E così anche il Presepe 2014 ha lasciato la nostra casa … una serie di scatole meticolosamente catalogate è ciò che resta. C’è l’insieme dei sugheri medio-piccoli, quello dei sugheri grandi .. Le statuine nella scatola più grande e quelle di terracotta o creta imballate una per una e riposte nelle scatole piccole … Tutti i movimenti fermati alla meglio e conservati per un futuro reimpiego … Animali, alberi e rametti, serie di lampadine, lampioncini, a Led o incandescenti sono a riposo sperando che dopo essere conservati funzionanti lo siano ancora la prossima volta, cosa che non accade quasi mai, forse per dispetto … Il valore di frenesia con cui la mia dolce consorte spinge, da fine ottobre, affinché io rimangi la promessa di non fare più il presepe, viene superato dalla frenesia di togliere, dopo le feste, l’ingombrante confusione che opprime la nostra sala … E così. la fantasia nel creare il presepe diviene cosa lontana e anche tutti i momenti di immedesimazione nella posa dei vari pezzi e dei personaggi … Fare il presepe è bello quando chi lo fa “entra” nel paesaggio, tra i pastori e la gente del popolo, attraversa le strade tra i vari mestieri e mercanti, sosta alla taverna e si sofferma ad ammirare la grandezza della Natività e il suo significato di pace … Quando arriva il momento dello smontaggio, ma nel nostro caso è una distruzione completa di tutto quel mondo durato quasi tre mesi, sempre una lacrima mi scappa pensando al futuro, se si avrà ancora la forza e la mente per creare nuovi paesaggi, nuove tecniche, nuove storie e nuovi … trucchi. E mia moglie già raccoglie materiale da buttare, spolvera mobili e lucida specchi. Intanto, io chiedo: “Ma adesso in sala c’è meno confusione di qualche giorno fa?” e lei, con “dolcezza” mi risponde: “Questa è normale confusione!”.
Qui di seguito le ultime foto e una sorpresa: un nuovo ospite tra due presepini … un ospite molto particolare …
Vogliamo parlarne? Il regalo che persone carissime hanno prenotato per me a Babbo Natale, non è arrivato nemmeno con La Befana. Tra le loro preoccupazioni e l’ansia di non farmi capire cosa fosse, cresceva la mia paura di essere stato troppo “cattivo” e non meritevole né di carbone, tanto meno di caramelle … Poi, l’altro giorno è arrivato Lui: “Magio Francesco”, il Magio Milanapoletano … opera del Maestro Rampini di Gubbio, spinto all’impresa anche un po’ controvoglia per la sfida che gli è stata imposta dai miei “Babbo Natale e Befana”: creare da due foto, neanche in primo piano, una statuina che “premiasse” la mia passione per il Presepe. Ed è nato questo nuovo Magio in ceramica a colori e a oro zecchino, con un po’ di ritardo giustificato anche dall’impegno che l’Artista aveva per creare un’opera per Papa Francesco che, quest’anno, ha illuminato a distanza l’Albero di Natale da “guinness dei primati”, così come fecero Benedetto XVI e il Presidente Napolitano, a cui il Comune di Gubbio regalò opere di Rampini negli anni passati.
Il risultato è grandioso e certamente non meritavo un regalo simile: la mia passione per i presepi risale all’infanzia e anche il rinnovarmi in tecniche e fantasia, ma è pur sempre una passione modesta … molto più piccola dell’affetto che mi hanno dimostrato i miei nuovi “parenti” …
GRAZIE !!!!!!
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