, solidarietà anche a disposizione degli immigrati che vengono visti come risorsa. Il lavoro degli immigrati è importante per le piccole e medie imprese e 35 mila sono le imprese di immigrati a MI e provincia. I figli degli immigrati per il 90% scelgono formazione professionale perché guardano al futuro con concretezza verso il manifatturiero e l’Italia, dopo la Germania, è il maggior Paese manifatturiero in Europa. Per favorire l’inserimento, è importante la semplificazione  legislativa e amministrativa. MILANO E’ ACCOGLIENTE VERSO CULTURE DIVERSE, E’ FERVIDA NELLE IDEE E CONVINTA NELLA QUALITA’. 

Il Presidente di Hines Italia Catella, realizzatori del Progetto Porta Nuova a MI, racconta la loro esperienza positiva per realizzare il moderno quartiere con lavoratori per il 54% italiani, 13% immigrati dall’Est (polacchi e romeni), 27% dai Paesi Nord africani e il resto da altri Paesi, tutti con abitudini, conoscenze, esperienze e leggi diverse. E’ stata fatta formazione e omogeneizzazione, e varie idee e progetti di collaborazione a tutti i livelli. Un esempio: la sicurezza nel cantiere è stata vista non come un’imposizione di Legge, ma uno strumento per salvarsi la vita ed è stato lanciato un Premio per le migliori proposte per essere lavoratori in sicurezza, aggiudicato da una Giuria composta da italiani e non. Personalmente, ritiene bello salire per i vari piani dei grattacieli e imparare musiche diverse: ognuno aveva la sua radiolina sintonizzata sulle stazioni del proprio Paese … Un’osservazione: c’è crisi, ma l’Italia ha una ricchezza che non sfrutta per dare lavoro a tutti, italiani e non. Un esempio: le Baleari hanno 1/3 di coste rispetto alla Sicilia e 41 milioni di notti di soggiorno all’anno rispetto alle 300 mila della Sicilia. No comment …  

Colombini della CGIL: anche a MI c’è crisi, ma l’immigrazione è una grande opportunità specie per qualifiche professionali che stavano sparendo e per i giovani che devono trovare sbocchi nella Società, nelle Scuole e Università per poter fare lavori anche di più alto livello poiché una persona che merita ed è competente deve poter fare carriera indipendentemente dalla parte del mondo da cui proviene. Assistenza e casa sono problemi: l’edilizia popolare è stata abbandonata per anni e va ripresa. CGIL spinge per lo Jus soli per evitare discriminazioni di cittadinanza per i giovani di 2^ e 3^ generazione nati in Italia da immigrati. Chiede poi la possibilità di voto alle elezioni amministrative perché chi vive in una città deve poter scegliere chi la amministra perché deve poter avere, oltre i doveri, i diritti e i servizi che hanno tutti gli altri abitanti. Infine, la multietnicità è una realtà e c’è bisogno di informazione per far capire che essa è una risorsa. 

Ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge: IL LAVORO E’ CITTADINANZA è il bel titolo del Convegno. LAVORATORE E’ COLUI CHE CONTRIBUISCE ALLO SVILUPPO DEL PAESE IN CUI VIVE E DEVE AVERE DIRITTI, DOVERI E DIGNITA’.

Ministro Kyenge - Foto Gentile

 Il network “Città del dialogo” è un protocollo nato in questi giorni per la comunicazione e sviluppo dell’integrazione per la crescita del Paese e la cittadinanza che è legata al territorio in cui si vive e si opera. I giovani sono quelli che soffrono di più per la mancanza di cittadinanza e per giovani si intenda immigrati e italiani che non hanno più entusiasmo, addirittura NON CERCANO PIU’ LAVORO. Un’ALLEANZA è importante: tutti si devono impegnare per la crescita e il futuro. Gli EMARGINATI E POVERI NON HANNO CITTADINANZA INDIPENDENTEMENTE SE SONO IMMIGRATI O ITALIANI. Lo jus soli è importante perché permette ai giovani nati e cresciuti in Italia l’inserimento nel lavoro e nella società che significa Cittadinanza. L’Italia sta cambiando nei confronti dell’immigrazione e vede opportunità di crescita e non di concorrenza, senza conflitti, per lo sviluppo e il futuro delle nuove generazioni. Il mercato italiano ha bisogno di energia e gli immigrati portano entusiasmo e volontà per riscattarsi dalle sofferenze subite nei loro Paesi di provenienza: c’è bisogno di politiche che favoriscano l’inserimento e il welfare anche per loro e avere possibilità di intraprendere anche in partnership con imprenditori italiani. “Io farò la mia parte”, conclude. 

il Partecipante ... - Foto Gentile

“Women & Technologies” : E- Nutrition

CCIAA –  Milano   05.11.2013 

Ho ricevuto con piacere l’invito a partecipare all’annuale Convegno di questa Associazione che vede al centro le donne e il loro impegno nel mondo della ricerca, del lavoro e della sostenibilità. Proprio oggi, 11 nov, la Repubblica riporta la notizia della premiazione dei migliori laureati alla Cattolica di Milano: su 14 superbravi, 13 sono donne. Comunque, per la quarta volta ne sono uscito arricchito nelle conoscenze e nello spirito, specie per quanto dico all’ultima frase di questi miei appunti. 

