Un nome e tanto impegno. Più o Meno…

Pubblicato oggi su QuiArese:
13 gennaio 2017 – Premessa: il 2017 aresino è iniziato in maniera tranquilla. Gli aresini sono chiamati a scegliere il nome per il Centro Civico e c’è tanto impegno. Bene ha fatto l’amministrazione comunale a coinvolgere i cittadini: a volte costosi consulenti inventano nomi non rappresentativi o di poca ”presa”: Il Centro, ad esempio, scelto come nome del Centro Commerciale, ricorda poco la nostra Città a chi viene da fuori e ha creato solo qualche confusione (camminando per Arese: “Scusi mi sa dire dov’è il Centro?”. Spesso i richiedenti sono stati mandati in via Caduti…).
Pensando a come il Ccsa, dedicato allo Sport, sia diventato un simbolo di “aresinità” (più o meno tutti ci siamo passati e ancora lo chiamiamo “Cicci”…) sarebbe bello trovare un acronimo altrettanto forte da far precedere al nome che sarà scelto. Un esempio? Centro Polifunzionale Culturale Aresino ovvero Cpca, che potremmo abbreviare in “Cippi”, diversificandolo dal primo e facendogli simpaticamente compagnia. Gli aresini stanno proponendo nomi di personaggi vari più o meno legati alla letteratura, ma anche alla cultura, alla scienza, alla società, eccetera. In privato ci sarà anche la nostra proposta, ma su queste pagine scriviamo che il nome potrebbe essere anche un sostantivo legato alla nostra città, al suo nome e storia, alla sua crescita culturale, sociale o industriale o quello di un personaggio-simbolo di Arese.
Questo il futuro. Ora, uno sguardo all’ attualità. Spulciando sui media locali e sui social forum della nostra zona, abbiamo rilevato una quiete piacevole in confronto ai duri dibattiti, spesso veri scontri, tra politici o tra semplici cittadini. Stamattina leggiamo segnalazioni di strade ghiacciate più o meno trattate col sale, di piccoli incidenti più o meno leggeri. Abbiamo letto, giorno dopo giorno, che ciò che si voleva fare nel 2016, si è fatto. Pareri quasi sempre contrastanti, come naturale in una società di libero pensiero: nuova viabilità con ciclabili più o meno sicure e rotonde più o meno contestate; nuova illuminazione a led più o meno funzionante (varie segnalazioni di strade temporaneamente al buio); nuova, bella ed ecologica Biblioteca – Centro Civico più o meno comoda come posizione (specie al sabato), più o meno spaziosa e silenziosa per alcune funzioni (ad esempio l’emeroteca), più o meno da organizzare (poco gradimento per la scelta di collocare, in maniera poco pratica, libri di autori italiani o stranieri in ordine alfabetico non sempre rispettato); segnalazioni anche sulla buvette della nuova Biblioteca più o meno rumorosa, più o meno economica (un analcolico viene servito al banco senza un accompagnamento tipo olive, noccioline o patatine come avviene invece in quasi tutti i bar della zona…), con personale più o meno cortese…
Il gradimento del nuovo Centro è comunque elevato e noi stessi abbiamo verificato che nel periodo di vacanze di fine anno, le sale erano strapiene e, cosa molto importante, frequentate da tanti giovani e bambini. Questo Centro polifunzionale è una ricchezza che può crescere con iniziative culturali e ricreative e a tutti i cittadini spetta l’osservanza dei principi di salvaguardia di questo bene: alcuni addetti, su nostra richiesta di supplementi a quotidiani, hanno dovuto ammettere di non averne a disposizione perché ci sono persone che li portano via e, altro esempio, il secondo giorno di apertura uno dei servizi igienici aveva già lo scarico che era stato manomesso…
Ecco il punto: il 2016 è stato un anno di critiche tra aresini sui parchi pubblici più o meno manutenuti, sui divieti più o meno rispettati, sulle panchine più o meno danneggiate, sui cassoni di raccolta vestiario più o meno depredati, sui cestini dei rifiuti più o meno utilizzati in maniera opportuna, sulla gestione più o meno “menefreghista” dei resti fisiologici degli amici a quattro zampe che vanno rispettati (ultimamente su un social è stata anche pubblicata la foto di polpette raccolte e portate ad esami di laboratorio in quanto sembravano velenose…). Un elenco più o meno lungo non darebbe l’idea di quanto bisogno di educazione civica dovrebbe essere inculcata in alcune persone: il bene pubblico è di tutti, pagato da tutti e ognuno deve impegnarsi per la sua sostenibilità.
Il 2017, apprendiamo, vedrà arrivare nuovi progetti nell’area della ex Alfa Romeo: il Centro Commerciale, più o meno accettato, ha portato alcune critiche in parte risolte e in parte in attesa di soluzione e l’esperienza maturata deve essere sfruttata per apportare miglioramenti anche di fronte agli appesantimenti che potranno gravare sulla zona con il probabile Ikea, il centro indoor di pista da sci, ulteriori insediamenti commerciali… Arese, definita di volta in volta “Città dei Giardini”, “Citta dei Motori”, “Città dei Bambini”… rimane, secondo il Sole 24 Ore, una delle prime Città con reddito medio pro-capite più alto: questo non significa solo che al nostro mercato del sabato i venditori stessi possono dichiarare di poter tenere prezzi più cari rispetto ai mercati di Bollate, Garbagnate o Rho, ma anche che i soldi non vanno buttati via in sprechi megagalattici, senza concertazione tra amministrazioni e cittadinanza e i progetti devono nascere già con concrete possibilità di realizzazione e successo.
Non dimentichiamo l’esperienza Expo: quella location ancora oggi sembra allo sbando, sicuramente è abbandonata e passandoci intorno ci stringe il cuore pensare ciò che poteva essere studiato già come definitivo e da mantenere utilmente produttivo per la crescita di questa parte nord ovest della Città Metropolitana Milanese. Che l’Anno Nuovo sia meno convulsivo e più riflessivo per tutti. Più o Meno…
Rubrica a cura di Francesco Gentile                                     © riproduzione riservata
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Arese 2016: un anno in Più o Meno…

 16 dicembre 2016 – Arriva il Natale. Arese si prepara ai giorni di festa con sobrietà: al momento in cui scriviamo, ancora non c’è un albero di Natale in una delle piazze cittadine, né luminarie, salvo che nell’ultimo tratto di via Caduti. C’è la pista di pattinaggio in piazza Dalla Chiesa che, finalmente, assume un’aria d’allegria… anche se per un breve periodo, poi tornerà a essere sito mistico. In attesa di sapere definitivamente come saranno utilizzati i locali della “Vecchia” biblioteca, sta arrivando la “Nuova” biblioteca ed è un bel regalo che ci porta Babbo Natale: è un Centro Civico e ci aspettiamo l’organizzazione di tanti eventi culturali e ricreativi, momenti d’incontri e confronti. È un importante punto di ritrovo e di crescita formativa e sociale per bambini, adolescenti e adulti: sicuramente Arese ne andrà fiera, mettendo da parte polemiche e critiche passate.

Polemiche che hanno molto caratterizzato il 2016 per il tema viabilità: rotonde più, rotonde meno… piste ciclabili più, piste ciclabili meno… illuminazione più, illuminazione meno… verde in più, verde in meno… Ci sono stati momenti aspri di confronto politico, ma anche tra semplici Cittadini e momenti d’ilarità ma anche di volgarità, di foto serie e allegri selfie, di preoccupazioni sull’estetica, sulla funzionalità, sulla sicurezza, sull’ambiente. I lavori sono quasi terminati e le strade sono state anche dotate di accessori, quali panchine, nuovi cestini per i rifiuti, qualche pensilina in più alle fermate dei bus, alcune delle quali restano sacrificate alle bizze meteorologiche.
Negli ultimi giorni, è arrivata anche la sorpresa del passaggio di bus, pro-lavoratori e clienti, davanti a quel Centro Commerciale che ha portato posti di lavoro ma anche dibattiti, critiche, elogi fin dal momento della sua apertura nel primo semestre di quest’anno… Abbiamo letto giudizi a favore e contro questa mega-struttura che ora c’è e bisogna gestire: mancano ancora punti di attraversamento sicuri su viale Luraghi perché il ponticello “Groane” è l’unico e non supplisce alla lunghezza enorme della strada, tant’è che molti pedoni attraversano dove ci sono le rotonde, evitando di arrivare a quell’unico punto di passaggio. E noi pensiamo che sia meglio prevenire che curare. Aspettiamo gli intensi giorni di traffico legati al primo Natale con Il Centro, per capire come verrà assorbito il fiume di auto e già nell’ultimo weekend i parcheggi erano completi e auto erano sparse nei dintorni… pensando che, poi, arriveranno altri insediamenti colossali, tipo Ikea e probabile pista da sci coperta del tipo “Dubai-nostrana”.
Progetti reali? Sogni? L’esperienza di Expo ci fa capire che non bisogna farsi illusioni su apporto di “arricchimento del territorio”: a manifestazione finita, l’area è rimasta un deserto e ancora si discute su cosa farne, quando già due o tre anni fa, anche su queste pagine, avendo avuto la fortuna di partecipare a vari Convegni sul “dopo Expo”, a numerosi progetti, anche megagalattici, si opponeva un disinteresse concreto. Non ci sono vie d’acqua se non canaletti, c’è una bella pista ciclabile, rimasta incompleta, con predisposizione all’illuminazione mai arrivata e con il dubbio su “a chi spetta, ora la manutenzione?”.
