Una storia vera, accaduta nel 1973 a Stoccolma, una storia incredibile a ritmi nevrotici di violenza e dolcezza, di crudezza e sentimenti, la madre della patologia “Sindrome di Stoccolma”. Un film preso con leggerezza all’inizio, in cui non ci si crede e verrebbe voglia di dire che forse era meglio stare a casa .. poi la trama cresce e alla fine si esce chiedendosi “Ma possono accadere certe cose?”. Sicuramente un film non da cineteca, ma la storia incuriosisce, anche per il contesto di una città sicuramente, in quell’anno, non preparata ad affrontare un simile evento.  Bravi i protagonisti principali: Noomi Rapace (un livello più su …), Ethan Hawke, Mark Strong, Christopher Heyerdahl, Bea Santos, regia attenta di Robert Budreau.

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Questa sera un bel film, commovente, drammatico, simpatico, umano. Si: umano, perché la vita non sarà uguale per tutti, ma ha per tutti lo stesso finale. Ognuno gestisce i propri “istanti che sono la composizione della vita”, ognuno reagisce a una malattia in modo diverso: il protagonista di questa storia prende di petto la svolta che il destino gli ha “regalato” e si ribella con originali trovate, mantenendo rispetto per la moglie e la figlia, nonostante tutto …  Dialoghi profondi e con battute pungenti che strappano sorrisi. Un inno alla famiglia e all’amicizia. Grande interpretazione di Johnny Depp, che non ho mai visto così intenso, ironico e profondo. Buono il cast di professionisti importanti come Zoey Deutch, Danny Huston, Rosemarie DeWitt, Farrah Aviva, Odessa Young … Regia di Wayne Roberts di alto livello, buona la fotografia e tenera la colonna sonora che comprende anche molte belle canzoni in sottofondo … Si esce commossi, ma anche convinti che in certi momenti difficili la ribellione alla normalità e all’appiattimento di stimoli può regalare una “partenza” … serena verso l’ignota meta.

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Non amo molto i film su personaggi ancora viventi o storie di attualità che sono ancora in evoluzione, in attesa di sviluppi. Spesso ci si fa prendere dalla smania della fiction televisiva, mentre il cinema lascia un’impronta storica diversa, profonda. “A mano disarmata” tratto dal libro della giornalista Federica Angeli che ad Ostia ha dovuto subire gli abusi di clan mafiosi e vive sottoscorta, è un film con una storia che fa riflettere, su una realtà che si estende a molte zone d’Italia e sul potere mafia-politica molto radicato … Impegno del regista Claudio Bonivento. Tanti attori bravi e noti, volti TV e anche ex comici  Francesco Venditti, Mirko Frezza, Francesco Pannofino, Rodolfo Laganà, Gaetano Amato, Nini Salerno, Giorgio Gobbi, Emanuela Fanelli, Milena Mancini, Maurizio Mattioli, Massimo De Francovich, Daniele Monterosi, Andrea Giannini, Stefano De Sando, Licia Amendola, Lorenzo Roma, Claudio Vanni, una grande Claudia Gerini (ma quanti premi vuole raccogliere in carriera?). Bei primi piani, profonde espressioni mimiche, buona colonna sonora. Eravamo una decina in sala, proiezione in serata … Troppo pochi per dire che si è sensibili a questo tipo di storie e che si abbia voglia di guardare la dura realtà di tante storie intorno a noi.

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