Il Sol dell’avvenire. Sorpresa.

Può  accadere di andare a cinema un po’ controvoglia perché un film viene presentato in varie trasmissioni TV a pezzetti e ti fa creare un’idea confusionaria, priva di senso, pesante. Poi capita che in sala si assiste ad un evento che non passa inosservato nella storia del cinema italiano e Moretti, nel bene e nel male, ci lascia sempre un’impronta. Questa volta, con l’aiuto di grandi attori come Silvio Orlando, Margherita Buy, Barbora Bobulova e la crescente Valentina Romani, ci porta nella realizzazione di un film che il protagonista, che è un regista, gira ambientandolo ai tempi del PCI “comunista” legato all’Unione Sovietica, attraverso i giorni dell’invasione dell’Ungheria, un Partito indeciso tra l’appoggio pieno o la condanna per la privazione della Libertà di un popolo ed evidenziando i dubbi degli iscritti sulle scelte dei vertici. E Moretti fa questo intrecciando i fatti dell’epoca con la storia attuale della propria famiglia, dei rapporti con moglie e figlia, con le sue certezze e i suoi dubbi con un gioco psicologico che in certi momenti arriva al culmine ed al “colmo” come quando blocca le riprese di un film di cui la moglie è produttrice perché violento, trovata del Moretti furbo, che attira l’attenzione degli spettatori che manterranno in memoria questo pezzo di pellicola …  Non mancano momenti di sentimentalismo, di inni all’amore, di realismo difficile nei rapporti di coppia o di genitori-figli, di ilarità e di esaltazioni con l’accompagnamento di canzoni ben scelte e di balli di gruppo, acrobazie circensi di felliniana memoria. Travolgente la marcia trionfale con i primi piani di appassionati partecipanti inneggianti alla Libertà verso il Sole dell’avvenire dopo momenti di suspence tra finire o andare avanti. Proprio come accade nella vita.

locandina da internet

L’ultima notte di Amore: finalmente …

Finalmente un thriller all’italiana, un film che porta aria nuova, fatto di un racconto ben ingegnato, intrecci, flashback, eventi possibili nel quotidiano con poco spazio alla fantasia, personaggi reali, uomini e donne della porta accanto, un po’ eroi, un po’ vigliacchi, un po’ onesti, un po’ malavitosi … Con una buona colonna sonora e immagini di una Milano quasi “americana” con droni che scoprono monumenti e grattacieli, strade a più corsie e tunnel spesso senza sbocchi alla vita … Una Milano di tradizioni e illusioni presentataci da Andrea Di Stefano. Il coinvolgimento di attori di spessore e esordienti di buone speranze, tiene lo spettatore attento alle espressioni, ai primi piani e anche ad uno stretto calabrese iniziale … Un Pierfrancesco Favino che sale sempre più in alto nella scala professionale, un Antonio Gerardi sempre a suo agio nei ruoli affidati, una stupenda e bravissima Linda Caridi che ormai è una vera attrice, un Francesco Di Leva che sa “prendere” e tanti altri interpreti ben scelti. Il ritmo è incalzante, da vero thriller e, diciamolo, libero da “scopiazzamenti” di serie d’oltreoceano, non supereroi, ma persone normali coinvolte in un mondo non creato per loro da persone più feroci di loro ,,, Un film che non ci mostra la prima notte o le varie notti d’amore, ma una nuova ultima notte di Amore. Ci siamo appassionati e, finalmente, evviva lo “spaghetti thriller”.

locandina da internet