Grosso, grasso Carnevale aresino. Più o Meno…

Pubblicato il 4 marzo su QuiArese:

 04 marzo 2017 – I carri allegorici si dirigono dal Centro storico di Arese a Il Centro di Arese e girano e girano intorno alle rotonde facendo girotondi allegri e i bambini festanti raccolgono caramelle che piovono dall’Ipernuvola che accompagna bonaria il corteo, passando sui cortili del bel Borgo di Valera che è entrato a far parte dei Luoghi del Cuore del “FAI da TE” e ha ricevuto la Bandiera Arancio dei Borghi caratteristici d’Italia del Touring Club dei Girotondi.

La banda musicale con majorettes infreddolite suona per scaldare il pubblico sotto il megagalattico soffitto della Pista da Sci indoor e sciatori in costume di Carnevale vanno su e giù per le piste a velocità incredibili. Se ne trovano anche sulle piste ciclopedonali, forse proiettati attraverso le enormi vetrate del complesso che ha oscurato Dubai e le sue piccole costruzioni.

Il megastore” Ike-a” raccoglie migliaia di visitatori in maschera che portano via di tutto, ansiosi di montare, con l’aiuto di foglietti d’istruzione, piccoli costumi in legno a tre scelte in bianco – nero – frassino o enormi Arlecchini, Pulcinella, Colombine, Rondinelle, Pantaloni e Giandujotti…

Strade, infrastrutture e svincoli autostradali fluiscono comunque tranquillamente, attorno a rotonde che sono arricchite con monumenti d’arte contemporanea. La centralina per misurare l’inquinamento ambientale è un ricordo e auto elettriche circolano sul territorio cittadino usando anche le numerose ex piste ex rossicce che mai furono utilizzate da timorosi ciclisti.

Il Centro Civico distribuisce coriandoli e mascherine, in prestito: dopo trenta giorni arriverà a casa una mail per comunicare l’esclusione dal Carnevale dell’anno seguente. Intanto dal Caffè Letterato, che ha assunto l’insegna “Osteria di Meneghino e Cecca”, arrivano profumi di sugo al ragù per lasagne imbottite e fritto di tortelli, mentre le chiacchiere, in quantità enormi, arrivano direttamente dalle mense parlamentari e consigli regionali o Comunali che hanno vinto il bando sulle mense scolastiche che fanno solo pasti sotto rigido controllo dietetico. Le migliaia di pizzerie in zona regalano pizze enormi di tutti i gusti e coppe di kebab che attirano grandi e piccini.

I Centri commerciali le Mimose e Giada sono visitati da turisti amanti dei resti archeologici che furono lasciati dall’arrivo massiccio dei nuovi Ipersupermega Centri: nei giorni di giovedì e sabato grasso l’ingresso è gratuito e vengono distribuiti depliant illustrativi dei tempi d’oro dei negozi a dettaglio e artigiani che hanno fatto storia per tanti anni sotto il Credo della comunicazione Cliente-Venditore. Meno male che la fontana del Giada è stata ristrutturata e funziona con grandi getti colorati e danzanti.

A Carnevale è ammesso esagerare in tutto: le porte della Biblioteca sono più pesanti del solito, i volumi hanno più pagine, impossibili da leggere in un mese, i tavoli e le sedie sono messi a castello e il parcheggio del mercato è diventato un multipiano sotterraneo a zero impatto ecologico, nonostante ad Arese arrivi la metropolitana direttamente da Milano con fermate da Rho Fiera – Discarica per agevolare la raccolta differenziata – Cimitero principale per la sosta dei ladri dei ricordi sui loculi –  Centro storico per ammirare i negozi chiusi da anni – Piazza 11 settembre per aspirare gli olezzi benefici provenienti dai tombini – Centro Civico per una boccata culturale e sosta a base di cappuccini e brioche – Cimitero di Valera per un attimo di pace – Borgo di Valera per conoscere la storia agricola aresina – Museo Alfa per commemorare i tempi gloriosi e la fine a mano FIAT – Centro Commerciale e annessi  per togliersi sfizi e vizi – Piste da sci al caldo – Casello di Lainate dove prendere un’auto per tornare a casa.

