Rosalyn … Quando fantasia e realtà si fondono

Al Teatro Carcano di Milano: “Rosalyn” di Edoardo Erba, regia di Serena Sinigaglia, un bel giallo psicologico, con ritmi all’americana e un humor che diventa in certi momenti pura comicità all’italiana. Una trama con vari colpi di scena e due attrici veramente brave: Marina Massironi e  Alessandra Faiella che con ottima mimica e simpatia intrinseca, riescono a tener viva l’attenzione degli spettatori. Scenografia essenziale, forse poco pratica per i continui movimenti delle due protagoniste, ma, secondo me, così voluta per mettere in evidenza gli alti e bassi della vita … e che tutto ciò che sembra può non essere così …

Locandina da internet

Napoli velata … senza veli

Fino alle 11 del 07 gen 2018, questo post è stato letto da 93 persone.
Ultimo dell’Anno e non potevamo perderci un film che prometteva radici nella storia del cinema. Un film drammatico, dopo le facili risate della “Festa esagerata” di Salemme, vista a teatro in settimana … “Napoli velata” è la Napoli che conoscono i napoletani: la città degli opposti, dell’arte visibile e invisibile, delle bellezze all’aperto e quelle sotterranee, del teatro e delle storie reali, della poesia e della violenza, dell’amore dei sentimenti e del richiamo carnale …anche con scene esplicite da minuti vibranti.  Napoli così elogiata e vituperata, Napoli così amata e odiata, Napoli com’è Napoli fa da scenario a una storia difficile, come tutte quelle raccontate da Ferzan Ozpetek. nei suoi film, una storia che in ogni città potremmo ritrovare ma che solo a Napoli assume un rilievo emotivo particolare, tra personaggi comuni e surreali, tra contraddizioni tra vero e falso, con attori scelti meticolosamente, quasi tutti napoletani veraci, anche per la loro natura quotidiana e il carattere, con l’esperienza fatta su tavole di palcoscenico faccia a faccia con gli spettatori: Giovanna Mezzogiorno si conferma “grande” e meritevole di tanti altri riconoscimenti, bravo e promettente Alessandro Borghi, grande spessore recitativo di Anna Bonaiuto, eccelso Peppe Barra, verace Luisa Ranieri, Biagio Forestieri, Maria Pia Calzone, Carmine Recano, Isabella Ferrari, Lina Sastri che prende spazio espressivo in una parte più defilata, Antonio Grosso … La regia ha una grande forza e la fotografia è protagonista con primi piani e scambi di occhiate in evidenza che dicono tutto. Bella e adeguata la colonna sonora e ottima l’interpretazione di “Vasame” da parte di Arisa. Promesse mantenute? Sicuramente anche perché all’uscita gli spettatori dialogavano scambiandosi soluzioni finali …

locandina da internet

 

“Una festa esagerata” … veramente.

La commedia di Vincenzo Salemme, da lui interpretata, come protagonista,  egregiamente nello stile della commedia comica napoletana, ieri sera al Teatro Manzoni di Milano, in una serata di vento gelido, ci ha dato calore: abbiamo riso serenamente, rilassandoci dopo giorni festivi di confusione e di abbuffate massacranti. Si ride come ai vecchi tempi, con le commedie di Peppino de Filippo (quelle di Eduardo sono sempre più “tragiche”, anche se il “Maestro” non viene dimenticato da Salemme) e in questo periodo ciò ci serviva. Gli attori sono stati ben amalgamati dal regista e sono affiatati anche nelle improvvisazioni: Nicola Acunzo, Vincenzo Borrino, Antonella Cioli, Sergio d’Auria, Teresa del Vecchio, Antonio Guerriero, Giovanni Ribò e Mirea Flavia Stellato … Ovviamente c’è una trama basata sui rapporti di vicinato in un condominio borghese, sui falsi complimenti e principi etici spesso dimenticati. Ma non ci si spinge ad approfondimenti e a riflessioni vorticose: si ride con i giochi di parole, con i doppi sensi, con la buona mimica. Forse la Festa esagerata ha avuto qualche eccesso di parolacce che non facevano parte dei copioni dei nobili comici dialettali napoletani, ma i tempi cambiano non solo nei condomini ma in tutta la società. Ovviamente in sala la maggior parte degli spettatori era del sud, cosa che ha favorito la comprensione di certi artifici da vocabolario napoletano. Comunque si esce meno stressati.