Palazzo Reale – Milano 28.11.2013
Ho partecipato a questa presentazione con molti dubbi sull’avanzamento dei lavori per EXPO: su quel territorio passo quasi tutti i giorni e la mia impressione è che si farà tutto in fretta e furia per essere pronti per aprile 2015.
I miei appunti: L’incontro di oggi, però, era ancora più avanti e aveva per oggetto la presentazione di proposte per il “dopo EXPO”. Cosa si farà di costruzioni ed infrastrutture alla chiusura della manifestazione? Come evitare sperperi? Come valorizzare la zona di Milano – Rho – Pero – Arese?
EXPO occuperà 1 milione di mq di territorio e sarà visitata da 20 milioni di persone provenienti da tutto il mondo, ma cosa lascerà in eredità a Milano e alla Lombardia? Si sa che sicuramente il costruendo Palazzo Italia rimarrà a memoria della manifestazione, ma tutto il resto potrà essere smantellato … e 1 miliardo e 200 milioni di euro saranno investiti per il recupero della zona che potrà essere di interesse altissimo, se ben progettata.
Il Presidente di Arexpo, Pilotti, ha spiegato che questa società è stata istituita proprio per realizzare il sito post EXPO e ciò in stretta collaborazione con la soc. EXPO 2015, Amministrazioni pubbliche, Governo e privati. La Arexpo è una Società indebitata alla nascita con l’obiettivo di valorizzare quel territorio qualitativamente e quantitativamente, in tempi brevi: sviluppo progettuale nel 2014 e realizzazione nel 2015-2016. Sono state chieste proposte a Imprese e Associazioni e ne sono pervenute 15, di cui 5 le rappresentano in parte ma trasversalmente, tutte. Il futuro di Milano è METROPOLITANO e deve essere “sostenibile”, per cui è importante:
- valorizzare l’eredità fisica dell’Esposizione Universale
- innovare, indipendentemente da partecipazioni di pubblico o privato tra cui ci deve essere integrazione
- riusare virtuosamente le risorse e gli interventi in corso per attrezzare il sito con uno sguardo a lungo termine e a basse discontinuità
- confrontarsi con le best pratices internazionali
puntando su:
- fiducia nella vitalità e concorrenza delle aree metropolitane
- leva endogena di ripartenza oltre una crisi non contingente, ma strutturale
- attrazione di nuovi investimenti materiali ed immateriali
- ibridazione di talenti, alta formazione, nuove tecnologie
- tessuto infrastrutturale integrato
- e per far ciò sarà necessario interagire tra i soci e le loro strutture, stakeholders, allargando il dialogo con la Città e la Regione, sviluppando al di là dei vincoli.
Le idee pervenute sono abbastanza convergenti e ciò significa che si sa cosa si vuole in futuro, con chi si lavora in campo istituzionale, pubblico, professionale, amministrativo: esse sono basate su multitematicità, multifunzionalità, apertura a soluzioni urbane vivibili e sostenibili, in quella che sarà la GRANDE SFIDA PER MILANO E TUTTA LA REGIONE.
Ferrero di BNP Paribas Real Estate, ha detto che il sito EXPO è in area extraurbana, fuori tangenziali, a 14 km dal centro città e non ha valore paesaggistico. Guardando al passato si impara e vediamo che Siviglia fece l’EXPO a 6 km da centro e il dopo è stato un insuccesso, come ad Hannover che era a 8 15 km, mentre a Lisbona il successo si è avuto solo in parte, mentre Torino post Olimpiadi invernali e Londra post Olimpiadi hanno sfruttato bene l’eredità lasciata dalle manifestazioni. PROPOSTE sono quelle di creare una CITTADELLA DELLA GIOVENTU’, realizzando residenze per studenti per 8000 posti letto, coprendo il 12% della domanda, sull’esempio dello Spazio Einaudi di Torino, con uno STADIO CALCISTICO con attrazioni sportive, vasca olimpionica, atletica out e indoor, circuito di trotto, poi un POLO AGROALIMENTARE trasferendo i Mercati Generali di Milano oppure una CITTADELLA DELLA GIUSTIZIA, delocalizzando il carcere di s. Vittore e con un Palazzo di Giustizia e recuperando l’attuale bellissimo edificio di s. Vittore ad altri scopi, o anche fare una CITTADELLA DELLE ORGANIZZAZIONI NON GOVERNATIVE o, infine, un POLO SMART CITIES, riunendo aziende tecnologiche impegnate nella ricerca per una città sostenibile, con occhio alla mobilità, all’energia … Le idee quindi ci sono e anche l’interesse ad investire: importanto è sapere cosa, quando e quanto.
