Case abusive e no

La manovra economica verrà commentata da fior fiore di tecnici e un semplice cittadino può solo mettersi l’anima in pace: la crisi che non c’era, invece c’è. Tutti dobbiamo fare sacrifici: poi ci saranno quelli su cui peseranno tanto e su altri meno o quasi niente. Voglio solo porre l’attenzione sulla scoperta di un nuovo modo di chiamare le case abusive: con la finanziaria esse possono essere dichiarate con uno sconto fiscale e vengono chiamate “case fantasma”. Sono case che non risultano al catasto, per cui i proprietari non pagano tasse, né bollette per i servizi, né altro: non esistono. Allora, mi chiedo come, nel Paese principe delle intercettazioni, in un’epoca di satelliti e di siti in internet che permettono addirittura di guardare nelle finestre delle case, sia possibile rendere invisibili le case. Se non proprio le forze dell’ordine, la Guardia di Finanza è mai possibile che né i Carabinieri, che hanno una caserma in ogni paesino e nemmeno qualche uomo della Polizia Locale  è mai passato per certe strade nate dal nulla, con case o ville cresciute come funghi? E i tecnici dei Comuni non fanno mai un giro con occhi aperti? Certo, si dirà, in un Paese dove capita che un Ministro si possa improvvisamente trovare proprietario di una casa nel centro di Roma, può essere giustificabile non vedere case “fantasma”

Pubblicata il 26.5 su DNews Bergamo e Verona

Nucleare in partenza

No atomo? Non parti. Il treno del nucleare è fermo nella stazione Italia dal 1987, anno del referendum che lo cancellò dai nostri piani energetici. Oggi la bolletta è sempre più pesante, la popolazione cresce, i consumi delle risorse naturali  aumentano e l’aria è irrespirabile. Qualcuno vuole far ripartire  quel  treno. Gli altoparlanti  annunciano che è pronto al binario. Dicono che, da tempo,  le centrali  sono  più  sicure, le emissioni  a  zero, il costo diminuito. Sono tanti quelli che  vogliono salire sul treno, occuparne i posti di lavoro, impegnare vagoni di milioni di euro, aggiungere opere a “grandi opere”. Altri non vogliono salire. Vedono tunnel  di costi eccessivi, di scorie ingestibili, di  pericoli nascosti, di rischi di illeciti e tangenti. Una torta che fa gola a tanti. Per anni abbiamo sognato e abbiamo creduto in pannelli solari e pale rotanti come mulini a vento. Semaforo rosso,  semaforo verde? Pensiero degli italiani: massima fiducia per i nostri tecnici e minima stima verso chi ci guida, i politici. In questo momento di difficile rapporto tra cittadini e istituzioni, ciò vale per qualsiasi scelta di casa nostra. E nell’attesa, il tempo dell’Europa corre ad alta velocità. Subito dopo Chernobyl vinse la paura, oggi una certezza: quel treno è proprio l’ultimo treno?

Silenzio giornalistico

“Addio fonti sorgenti da aule di tribunali ed elevate al cielo dell’onestà …”. Questo richiamo letterario per esprimere la tristezza di un cittadino a fronte del bavaglio che si vuole mettere ai giornalisti. La famosa Tangentopoli ebbe sviluppi d’indagine anche attraverso le intercettazioni e i magistrati riuscirono a capire i legami tra politici e intrallazzatori. Il lavoro dei giornalisti è intoccabile. Sapere, in attesa dei processi, quanto succede nelle cliniche, nei ministeri, nei rapporti di mafia aiuta a capire come muoverci e a chi affidarci. Ad esempio, alla clinica s. Rita di Milano avremmo corso il rischio di farci operare inutilmente a causa di comportamenti non legali. Si dice che in Italia vengono fatte troppe intercettazioni: qualcuno si chiede il perché? Spesso le malefatte partono da chi ci gestisce: forse questo esempio viene seguito da tutti quelli che pensano che l’imbroglio, il danaro facile, la scorciatoia siano cose lecite, e sono tanti. Si dice che i media diffondono  notizie prima dei processi: meglio sapere che ignorare. Chi crede nella giustizia spera che gli innocenti vengano assolti e i colpevoli paghino. Ma far conoscere certi  reati porta ad un’ educazione sulla pulizia morale e ad una sensibilità civile delle future generazioni. Da oggi, come potremo sapere, in tempo per salvaguardarci, fatti che violano i nostri interessi, la nostra salute, la nostra sicurezza? Dio salvi l’informazione.

Pubblicata da DNews il 21 su Bergamo e il 25.5 su Verona