Ieri alle Gallerie d’Italia in piazza della Scala, abbiamo visitato la mostra di arte contemporanea “New York New York”: avevamo visto l’altra parte, con lo stesso titolo, al Museo del Novecento dove una grande opera di Andy Warhol ci aveva interessato (tutte le date, gli orari e i costi/agevolazioni, su questo blog alla voce COSA FARE del menù). L’arte contemporanea, così difficile da capire, da interpretare: eppure la varietà di colori, le idee innovative sull’utilizzo della pittura o dei materiali, la fantasia a volte stramba ma sempre con un obiettivo puntuale colpiscono l’attenzione e la curiosità di chi va alla ricerca di cose nuove da vedere e da imparare. Poi le opere possono piacere o non piacere, ma qualcosa in noi resta sempre: un dubbio, una visione, un pensiero, una riflessione, un ricordo, una speranza … Certo, è più facile ammirare la pittura tradizionale, ritratti di paesaggi, di persone più o meno famose, di nature morte che ci danno certezze e ne siamo appassionati, ma quello che lascia la visione di certe opere contemporanee è proprio quella emozione che ci prende e ci portiamo via …
e poi, un poco confuso, l’idea cattiva, una domanda da fare agli amici: “Cosa pensi di quest’ultima foto?”: