2^ Lezione: Dati di piazza

Il Ministro Maroni si è arrabbiato: i dati forniti dai suoi collaboratori della Questura di Roma sul corteo del PdL di sabato sono reali e i partecipanti erano circa 150mila. I portavoce del Partito della Libertà, Gasparri e Cicchitto, invece, non si arrendono e dicono che erano un milione. Ma la matematica non è un’opinione e dimostreremo oggi che i due risultati coincidono. Se in un metro quadrato mettiamo quattro persone e piazza san Giovanni è 38mila metri quadri, i partecipanti potevano essere 152 mila. Secondo il Pdl sono arrivati 3mila pullman da tutta Italia: se moltiplichiamo per il numero di posti, abbiamo 24mila fan bloccati nel traffico e siamo a 176mila. Sommando a questo numero i sostenitori arrivati con i treni e bloccati dalle porte che, al solito, non funzionano, arriviamo a circa 200mila persone. Siccome i fedelissimi del Leader si fanno sempre in quattro per lui, moltiplicando per quattro otteniamo 800mila partecipanti. Sommando a questi il numero di portaborse, assistenti, avvocati, autisti, massaggiatrici ed escort del team, arriviamo a 999mila che non è un milione, è vero, ma se sommiamo sul palco l’amico fedele Bossi e il Presidente abbiamo 1milione e uno. Basta sottrarre Fini ed è dimostrato che in piazza e dintorni c’erano un milione di persone.

1^ Lezione: Crisi Zero

La teoria degli insiemi applicata alla Penisola: in Campania si riaccumulano i rifiuti, a L’Aquila si inizia a raccogliere macerie, in Puglia la Sanità fa nuove vittime tra gestori di danaro pubblico, in Lombardia tornano le tangenti, nel Lazio la proprietà transitiva. In attesa di un segmento tra Reggio e Messina, detto “Ponte”, arriva la notizia: in Sicilia, più custodi che visitatori nei musei. Giusto: se bisogna sistemare qualcuno ad ogni elezione, moltiplicando il numero di disoccupati per il numero dei lavoratori in nero e sommati i raccomandati in proporzione ai vari Partiti per la differenza tra cassaintegrati e riassunti, il calcolo è fatto. Tenendo presente la variabile aleatoria dei falsi invalidi, forse si spiega come a Ravanusa ci sono dieci addetti e zero biglietti. Se teniamo conto che amici, parenti, portaborse, aspiranti dive e tronisti in tutta Italia trovano posti in Regioni, Province e Comuni, deduciamo che chi resta sono finti pensionati e giovani disoccupati, falsi precari e piccoli imprenditori rovinati. Ormai non ci meravigliamo più: questo Paese è una miniera di risorse ed ecco perché chi ci governa continua a dire che stiamo meglio della Grecia e della Spagna. Dopo le vecchie “convergenze parallele”, abbiamo quindi come risultato la “Crisi Zero”.