Si dice che il cinema regala emozioni, ricordi, sensazioni, sensi di colpa e di assoluzione: questo film racconta una storia che conferma con forza queste parole. Un intreccio di fili in una famiglia che, come tante, passa dai primi anni di un amore attraverso vicissitudini tra alti e bassi momenti di gioia, come avere dei figli, ad alti e bassi momenti di gelosia,di odio, di rancori, agli anni dell’anzianità con altri modi di vivere una coppia, di ricerca di appigli in cui credere ancora o avere un affetto ma anche con sguardo all’indietro, a errori evitati e errori fatti. Intrecci di parole tra caratteri diversi e accuse reciproche tra tutti i personaggi (si ricorda la frase detta dalla moglie al marito: “Tu non sarai quello che vuoi essere, ma quello che ti capita …”) rappresentati in tanti bellissimi primi piani di attori di alto livello: Alba Rohrwacher, Luigi Lo Cascio, Laura Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Adriano Giannini e i ragazzi ben scelti e con azzeccata colonna sonora. Daniele Lucchetti si conferma ottimo regista e merita molto più di uno scarso pubblico nelle sale che il Covid ha praticamente bloccato. Si esce pensierosi anche su se stessi e soddisfatti, con i quasi sciolti … lacci.
“Lacci”: un coinvolgente intreccio di fili
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