Il Corteo di Carnevale aresino avanza allegramente e sono presenti Carri molto più grandi di quelli di Viareggio, Cento e Putignano con pupazzi che rappresentano personaggi politici locali e nazionali che si muovono a ritmi dell’inno d’Expo 2015. Ci sono anche riferimenti a scandali e problemi dell’Italia che fu oppure strutture fantasiose su Arese Città dei Motori, Arese Città Giardino, Arese Città dei Bambini… C’è un carro dedicato agli “Inutili pensionati e ai giovani rampanti” che si divertono a tirarsi contro arance marce e fiale puzzolenti che tornano indietro a effetto boomerang. Il carro più simpatico è quello dei “Selfie” dove grandi imitazioni di graziose aresine fanno satira verso le questioni cittadine. Manca un carro con l’Arese Città degli Incivili come quelli che lasciano rifiuti per strada o ricordini degli amici a quattro zampe oppure non rispettano regole civili o addirittura le leggi, ad esempio lasciando auto in sosta in modo casuale, ma questo problema ad Arese non c’è più da anni.

A Carnevale il divertimento è al massimo e si viaggia per il mondo… e quando finisce la festa, gli aresini possono sempre rifugiarsi sull’Area ex Alfa nel lavoro offerto dalle Aziende High Tech, Smart, More o Less e, nel tempo libero, ricorrere agli svaghi nati sempre sull’Area ex-Alfa: Aresyworld, Jurassik Groan Park, il parco con megapiscine e scivoli della Water’s House.

Ma adesso siamo a Carnevale e, diciamolo: si vive proprio felici, abbuffati e senza preoccupazioni. Una vera pacchia, questo Carnevale del 2074! Più o Meno.

Rubrica a cura di Francesco Gentile                                         © riproduzione riservata 

Questo articolo può essere commentato sulla pagina Facebook di QuiArese

 

Arese tende la mano. Più o Meno…

Pubblicato su QuiArese:
25 febbraio 2017 – Luce blu lampeggiante, acuti di una sirena, un’auto che corre verso la salvezza: quante volte in un giorno sentiamo passare le ambulanze della “Misericordia”. Cerimonie, feste, eventi particolari, operazioni di soccorso: quante penne nere o berretti con la fiamma  incontriamo e ci confortano l’Associazione Alpini e quella dei Carabinieri. E i Partigiani che ci ricordano chi ha combattuto e anche perso la vita per la riconquista della Libertà, affermando, anno dopo anno, i valori della democrazia.I Volontari che aiutano gli anziani, che assistono i disabili e i deboli, i Pensionati che impegnano il loro tempo libero nel decoro e salvaguardia della Città, persone che donano sangue, organi. Impegni nelle attività musicali, teatrali, culturali, sportive. Fare un elenco potrebbe portare chi scrive a dimenticarne qualcuna, ma le Associazioni in Arese sono tante a confermare che Arese è anche Città sociale, culturale, umanitaria che unisce persone di categorie diverse, di Armi diverse, di aiuto e protezione di persone, animali, ambiente. Per i lettori che fossero interessati, sul sito del Comune è inserito un Albo che comprende 133 Associazioni, alcune con sede in Città vicine (Bollate, Garbagnate Milanese, Rho, Legnano…), la maggior parte sono di volontariato, tante altre sembrano avere una natura giuridica di tipo privatistico ovvero fornitura di servizi a pagamento, ma nella lista ciò non viene evidenziato.
L’elenco è aggiornato al 12 luglio 2010 e sarebbe interessante sapere se tutte le sigle indicate sono ancora presenti sul territorio e se altre si sono aggiunte, come sarebbe importante sapere se le attività possono essere svolte in Città con pochi ostacoli (anche burocratici), se arrivano aiuti economici sotto forma di erogazioni pubbliche o beneficenza, per capire quanto gli aresini sono sensibili e coinvolti. Molti concittadini scelgono di fare donazioni in incognito, altri scelgono l’impegno sul campo.
Tante iniziative che vengono svolte pubblicamente, ad esempio la raccolta di aiuti per i terremotati oppure quella alimentare o di vestiario, hanno buona partecipazione. Lo stesso Comune organizza eventi d’aiuto: per esempio, in questi giorni, fino al 5 marzo, si potrà acquistare il “kit amatriciana” per aiutare i Comuni colpiti dal sisma oppure la raccolta fondi per il progetto “Villaggio Arese” che sorgerà nel Comune di Montereale (AQ): informazioni sulla pagina Facebook “Comune di Arese”.
Anche se due associazioni aresine, Maisha Marefu e i Barabba’s Clown, sono state premiate nei giorni scorsi al Teatro dell’Arte di Milano durante la cerimonia del Panettone d’Oro 2017 e chi lavora volontariamente non ama la pubblicità, notiamo che non sempre i media o i social ne parlano, non sempre si conoscono certe realtà importanti, non sempre tanto impegno riceve dovuti riconoscimenti o, almeno, ringraziamenti. Lo facciamo qui, nel nostro piccolo: grazie a tutte le Associazioni di Volontari aresini. Arese in questo campo è “viva”. Restano altre criticità e dibattiti, ma di questo ne parlano altri, in altre sedi e altri livelli. Più o Meno.
Rubrica a cura di Francesco Gentile                                             © riproduzione riservata
Questo articolo può essere commentato sulla pagina Facebook di QuiArese

