“Game Night. Indovina chi muore stasera?”: risate.

Avevamo pensato di aver scelto il film sbagliato, sabato sera. La sala era vuota fino all’inizio, poi è arrivato un po’ di pubblico. Un amico mi ha fatto notare che c’era la finale di Champions e ci siamo un po’ confortati. Questo film ci ha fatto proprio divertire: un gruppo di amici che si incontrano da tempo per giocare inizia un gioco diverso dal solito e tutta la storia tiene in dubbio lo spettatore se si sta svolgendo un fatto nel gioco o nella realtà, con continui cambiamenti, fino alla fine … Una commedia-thriller di John Francis Daley, Jonathan Goldstein. Attori ben scelti e bravi, Jason Bateman, Rachel McAdams, Kyle Chandler, Billy Magnussen, Sharon Horgan … tanta velocità di scene e dialoghi e gag … Buona anche la compagnia della colonna sonora … Una serata rilassante e ci voleva!

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Da “Un disastro di commedia” a “Dogman”: così è la vita!

Una settimana fa mi era svegliato con quella sensazione di allegria fanciullesca regalatami dallo spettacolo di sabato sera al Teatro Carcano di Milano “Un disastro di commedia”, che consiglio di vedere agli amici che abitano nelle città dove saranno in tour questi attori-acrobati-clown-casinisti e simpatici. Se ridere fa buon sangue, sabato scorso ho fatto il pieno per un po’ …

Sangue, invece, ne ho visto tanto ieri sera a cinema: “Dogman” il film di Matteo Garrone appena uscito nelle sale e concorrente al Festival di Cannes che si concludeva proprio stanotte e che ha visto premiato, come miglior attore protagonista, il bravissimo Marcello Fonte che, durante la proiezione, ho apprezzato per la sua realistica espressività di uomo di quartiere di periferia, occhi pieni di miseria, di desideri, di dolori e piccole gioie nei momenti accanto alla figlia, suo grande amore … Un uomo che per veri amici ha solo i cani mentre, tra tanta gente che cerca di sopravvivere più o meno tranquillamente nel degrado tra droga e malavita, un cane ferocissimo, un uomo senza scrupoli, lo sottomette fisicamente e psicologicamente. La vera storia di Er Canaro, che leggendo le cronache del tempo (ma ricordavo il fatto), è stata una delle più cruente della Magliana, ancora oggi quartiere difficile romano e il film, si ispira ad essa presentandoci immagini terribili (è vietato ai minori di 14 anni …) ma che il regista ha persino alleggerito rispetto a quelle della realtà raccontata da investigatori e dai giornali di fine anni ’80. Un film da vedere? Dico di si perché è fatto bene, ha primi piani stupendi, ha piccoli momenti di serenità come raggi di sole in una tempesta dove la vita può da un momento all’altro essere colpita da un fulmine. Il regista italiano, sempre migliore, ha scelto bravi attori (e Cannes lo ha premiato …) oltre al minuto e grande Marcello Fonte: Edoardo Pesce,  Nunzia Schiano, Adamo Dionisi, Francesco Acquaroli, Alida Baldari Calabria, Gianluca Gobbi … La colonna sonora è quasi inesistente, ma forse per un film come questo la colonna sonora vera è il battito del cuore più o meno accelerato in base alle scene. Un film neorealistico, lontano dalle commediole dai luoghi comuni rubati alla TV.

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Io sono tempesta, un film sereno

Questa volta inizio dall’attore protagonista, Marco Giallini, che trovo sempre più bravo e con una simpatia intrinseca sia mimica, che nel modo di parlare e muoversi con una lentezza “meditativa”: bravo a interpretare il personaggio del ricco di turno che per realistici motivi di giustizia, quotidiani nelle cronache del nostro Paese, viene affidato ai servizi sociali e lì riesce a coinvolgere il gruppo di impoveriti per vari motivi, nel culto del “dio danaro”, regalandoci sorrisi, tra pochi sentimentalismi e molto bisogno di essere circondato da qualcuno. Malaffari, corruzione e ricchezza rendono grandi quegli uomini che “ci sanno fare”. Uomini duri, che non guardano agli altri per raggiungere i loro obiettivi, eppure con un un pizzico di “umanità” che non li rende proprio “bestie”. Da ricordare la domanda che viene rivolta a lui quando viene condannato: “Cosa comporterà per te la pena?” e la sua risposta: “NIENTE: IN ITALIA ESSERE CONDANNATO FA CURRICULUM”.
Sempre bene il regista Daniele Luchetti (La scuola, Mio fratello è figlio unico, …), buona fotografia, un po’ esuberante il personaggio di Elio Germano, credibile Eleonora Danco,  bravissimo il giovanissimo Francesco Gheghi, dallo sguardo profondo, e ben scelti tutti gli altri, tra cui molti presi proprio dalla strada …

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