Il Romanticismo ai tempi dei cd …

Sabato sera freddo e al cinema il giusto rifugio: questa volta scegliamo un film d’autore, “La corrispondenza” di Giuseppe Tornatore, con la speranza di vivere momenti d’arte cinematografica che, tra film d’azione e cinenatalizi, diventa sempre più difficile da incontrare … Siamo stati premiati. Il film emana forti sentimenti fin dalle prime scene e le emozioni si susseguono con i fotogrammi in un tempo che sembra lento proprio per dare la possibilità allo spettatore di “sentire” ciò che il cuore e la mente della protagonista “sentono” attraverso la storia di un suo grande amore e di tristi ricordi del passato oppure del rapporto con la madre e quello con l’infinito mondo delle sensazioni, grande come le galassie … Partendo da parole d’amore di tempi passati, la storia ha un romanticismo leopardiano e i sentimenti, invece di essere affidati alla carta, vengono comunicati attraverso mezzi attuali: sms, cd, skype, e-mail …anche se la “lettera scritta a mano” con il suo odore di carta e inchiostro, intrisa di descrizioni, affetti, rimproveri e passioni, non può sparire del tutto come non possono sparire i ricordi o la speranza del futuro: è questo che mi ha ispirato il film.  Bella fotografia a colori attenuati, come il sottofondo musicale di Ennio Morricone che questa volta non ha ritornelli che restano subito impressi, ma che accompagna con delicatezza tutti i momenti. Stupenda e bravissima Olga Kurylenco: attraverso i suoi occhi limpidi ci si sente sempre più coinvolti nella storia; Jeremy Irons è attore di fama collaudata e la parte del protagonista in questo film sembra essere un vestito cucito su di lui da un grande stilista. Attori tutti all’altezza e ben scelti e complimenti alla “iena” Paolo Calabresi che ogni volta che lo vediamo in un film, anche se non ha ancora avuto assegnati ruoli principali, si sta trasformando da rompiballe, a comico ad attore serissimo e bravo. Il Tornatore-Leopardi neo contemporaneo ci ha regalato un’ altra serata importante. Peccato che gli Oscar vengono assegnati a breve e “La corrispondenza” non può rientrare, credo, nella rosa dei candidati, ma questa pellicola non si dimentica facilmente ed è strano vedere le sale dei cinema strapiene quando ci sono film “leggeri” e semivuote quando c’è da entrare in storie importanti come questa.

da internet

Tale e quale a se stesso …

Se si vuole trascorrere una serata di fine feste Natalizie e di Nuovo Anno con il sorriso sulla bocca, si va a teatro e si va a vedere un comico puro, il che significa che chi si trova sul palcoscenico da solo, accompagnato da un chitarrista, e intrattiene il pubblico con frasi più o meno fatte, proverbi, fatti che ci succedono attorno o che viviamo tutti i giorni, è lì per farci rilassare senza riferimenti alla politica o ai gravi problemi che ci immalinconiscono negli altri giorni della nostra vita … Questa volta il comico è stato Gabriele Cirilli che ci ha regalato momenti di grandi risate anche se lo spettacolo, Tale e quale a me, non ha niente di “nuovo”, anzi, contiene molte battute dette e ridette da anni da vari comici o che sentiamo sui bus, in ufficio o al bar … Ma lui sa raccontarle bene, viene dalla scuola di Gigi Proietti e da una lunga gavetta oltre che da esperienze televisive dove è cresciuto anche come imitatore e cantante. Dai tempi che lo vedevamo in  quella grande accademia di comici e spontaneità, che è lo Zelig in viale Monza a Milano, lui ne ha fatta di strada. Si è mantenuto, però, sempre sulla stessa linea e in un teatro storico come è il Manzoni di Milano dove sono passati grandi attori di prosa e grandissimi comici come  Totò, Macario, i De Filippo, tanto per riassumere, ci aspettavamo qualche novità in più. Noi crediamo in Gabriele Cirilli anche come attore “non comico” e aspettiamo curiosi. Comunque soddisfatti e sereni, abbiamo chiuso con i nostri amici la serata di fronte a una magnifica pizza alla napoletana doc e siamo andati a dormire felici.

Foto da internet

 

Quo Vado? A cinema per ridere …

Una serata scelta all’insegna della risata, un po’ per iniziare il nuovo anno in maniera positiva, un po’ per passare il tempo fuori casa dopo una giornata grigia e piovosa … Quo Vado? il nuovo film scritto da Checco Zalone e Gennaro Nunziante colpisce i due obiettivi, riuscendo, cosa rara, a farmi ridere più volte con una storia tutta italiana che gira intorno a un uomo di 40 anni che vive ancora con i genitori e cresciuto nel mito del “posto fisso”, con continui riferimenti a fatti sociali di cronaca quotidiana, a favoritismi politici, alla furbizia dei soliti noti che fanno apparire tutti gli italiani come seguaci del trinomio “pizza, mafia e maccheroni” e seguaci convinti della “prima Repubblica”, temi questi anche delle due canzoni scritte da Zalone e cantate in allegria … Si poteva fare meglio? Sì, ma nei giorni festivi ci si accontenta. Si poteva colpire di più i difetti italici? Sicuramente. La sala strapiena e alcune risate eccessive premiano comunque l’attore e gli altri protagonisti di cui cito la bella e brava Eleonora Giovanardi, i bambini e Lino Banfi come riconoscimento alla carriera per le sue brevi apparizioni.

 da internet

Chiudere la serata con una pizza è d’obbligo, ma dopo giorni di pur gustosissime tapas a Siviglia, la voglia di un piatto di spaghetti con cozze  e vongole ci ha travolti e siamo stati premiati …

Uscendo dalla multisala, la sorpresa, fiocchi enormi di neve e una coltre di circa tre cm. sull’auto che abbiamo dovuto “svestire di bianco” per tornare lentamente verso casa, preoccupati delle incognite. Ma andando verso nord ci ha accolto solo pioggerellina … e tutto è bene ciò che finisce bene …