Fuga … nel futuro!

Ultima serata dell’Anno, ultimo film visto a cinema, ultimo film nella mia classifica. Severo giudizio per “Fuga dal Reuma Park” di Aldo, Giovanni e Giacomo, tre comici che mi hanno sempre sorpreso per le loro idee di semplice comicità ma spesso innovativa nei suoi richiami alle pellicole che nel passato ci hanno fatto ridere, a modo loro, con Stanlio e Ollio o Franchi e Ingrassia …

locandina da internet

Un film ambientato nel futuro dove i tre, anziani, malmessi e lasciati soli, si ritrovano dopo anni, ricordano la loro vita comune sui palcoscenici e, senza una bella trama, ripropongono loro sketch e personaggi visti e rivisti anche in TV. Un’occasione perduta. L’impressione è che idee nuove i nostri tre simpaticoni non ne hanno più. E ci dispiace, sperando in una ripresa della vena artistica che li ha ispirati in passato Qualche sorriso, certo, ce l’hanno regalato, ma a fine Anno avremmo voluto essere più allegri. Quasi quasi i cinque minuti iniziali, con Ficarra e Picone, sono stati i momenti più simpatici e concreti della storia. Una delusione in attesa del 2017 cinematografico …
A mezzanotte, io e la mia dolce metà, soli di fronte a panettone e spumante, abbiamo brindato immaginandoci nel prossimo futuro. Colpiti da una Fuga dal Reuma Park … Un brindisi al futuro, nel futuro!

Un bollito di usi, costumi e religione …

Il film che abbiamo visto ieri sera ci ha divertiti. Attori ben scelti: Claudio Bisio sempre bravo con la sua mimica variabilissima, Alessandro Gassman nella parte con professionalità, Angela Finocchiaro collaudata attrice comica (una delle poche in Italia) e, tra tutti gli altri, ci sorprende la crescita di Nabiha Akkari. Paesaggi stupendi delle Isole Tremiti (che non fa parte dell’elenco dei luoghi da noi visitati e ne soffriamo sempre …). Colonna musicale adatta alla commedia, sfruttando anche canzoni famose, ad esempio 4 marzo 1943 del grande Dalla … Detto ciò, la trama non la descrivo come al solito, ma l’intento poteva essere buono: dimostrare come l’integrazione tra culti, usi e costumi tra popolazione locale e immigrati può essere possibile. Il problema, tra una schietta risata e un’altra, pare che l’autore si sia perso per strada, creando un miscuglio di luoghi comuni e, credo per scelta, evitando di affrontare i problemi di petto.  Certo, lo scopo voleva essere come l’altro film di Luca Miniero “Benvenuti al Sud”, ma il racconto non è stato ben progettato e, come un ponte da grandi opere, è crollato nella confusione dei tanti temi. Rimane allo spettatore il ricordo di aver trascorso un’ora e mezza di relax e la conferma che una criticità nel nostro Paese è la decrescita della natalità che va studiata e risolta con serietà, non certo con un “Fertily Day” lorenziniano …

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La morale sul web

Spesso la vita costringe a scelte difficili e non sempre il sentimento aiuta. “Pane amore e fantasia”: questo titolo di una vecchia pellicola sembra adatto a far capire il film “Che vuoi che sia” che abbiamo visto ieri sera. La precarietà, il desiderio di creare una famiglia può spingere una coppia a fare qualcosa che va al di là dei propri principi ed educazione e la società attuale viene giornalmente sconvolta, essendo basata sull’uso della comunicazione (… o non comunicazione?) tecnologica, che ha preso il sopravvento su quella diretta. Cellulari, tablet, messaggini e viaggi sul web, a volte, portano a raggiungere livelli volgari, pericolosi o al di là della moralità. Spesso involontariamente, altre volte per scelta, si cade in trappole virtuali che mettono in evidenza,  nelle case di tutti o dappertutto, informazioni e intimità con conseguenze possono essere letali, come insegna la cronaca. Edoardo Leo, che apprezziamo sempre più come sceneggiatore, regista e attore, ha creato con situazioni imbarazzanti, anche comiche, un film piacevole che fa molto riflettere e specie i ragazzini dovrebbero capirne il messaggio. La mimica e il pigro parlare di Leo, ben si accoppiano con la bravura, molto realistica, di Anna Foglietta e con gli interventi, a volte simpaticamente intempestivi, a volte pungenti di Rocco Papaleo.

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