Scopo: migliorare la consapevolezza di tutti rispetto alle tematiche per la salvaguardia del pianeta e al futuro delle nuove generazioni, legate all’innovazione in campo tecnologico e motivare i giovani “generazione del 2015” a scelte professionali tecnologicamente trasversali attraverso una formazione da scienze formali (matematica, logica …) o da scienze umane (psicologie, scienze sociali, pedagogia, antropologia, linguistica …). Le imprese hanno bisogno di passare dall’offerta di prodotti a quella dei servizi al cui centro ci siano le persone, l’ambiente, le interazioni sociali, la solidarietà, i valori … Le donne già hanno dimostrato di dare, e possono dare sempre di più, il loro contributo a questo progresso. L’avvicinamento all’EXPO 2015 continua e il tema della nutrizione è uno degli scopi della manifestazione, ecco il perché di questo Convegno, al cui termine vedrà la premiazione delle “Tecnovisionarie” donne che si sono distinte nei vari campi con saggezza, creatività, impegno e coniugando il tutto con la qualità della vita.

Foto F.Gentile

 Ci sono state 3 tavole rotonde:

1.    Alimentazione e salute: in cui si è ribadita l’importanza che alimentazione e stile di vita condizionano significativamente la salute, riducendo o aumentando i fattori di rischio per lo sviluppo delle principali malattie cronico-degenerative. E’ importante, quindi comprendere la funzione di alcuni alimenti e/o dei loro componenti, nonché gli effetti dell’attività fisica.
2.    Alimentazione e sostenibilità: attraverso la Scienza della Sostenibilità si può capire quali sono i fronti di innovazione e di ricerca che possono garantire la salvaguardia delle risorse da cui dipende la qualità della vita. Importante sarà sempre di più il rapporto tra alimentazione e territorio, campagna e città, sicurezza alimentare e salvaguardia delle risorse, mercati locali e internazionali.
3.    Alimentazione e innovazione: proposte di ricerca delle aziende rispetto alal richiesta di alimenti tradizionali e/o innovativi di elevata qualità e caratteristiche nutrizionali e funzionali ai fini della promozione della salute e della discussione critica di problematiche che riguardano comunicazioni ai consumatori, etichettatura dei prodotti, ecc. Innovazione nel campo dell’inscatolamento dei prodotti e dell’ecosostenibilità. 

Hanno partecipato relatori provenienti dalle imprese, dalla ricerca universitaria e privata, dalla pubblica amministrazione e consumatori. 

Sono stati consegnati vari Premi alle donne distintesi nei campi tema del Convegno e il Premio Speciale Europa, con Medaglia del Presidente della Repubblica è stato assegnato a Neeile Kroes, vice Presidente Commissione Europea, responsabile per l’Agenda Digitale, per lo straordinario impegno nella creazione di condizioni comuni e stabili in tutta l’unione Europea nell’ambito della crescita delle telecomunicazioni, per migliorare l’uguaglianza e la competitività delle donne e dei giovani in un mondo sempre più digitale. 

Mie considerazionii:

L’EXPO 2015: nutrire il Pianeta, è l’argomento attuale e presente in molti Convegni a Milano e in Italia e da essa ci si attende tanto, non solo 20 milioni di visitatori da tutto il mondo. Essa tratta temi importanti, quali agricoltura, tecnologie, acqua, fame nel mondo e le donne hanno un ruolo essenziale per la loro determinazione e attenzione per la salute e il benessere delle persone e dell’ambiente. 

A Milano, il Sindaco Pisapia ha voluto in Giunta e in Consiglio 50% di uomini e 50% di donne, proprio perché convinto del loro impegno. E la Città è attenta ai rapporti tra alimenti e medicina, con interventi di informazione e di regole per le diete nelle scuole, ospedali, case di riposo, ecc. ed anche ai rapporti tra sostenibilità e salvaguardia delle risorse energetiche. 