 

Un nome e tanto impegno. Più o Meno…

Pubblicato oggi su QuiArese:
13 gennaio 2017 – Premessa: il 2017 aresino è iniziato in maniera tranquilla. Gli aresini sono chiamati a scegliere il nome per il Centro Civico e c’è tanto impegno. Bene ha fatto l’amministrazione comunale a coinvolgere i cittadini: a volte costosi consulenti inventano nomi non rappresentativi o di poca ”presa”: Il Centro, ad esempio, scelto come nome del Centro Commerciale, ricorda poco la nostra Città a chi viene da fuori e ha creato solo qualche confusione (camminando per Arese: “Scusi mi sa dire dov’è il Centro?”. Spesso i richiedenti sono stati mandati in via Caduti…).
Pensando a come il Ccsa, dedicato allo Sport, sia diventato un simbolo di “aresinità” (più o meno tutti ci siamo passati e ancora lo chiamiamo “Cicci”…) sarebbe bello trovare un acronimo altrettanto forte da far precedere al nome che sarà scelto. Un esempio? Centro Polifunzionale Culturale Aresino ovvero Cpca, che potremmo abbreviare in “Cippi”, diversificandolo dal primo e facendogli simpaticamente compagnia. Gli aresini stanno proponendo nomi di personaggi vari più o meno legati alla letteratura, ma anche alla cultura, alla scienza, alla società, eccetera. In privato ci sarà anche la nostra proposta, ma su queste pagine scriviamo che il nome potrebbe essere anche un sostantivo legato alla nostra città, al suo nome e storia, alla sua crescita culturale, sociale o industriale o quello di un personaggio-simbolo di Arese.
Questo il futuro. Ora, uno sguardo all’ attualità. Spulciando sui media locali e sui social forum della nostra zona, abbiamo rilevato una quiete piacevole in confronto ai duri dibattiti, spesso veri scontri, tra politici o tra semplici cittadini. Stamattina leggiamo segnalazioni di strade ghiacciate più o meno trattate col sale, di piccoli incidenti più o meno leggeri. Abbiamo letto, giorno dopo giorno, che ciò che si voleva fare nel 2016, si è fatto. Pareri quasi sempre contrastanti, come naturale in una società di libero pensiero: nuova viabilità con ciclabili più o meno sicure e rotonde più o meno contestate; nuova illuminazione a led più o meno funzionante (varie segnalazioni di strade temporaneamente al buio); nuova, bella ed ecologica Biblioteca – Centro Civico più o meno comoda come posizione (specie al sabato), più o meno spaziosa e silenziosa per alcune funzioni (ad esempio l’emeroteca), più o meno da organizzare (poco gradimento per la scelta di collocare, in maniera poco pratica, libri di autori italiani o stranieri in ordine alfabetico non sempre rispettato); segnalazioni anche sulla buvette della nuova Biblioteca più o meno rumorosa, più o meno economica (un analcolico viene servito al banco senza un accompagnamento tipo olive, noccioline o patatine come avviene invece in quasi tutti i bar della zona…), con personale più o meno cortese…
