Il Salone del Mobile a Milano è, ormai, un evento che coinvolge tutta la città per una settimana. Arrivano visitatori e fan da tutto il mondo e, a parte la sede espositiva di Rho-Fiera, ogni angolo, ogni Palazzo della metropoli diventa una galleria del design, un palcoscenico di arte moderna e di eventi, culturali e musicali che coinvolgono non solo gli adulti ma anche i bambini … Il tutto, spesso, raccolto in cortili d’epoca, stanze affrescate, lampadari sontuosi … Presente e passato … Passato e presente … E allora sabato un “salto” a Monza dove in Villa Reale abbiamo visto il capolavoro di Caravaggio “Flagellazione di Cristo”, arrivato in prestito da Napoli, Museo di Capodimonte con i suoi grandi significati di luci e ombre sui cari personaggi raffigurati, Cristo e i suoi carnefici. Abbiamo anche potuto ammirare le stanze restaurate del Palazzo voluto dagli austriaci e poi sede del Regno d’Italia nel periodo Napoleonico e poi dei Savoia … Un capolavoro che mette in mostra un capolavoro: cosa volere di più? In contemporanea, nelle altre stanze abbiamo visitato una mostra sul design per la XXI Triennale milanese: “La bellezza quotidiana” oggetti d’arredo e utilità per la casa dal 1955 a oggi e una mostra di foto del bravo Antonello Silverini che mi ha ricordato immagini di Chagall …
Domenica mattina, invece, a Milano visita a Palazzo Litta: mostra su design di giovani architetti con interessanti spunti, nello stesso tempo, visita del cortile e del primo piano ricco di stanze affrescate che non ci saremmo mai immaginato per bellezza e splendore …
Con la voglia di continuare questa immersione nell’arte, corsa verso Palazzo Turati, ma la sorpresa, a livello EXPO 2015, è stata amara e la rinuncia un obbligo: eravamo stanchi e affamati …
Nessuna esagerazione: la manifestazione Fiori sul Naviglio Grande di domenica ha attratto tanti milanesi e turisti che l’ingorgo “umano” c’è stato. Praticamente, una volta riusciti a trovare l’imbocco giusto per immettersi in una coda infinita, il percorso lungo le sponde è stato “a spinta” e piante e fiori si potevano intravvedere solo tra una testa e l’altra, attraverso fessure che si aprivano tra corpi uniti in una globalizzazione di lingue, dialetti, esclamazioni più o meno arrabbiate o simpatiche. In certi punti ci si fermava per surplus di ingorgo, scontri tra chi andava in un senso e chi in senso opposto. Qualcuno rimpiangeva le code di EXPO, qualcun altro minacciava di lasciare la moglie nella marea, i bambini che si lamentavano per carenza di ossigeno e i cani si infilavano tra le gambe alla ricerca dell’osso più tenero … Noi l’abbiamo messa sul ridere: l’errore è stato fatto a monte, quando abbiamo scelto di andare in zona Navigli dove c’era anche, in contemporanea, la festa dei 120 anni della Gazzetta dello Sport. Delirio. Bar affollati anche per la ricerca di toilette, code e tutto esaurito nei ristoranti all’ora di pranzo … Ringraziamo l’Organizzazione e il Comune che comunque ci hanno regalato l’esperienza della “coda a levitazione naturale”: andare da una parte all’altra del Naviglio è stato un viaggio fantastico. Una domanda: proprio in quel sito, dove spesso le manifestazioni, specie col cielo azzurro che rendono Milano bellissima, richiamano migliaia di persone, non è pensabile creare dei percorsi pedonali a senso unico come fanno a Napoli nella famosa strada dei presepi? E sul Naviglio c’è anche la possibilità di fare inversioni di marcia grazie ai caratteristici ponticelli … A proposito di sensi: una soluzione del genere sarebbe “senza senso”?