Informazione digitale e informazione biologica devono andare di pari passo nel futuro. L’ASL di Milano è molto impegnata nei controlli e nella diffusione delle informazioni. Il 42% degli italiani è in sovrappeso e moltissimi sono gli obesi, specie tra i bambini e molto di più al Sud rispetto al Nord e laddove ci sono peggiori condizioni economiche e minore grado di istruzione. Bolzano è la migliore, Milano viene subito dopo, ma ci sono problemi per i bambini che sono in sovrappeso per il 22% e obesi per l’11%. 

L’aspettativa di vita aumenta, ma non sempre è legata all’alimentazione, è necessario anche un corretto stile di vita e il movimento: è dimostrato che la Dieta Mediterranea è ottima e l’Italia è al 4 posto ma gli italiani sono più pigri, mentre nei primi 10 posti ci sono anche Svizzera, Australia e Paesi dove si beve molto e comunque al 1 posto c’è il Giappone con un’alimentazione propria e particolare stile di vita. 

Sull’alimentazione si dice tutto e il contrario di tutto e gli studi sono sempre più approfonditi e la ricerca non si ferma mai. Un esempio: si dice che la carota faccia bene per prevenire i tumori, ma se poi si pensa che la condiamo con olio, sale o altro, potremmo pensare che i benefici sono anche dell’olio, se è di buona qualità o del sale, se non usato in eccessiva quantità … L’informazione è necessaria ma non sufficiente: a New York l’anno scorso furono spesi 1 milione di dollari per pubblicizzare con manifesti, TV, campagne varie, i malanni provocati da alcuni oli trans e grassi e il risultato fu zero; si è dovuto fare una legge che ne vietasse la vendita. 

Oggi i bambini fanno nuoto: fa bene, ma non è sufficiente se non accompagnato da una giusta alimentazione e i bambini ad esempio non vogliono le verdure e la frutta, preferiscono dolci e merendine, oppure mangiano un panino con hamburger e patatine fritta senza capire che col panino hanno coperto il 70% delle calorie che spettano in un giorno e con il sale che c’è sulle patatine addirittura hanno ingerito il 100% del fabbisogno giornaliero di sale! Inoltre fare nuoto è ottimo, ma per l’ossatura e per la circolazione sanguigna è importante il carico per cui stare in piedi e camminare per 30-40 minuti al giorno, correre o salire a piedi le scale è un vero beneficio e non tutti lo sanno: da ciò l’importanza di una informazione e educazione alimentare fin da piccoli. 

Si dice che bisogna bere almeno 2 litri di acqua al giorno, ma non tutti sanno che non si devono per forza scolare 2 bottiglie da un litro, ma tener presente che l’acqua c’è anche nella frutta, nelle verdure. Spesso in Italia mangiamo zuppe o minestre di pasta e legumi  e un secondo di carne senza sapere che i legumi sono sostituti della carne con le loro proteine. 

Non esiste un’unica dieta: esse devono essere soggettive perché diversi sono gli effetti sui singoli e stesso discorso vale per l’attività fisica che deve essere consigliata e non casuale. 

Gli alimenti non sono BUONI o CATTIVI in toto, ma hanno qualità e difetti legati alle loro varie componenti, anche se gli studia aiutano e si vede che nel corso dell’ultimo secolo è diminuito molto l’uso di carboidrati a favore di grassi vegetali e animali: un consiglio, mangiare almeno 400 gr di vegetali e frutta in un giorno. Addirittura, bisognerebbe iniziare un  pasto con dei vegetali, in modo da sentirsi già un po’ sazi quando si affrontano le altre portate. 

Spesso si mangia fuori casa, di fretta, anche in piedi e senza prestare attenzione a ciò che assumiamo, trascurando di riflettere su come trascorriamo la giornata a lavoro, a casa … E’ dimostrato che fa bene gustare e quindi concederci ogni tanto una piacevole serata con amici, a tavola, spensierati. Comunque la ristorazione commerciale propone tanti prodotti diversi mentre la ristorazione collettiva di mense aziendali, scolastiche, ospedali è più studiata, controllata ed equilibrata in tutte le componenti utili al benessere. In molti casi si sono manifestate preferenze per i menù vegetariani che fanno sentire sazi e più in forma. 

Vegetariano e vegano sono diete da rispettare ma non sono esaustive per il fabbisogno salutare del corpo umano.

Ultima osservazione personale: ho pensato a quelle persone che dicono che avendo figli piccoli non possono uscire, andare in gita, andare in posti in compagnia. Spesso sono alibi. Qui, al Convegno, mi sono quasi commosso a vedere una mamma col suo piccolissimo bambino, assistere alle relazioni, vedi foto.

Foto F. Gentile