Il gradimento del nuovo Centro è comunque elevato e noi stessi abbiamo verificato che nel periodo di vacanze di fine anno, le sale erano strapiene e, cosa molto importante, frequentate da tanti giovani e bambini. Questo Centro polifunzionale è una ricchezza che può crescere con iniziative culturali e ricreative e a tutti i cittadini spetta l’osservanza dei principi di salvaguardia di questo bene: alcuni addetti, su nostra richiesta di supplementi a quotidiani, hanno dovuto ammettere di non averne a disposizione perché ci sono persone che li portano via e, altro esempio, il secondo giorno di apertura uno dei servizi igienici aveva già lo scarico che era stato manomesso…
Ecco il punto: il 2016 è stato un anno di critiche tra aresini sui parchi pubblici più o meno manutenuti, sui divieti più o meno rispettati, sulle panchine più o meno danneggiate, sui cassoni di raccolta vestiario più o meno depredati, sui cestini dei rifiuti più o meno utilizzati in maniera opportuna, sulla gestione più o meno “menefreghista” dei resti fisiologici degli amici a quattro zampe che vanno rispettati (ultimamente su un social è stata anche pubblicata la foto di polpette raccolte e portate ad esami di laboratorio in quanto sembravano velenose…). Un elenco più o meno lungo non darebbe l’idea di quanto bisogno di educazione civica dovrebbe essere inculcata in alcune persone: il bene pubblico è di tutti, pagato da tutti e ognuno deve impegnarsi per la sua sostenibilità.
Il 2017, apprendiamo, vedrà arrivare nuovi progetti nell’area della ex Alfa Romeo: il Centro Commerciale, più o meno accettato, ha portato alcune critiche in parte risolte e in parte in attesa di soluzione e l’esperienza maturata deve essere sfruttata per apportare miglioramenti anche di fronte agli appesantimenti che potranno gravare sulla zona con il probabile Ikea, il centro indoor di pista da sci, ulteriori insediamenti commerciali… Arese, definita di volta in volta “Città dei Giardini”, “Citta dei Motori”, “Città dei Bambini”… rimane, secondo il Sole 24 Ore, una delle prime Città con reddito medio pro-capite più alto: questo non significa solo che al nostro mercato del sabato i venditori stessi possono dichiarare di poter tenere prezzi più cari rispetto ai mercati di Bollate, Garbagnate o Rho, ma anche che i soldi non vanno buttati via in sprechi megagalattici, senza concertazione tra amministrazioni e cittadinanza e i progetti devono nascere già con concrete possibilità di realizzazione e successo.
Non dimentichiamo l’esperienza Expo: quella location ancora oggi sembra allo sbando, sicuramente è abbandonata e passandoci intorno ci stringe il cuore pensare ciò che poteva essere studiato già come definitivo e da mantenere utilmente produttivo per la crescita di questa parte nord ovest della Città Metropolitana Milanese. Che l’Anno Nuovo sia meno convulsivo e più riflessivo per tutti. Più o Meno…
Rubrica a cura di Francesco Gentile                                     © riproduzione riservata
Questo articolo può essere commentato sulla pagina Facebook di QuiArese