07 maggio 2015 – Expo, scommessa per l’Italia che spera in un successo e un recupero turistico ed economico. Il Commissario Unico parla di decine di migliaia visitatori già in questi primi giorni, di oltre 10 milioni di biglietti già venduti, di numero di paesi partecipanti da record. Ci sono state critiche sui ritardi, sulle spese cresciute, sugli scandali. All’inaugurazione nei discorsi si è sentito parlare di speranza e vittoria dello stile Italiano. E Arese? Non abbiamo ancora saputo quali sono gli “impegni” e le “attese”. Abbiamo letto di forti dibattiti tra cittadini, lotte tra i partiti, tra associazioni varie e cittadini singoli sulle criticità che avrebbe potuto portare l’evento mondiale, specie per quanto riguarda il traffico, la creazione di infrastrutture e il famoso parcheggio sull’area ex Alfa. Abbiamo osservato, l’altro ieri, proprio questo sito, che ritenevamo critico e abbiamo potuto constatare che la situazione è molto tranquilla: una cinquantina le auto in sosta, una decina di pullman-navette in attesa dell’ora di partenza ma, soprattutto, di passeggeri… (v. foto). In venti minuti, sono entrate nel parcheggio tre auto ed è partita una navetta con due passeggeri. Ci è venuto in mente un insegnamento che università e lavoro ci hanno lasciato per la vita: per sapere come vanno certi fenomeni, conoscendo la causa e aspettando l’effetto, occorre fare il “monitoraggio di indicatori” che, sulla base di “numeri” e non di “chiacchiere”, rendano evidenti, anche con il tracciamento di grafici, i vantaggi e gli svantaggi, i miglioramenti e le criticità, i Più e Meno… Allora, una domanda spontanea: gli Amministratori aresini hanno individuato indicatori da tenere sotto controllo per fare, al termine della manifestazione, tutte le considerazioni su cosa Expo si è presa, ha portato e ci lascerà in eredità? Alcune domande che ci siamo posti nelle scorse settimane, in verità, hanno avuto risposta, ad esempio l’aumento del numero di corse della linea bus 561 che porta a Milano Rho Fiera-Expo e, quindi, speriamo che altre risposte arrivino.
Per far capire ai non esperti di gestione attività, di qualità e sostenibilità ambientale, facciamo alcuni esempi di possibili indicatori che ci vengono in mente, usando, dopo il gioco del Perché? di qualche settimana fa, quello del “Quanto?”:
1. Quanto è il ritardo sui tempi di realizzazione di nuove infrastrutture legate all’Expo sul nostro territorio? Quanto è il dato dell’obiettivo temporale per la chiusura definitiva di tutti i progetti?
2. Quanto è il numero di interventi di manutenzione stradale o sul verde o sugli impianti di illuminazione o su attrattive turistiche che venivano fatti in vista di Expo, durante e quanti restano da fare alla fine?
3. Quanto è stato l’indice di gradimento del nuovo ingresso in autostrada e dell’uscita? Le navette Expo-Arese Parking invece dei 20 minuti previsti via autostrada, avrebbero impiegato quanto tempo in meno se fossero uscite dietro la stazione di servizio e avviate direttamente verso l’ex Alfa?
4. Quanto era il numero di passeggeri della 561 prima di Expo e quanti ne hanno usufruito durante la manifestazione? Quanto deve essere l’incremento o il decremento di corse alla fine della manifestazione?
5. Quanto era il tempo di percorrenza della 561 prima e durante l’Expo? Quanto è necessario intervenire su percorso e orari nel dopo Expo, quando la linea servirà esclusivamente per il pendolarismo con Milano?
6. Quanto era il numero di auto che transitava per le vie principali di Arese prima di Expo e quanto è nel corso dei sei mesi? Quanto sarà il traffico “ereditato” alla fine della manifestazione?
7. Quanto vale l’indicatore di emissioni di polveri sottili in centro prima, durante e dopo Expo?
8. Quanto è l’indice di incidenti prima, durante e dopo l’evento?
9. Quanto è il numero di multe, suddivise per motivazione, prima, durante e dopo l’Expo?
10. Quante auto di aresini usufruiscono del parcheggio di via Risorgimento a Rho Fiera prima e dopo Expo con l’introduzione dell’ingresso a pagamento?
11. Quanto è l’incremento economico che ha ottenuto una struttura commerciale, ricettiva o di ristoro sul nostro territorio tra inizio e fine evento?
12. Quanto valgono le entrate del Comune legate strettamente ad attività, lavori e strutture messe a disposizione per Expo?
13. Quanto è il numero di iniziative della Pro Loco di Arese nei mesi precedenti e durante l’evento? E quanta partecipazione hanno avuto? Quante di esse saranno mantenute dopo Expo?
14. Quanto è stata la partecipazione di aresini alle manifestazioni sul nostro territorio e il loro interesse affinché si ripetano dopo l’evento?
15. Quanto era il livello di conoscenza dei genitori, dei nostri bambini e studenti sul tema dell’alimentazione, sulla limitazione degli sprechi, sull’importanza di alimentazione corretta e quanto sarà a fine Expo?
16. Quanto è stato il contributo economico alle scuole per organizzare eventi, sperimentazioni e spettacoli sul tema dell’Expo e quanto si potrà, in termini di disponibilità, riservare per continuare sull’importante coinvolgimento su temi analoghi in futuro?
17. Quanto è migliorato lo “stato o sensazione di benessere” degli aresini per aver ospitato, vicino al proprio territorio, una così importante manifestazione e quanto hanno effettivamente ottenuto come miglioramenti?
18. Quanto è il grado di soddisfazione dei cittadini, prima, durante e dopo, nei confronti dell’impegno, l’organizzazione di eventi, di coinvolgimento e di realizzazioni fatte per Expo?
L’elenco è, ovviamente, scritto in maniera spontanea e molti altri indicatori potrebbero essere presi in considerazione, anche più significativi di questi. È importante, invece, il principio che vorremmo fare capire: un’attività, un processo, si può dire “gestito” se i numeri, con i loro segni Più o Meno, vengono letti, interpretati e capiti per stabilire se necessitano interventi di revisione o di miglioramento. L’esperienza che negli anni abbiamo avuto attraverso questa rubrica su QuiArese, ci fa capire che rispetto ad un grande numero di segnalazioni sono arrivate pochissime risposte da parte dei vari Responsabili e il silenzio non è un indicatore di qualità. Ci soddisfa la sensibilizzazione di molti aresini (occupati o meno, studenti o pensionati, automobilisti, ciclisti o podisti, più educati o meno, impegnati o indignati…): come leggiamo sui vari social forum cittadini, sono diventati essi stessi “Osservatori del Più e Meno” e con rabbia o col sorriso, con foto di denuncia o selfie buffi e divertenti, hanno un fine comune: la vivibilità della nostra amata Città.
Francesco Gentile
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