Ieri in serata al Teatro Piccolo Strehler a vedere “Pinocchio” che è durato tantissimo, troppo. Ho osservato con curiosità e gradimento le tecniche antiche e moderne utilizzate sulla scena, specie quelle per creare effetti sonori e una particolare “nevicata” (non dico cosa e come …). La storia, nota, è stata rifatta, in maniera mimicamente fantasiose notevole, con riferimenti alla vita reale fatta di bugie, di truffe, con cui spesso gli adulti fanno da esempio ai bambini, cui fanno crescere il naso non guardando il proprio … Dialoghi a volte lunghi, pesanti e, forse, qualcosa si poteva tagliare. Il linguaggio che impara Pinocchio diventa a volte volgare anche se ai nostri giorni sembra che non ci si scandalizzi e, devo far notare, che le uniche risate si sono sentite proprio quando si elevavano parolacce a bizzeffe. Gli attori devono essere anche atleti: incredibili le fatiche (capriole, salti, danze, equilibrismi …) che fanno sul palco e ognuno di loro, pur non essendo pochi, interpreta più personaggi del complesso mondo di Collodi. Tutti bravi, comunque Pensavamo di fare qualche risata … ma questa versione di Pinocchio non è fatta per i bambini (lo consiglia anche la locandina …)
Cos’è la Felicità? Nel film “Mister Felicità” i personaggi se lo chiedono più volte e, ovvio, la risposta è in ognuno di noi. Ma veniamo alla recensione: può un film dare felicità? Mistero. Questo film regala solo qualche risata. Siani spesso copia se stesso e ormai deve trovare nuove strade. Non credo che questo film resterà nella storia del cinema comico italiano. Una commediola, si. Un piacevole passatempo dopo le ingrugnate delle Feste, ok. Niente di più Abatantuno piace di più quando fa il serio mentre cade spesso nelle imitazione del suo “Viulentemente …” e perde in professionalità. La Signoris non lascia una grossa impronta e gli altri interpreti devono crescere tanto … Insomma: “se volete vedere il film, vedetelo. Se non volete vedere il film, non vedetelo”.
Il film di ieri sera, “Collateral Beauty” ci è piaciuto: eravamo in compagnia e il parere è stato unanime. Perché? Penso che la trama sia stata creata a tavolino per toccare il cuore degli spettatori perché la perdita di una figlia porta conseguenze devastanti in un genitore e anche perché la storia che si vuol raccontare presenta un intreccio con tante altre storie dei vari personaggi, forse complicandosi un po’, ma attraendo con una riflessione su tre fattori importanti che condizionano la vita: Amore, Tempo, Morte. Più difficile la comprensione del concetto di “Bellezza Collaterale” perché viene spiegata velocemente, quasi per giustificare il titolo del film oppure il titolo è stato dato al film per mettere in rilievo le poche frasi dedicate a questo concetto e chi vedrà il film darà una sua motivazione. Gli attori sono stati scelti con attenzione e sono tutti bravi con una stella che splende sopra tutti: Helen Mirren è di grande esperienza e bravura. Crescono sempre più Will Smith, Edward Norton, Kate Winslet, Michael Peña, Naomie Harris … Buona la colonna sonora e la fotografia a colori volutamente verso lo scuro … Adatto il periodo di uscita: David Frankel ha ambientato la storia nel periodo di Natale e, si sa che al cinema in questi giorni si va o per ridere senza porsi problemi o per dedicare un pensiero alla famiglia e agli affetti. Noi ricorderemo questo film molto più di quelli visti negli ultimi tempi.