Speriamo ancora che Babbo Natale ci porti un arricchimento delle numerose rotonde: tempo fa avevamo proposto in queste pagine alcuni spostamenti di monumenti che avrebbero sopperito alla necessità di fondi necessari per nuove opere. Un esempio che subito salta in mente va al monumento all’Alfa Romeo che si trova al centro del Parco Europa Unita, che pochi conoscono o vedono, sia di giorno che col buio, anche perché sono mesi che le luci sono spente: su una rotonda sarebbe molto più visibile, anche perché è bello ma simbolo storico della nostra Città. E, a proposito di storia, rimane in sospeso il restauro dell’immagine sacra su piazza Ss Pietro e Paolo, ormai quasi persa alla visione, come segnalato più volte anche in questa rubrica.
Un Più enorme con tanti Auguri, va comunque alla nostra Arese, ai suoi cittadini che portano idee e suggerimenti, alle tante Associazioni di Volontari, ai commercianti che si sforzano nel creare sempre nuove occasioni di vivibilità del Centro Storico, a tutti coloro che si sono impegnati nelle Istituzioni con passione al miglioramento della qualità della vita nella nostra Città, alla comunicazione e alla trasparenza. Un Meno? Al momento non sappiamo se ne parleremo nel prossimo Anno. Intanto, Buone Feste a tutti.
Rubrica a cura di Francesco Gentile                                                  © riproduzione riservata 

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Arese – Si parla tanto… Più o Meno

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02 dicembre 2016 – Si parla tanto, della nuova Biblioteca di Arese. Si parla tanto perché attesa da decenni, perché necessaria per l’aumento del  numero di Clienti-Lettori, per la fame di spazi. E la Biblioteca del Giada sta facendo le valigie, silenziosamente, quasi rispettosa per non interrompere quella lettura, che abbiamo iniziato tanti anni fa, insieme a lei… Ha visto giovani studenti vogliosi di cultura. Ha accolto genitori in compagnia dei propri bambini sulla strada della fantasia e del sapere. Ha dato spazio ad anziani assetati di informazioni, di novità, di consolidamento di proprie idee ed esperienze cognitive. Ha visto nascere simpatie, antipatie, amicizie, qualche storia d’amore, sogni convergenti o divergenti, sempre coinvolgenti.
Ci mancherà molto, la “vecchia” Biblioteca. Ci mancherà il rumore delle macchine di condizionamento, il gocciolio d’acqua dal tetto, il suono delle campane della vicina Chiesa che ci ricordava l’ora di andare a pranzo o a cena. Ci mancherà il silenzio, non sempre rispettato da bimbi vivaci, giovani esuberanti, adulti alle prese con dibattiti su politica, sport, economia, addetti indaffarati ed esuberanti. Ci mancherà la mitica Responsabile Maria Grazia Cislaghi che, come una mamma attenta, interveniva discreta nei momenti difficili e che, proprio quest’anno è andata in pensione, insieme alla “BiblioGiada”, col bagaglio di esperienze, eventi e sorprese che ci hanno regalato.
Si parla tanto della nuova Biblioteca, Centro Civico, Casa culturale degli Aresini di ogni età. Si parla tanto anche criticamente e politicamente della nuova Biblioteca. Sentite un po’: in attesa del  percorso che ci sta venendo incontro e ci porta tante speranze e novità, non dimentichiamoci di guardare ogni tanto indietro, per conservare il ricordo di tanti bei momenti e punti importanti della nostra vita che la “vecchia” Biblioteca ci ha regalato. Con affetto e senza commozione, Più o Meno.
Rubrica a cura di Francesco Gentile                                                    © riproduzione riservata
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