Boeri di Bain Company e Prelios Integra, ha ricordato il tema di EXPO “Nutrire il Pianeta, Energia per la vita” e ha spiegato che secondo loro bisogna partire dalle eccellenze di Milano e Lombardia che sono: Moda, Design e Food per cui dopo EXPO potrebbe nascere un POLO con spazi aperti al pubblico e la presenza delle maggiori marche, ma anche di artigiani e imprese start up: un posto dove si progetta, si realizza e si vende. Con il Calcio, altra eccellenza italiana, sono queste tre citate ad avere richiamo nel mondo e poter recuperare su Parigi per la moda oppure su New York, Hong Kong, Londra … Ovviamente ci dovranno essere strutture integrate quali Musei, Hotel, ristoranti …
Dal Checco di Assolombarda ha presentato il progetto NEXPO: una Silicon Valley italiana e smart cities, un’idea nata ascoltando gli imprenditori lombardi, utilizzando al massimo quanto viene realizzato per EXPO evitando sperperi, su spazi già digitalizzati, infrastrutturati e collegati con ferrovie, aeroporti, autostrade e anche porti e quindi un Polo interconnesso con l’Europa, in cui verranno attratte imprese italiane e straniere e le start up, rendendolo appetibile ed evitando la delocalizzazione all’estero, ma facendo arrivare aziende dall’estero. Si creerà una Cloud Farm start up raggruppando servizi di Information Technologies pubblici e privati, un NEXPO Hub, punto di riferimento per aziende che generano servizi a valore aggiunto e al centro Palazzo Italia visto come incubatore di aziende start up. Essendo il sito di EXPO di proprietà Pubblica Amministrazione, occorrerà una forte Governance con attenzione costante e “zero burocratizzazione” per poter attrarre specie gli stranieri.
Manfredini, atleta azzurro, della Fondazione Oltrexpo ha proposto una Cittadella dello Sport occupando 40 ettari di terreno sui 90 disponibili, immersa nel verde, con le infrastrutture e le tecnologie necessarie, portando lo Sport nelle scuole e permettendo ai giovani di usufruire degli impianti, non solo a chi possa permetterselo, un luogo di vacanza per ragazzi che non possono andare fuori, altrove, e un luogo di svago e tempo libero per i milanesi. L’impronta a terra dell’impianto sarà a forma di colomba, simbolo di futuro e di pace per i giovani e verranno sfruttati i canali d’acqua per sport di navigazione, il Palazzo Italia anche come centro didattico sportivo e l’Arena di EXPO per manifestazioni sportive e di tempo libero, ad esempio concerti.
Vitale di Vitale – Novello & C ha ribadito che il progetto deve essere di sviluppo per tutta la Regione sia economicamente, cosa che non deve essere un vincolo, che performante per l’integrazione di più attività, con la convinzione profonda di Governo e Pubbliche Amministrazioni, perseguendo sul cammino di EXPO, sfruttandone le strutture ed evitando sperperi. Si dice contrario al Polo Sportivo e al Polo delle 3 Eccellenze in quanto Milano ha già vie e luoghi ad esse dedicate e ha proposto un PARCO DELLA CONOSCENZA su due filiere: NUTRIZIONE ed ENERGIA legate alla green economy, con centri di ricerca propulsivi, didattica, ristorazione, commercio.
Nel pomeriggio sono intervenuti il Sindaco Pisapia di Milano: “Dovrà essere un luogo di cultura, di svago e di sport e dovrà richiamare i temi di Expo. E una vera smart city. Mentre la presenza di Cascina Triulza offrirà lo spazio al mondo del volontariato” ed il Presidente della Regione Maroni il quale non ha nascosto neppure di apprezzare un’altra manifestazione di interesse, quella del Milan, con la sua idea di stadio in senso molto ampio, cioè su modello di quello della Juventus. “Spero arriverà anche la manifestazione di interesse da parte dell’Inter, perché la competizione tra due soggetti renderebbe il progetto più interessante. Altrimenti andremo avanti con una trattativa privata con il Milan. Ma, da quanto è emerso dal mio colloquio con Tohir (il nuovo proprietario dell’Inter, n.d.r.), penso che la proposta arriverà”, ha precisato Maroni. “Escluderei invece squadre al di fuori della Lombardia”. Sempre che si decida per la cittadella dello sport. L’ultima parola su ciò che si vorrà costruire su quel milione di metri quadrati spetterà infatti ai consigli comunali di Milano e di Rho, poi entro febbraio 2014.