Ieri sera il film “Si accettano miracoli” di e con Alessandro Siani, è un film comico, ma non tanto; è una commedia all’italiana, ma non tanto; è una storia moderna, ma non tanto, è una storia di problemi che possono toccare una qualsiasi famiglia, ma non tanto; è una fiaba, ma non tanto …
Il racconto di un manager che perde il lavoro e torna al paesello dove trova i suoi parenti, i problemi quotidiani più semplici e “umani”, l’innamoramento per una non vedente o le gag sulla gente del posto utilizzando un bel gruppo di simpaticissimi bambini, è forse già visto ed è proprio questo il punto: Siani ha messo insieme troppe cose, sfiorando con comicità e mimica personale e dei caratteristi che lo circondano, compreso i bambini, senza approfondire gli argomenti. Questa è la fiaba e non bisogna approfondire, ma forse, con i vari argomenti affrontati Siani poteva fare più film. Un esempio: il problema di perdere il lavoro sembra quasi essere un non problema. Oppure: innamorarsi di una non vedente è sicuramente poesia ma i sentimenti vengono appena sfiorati e tutto sembra facile … Anche la fiaba del “miracolo” e come si risolve sembra essere solo un motivo per mettere un po’ in ridicolo il popolo credulone e il commercio che si crea intorno ad un “evento” lasciando tutto aleggiare sulla realtà … Il film è comunque piacevole, forse va guardato senza chiedersi tanti perché o pretendere approfondimenti che possono essere oggetto di altre storie. Gli attori sono bravi: Siani a volte incontenibile, a volte troppo forzatamente “Troisi”, Fabio De Luigi ha la comicità “personale” pacata e penetrante già semplicemente col suo viso, Serena Autieri e gli altri bravi, ottimi i bambini, scelti in un’amalgama intelligente e furba per colpire lo spettatore. Stupenda Ana Caterina Morariu che “cresce” sempre più in bravura e bellezza. Bei posti. Qualche inserimento di napoletanità un po’ forzato. Insomma, questo un film per la gente e per far passare un po’ di tempo serenamente: per i premi occorrono altre attenzioni.