Paolo Genovese ci ha abituato a vedere film della commedia italiana di buon livello e questo “Perfetti sconosciuti” è sembrato essere un po’ più su. Attualissimo: ormai tutti abbiamo almeno un cellulare e vediamo questo strumento come un mezzo di comunicazione dimenticandoci che non è come il vecchio telefono “fisso”. nel cellulare vengono conservati i nostri dati e, attraverso il suo uso, la nostra privacy sconfina in quel marasma di messaggini, whatsapp, social forum, album globali fotografici e così via. Molti lo vedono come un giocattolo eppure, qua il film ci fa riflettere, come una pistola questo oggetto può diventare molto pericoloso. Scagli la prima pietra chi non ha un peccatuccio, una bugia, qualcosa che pensava di condividere con se stesso o, al massimo, con alcune persone … E allora, quando i protagonisti del film giocano ad “aprire” i loro cellulari ai propri cari, può accadere di tutto. I dialoghi sono divertenti e via via drammatici, la scena è racchiusa in una casa nei cui confini si spera di mantenere i segreti e quanto connesso. Ognuno può reagire in modo diverso, gioire o soffrire. il film mette in evidenza i rapporti tra coppie, famiglie e amici con tutte cose reali, momenti e sentimenti che ognuno di noi vive in maniera più o meno simile, per diretto o indiretto coinvolgimento. Attori scelti veramente bene e ognuno interpreta bene il suo ruolo con aderenza caratteriale e, direi, somatica: Giuseppe Battiston, Anna Foglietta, Marco Giallini, Edoardo Leo, Valerio Mastandrea. «continua Alba Rohrwacher, Kasia Smutniak … Si esce pensierosi.
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Risate genuine …
Dopo una giornata molto grigia, programmi serali deprimenti, mi è capitato di vedere su RAI 5 una vecchia commedia teatrale, interpretata da un grandissimo attore quasi dimenticato, Nino Taranto, cresciuto tra la gente e professionalmente nei teatri, con Luisa Conte, un’attrice che sapeva recitare e non solo fare la bambola: “La morte di Carnevale” di Raffaele VIviani, storia leggera, storia di vita, tragi-comica, situazioni reali con i loro aspetti divertenti, della miglior tradizione napoletana e della Commedia dell’Arte. E ho avuto in regalo molte risate, cosa che raramente mi capita … Grazie all’archivio RAI che veramente crea occasioni di TV di Qualità.
L’hanno fatta giusta …
Una settimana pesante dal punto di vista caratteriale, anche per l’alternarsi del bello e brutto tempo, si è conclusa serenamente a cinema dove “L’abbiamo fatta grossa” , il 25° film di Carlo Verdone, interpretato con esperienza e malizia attrattiva dei suoi fans dallo stesso insieme a Antonio Albanese che lasciando, spero per il momento, la sua comicità surreale di tanti personaggi, si rivela sempre più un attore comico di razza , con sfaccettature semi-tragiche e la coppia è piaciuta. Tra i due, diversi nella recitazione, c’è sincronismo perfetto, tanto che molte battute sembrano improvvisate dall’uno o dall’altro e prontamente ribattute. La trama è legata all’Italia e ad alcune situazioni che i due sembrano non saper mai gestire. Bravi tutti gli attori. Non ricordo la colonna sonora e forse per questo film non era importante da evidenziare perché la pellicola scorre veloce, senza momenti di perplessità, ma anche di grandi riflessioni. Ma per una serata piovosa, è stato un rifugio sicuro e soddisfacente.