EXPO … L’evento.

Dopo anni e mille dubbi. Dopo che, passandoci un paio di volta a settimana, l’abbiamo visto crescere tra polemiche, imbrogli e slogano pro o contro. Dopo che decidemmo di prolungare l’attesa e la curiosità di andarci, aspettando che molte cose venissero installate e ancora oggi c’è tanto da fare… Ci siamo stati. E l’evento è comunque da vivere: la motivazione di questo EXPO 2015 “Nutrire il pianeta. Energia per la vita” è interessante ed in effetti si impara tanto nel girare tra i padiglioni e occorrerebbe veramente tanto tempo per leggere e vedere tutto. Con l’afa, con la temperatura a 38° nel primo pomeriggio, passando dal gelo di alcuni padiglioni al forno del Decumano, il sacrificio va compiuto perché questo evento in ogni caso ti lascia dentro un “qualcosa” che non potrai dimenticare. Non è una “fiera”, come avevo letto da alcuni critici, nessuno ti insegue per vendere qualcosa, si gira liberamente, si sceglie di fare qualche coda breve e qualche cosa lunga perché ci si va con pazienza e sapendo di doverle fare …. ma non abbiamo battuto record di attesa (a volte passo più tempo in Posta!). In particolare, io sono molto attratto dalle immagini, dall’arte e dal design e devo ammettere che alcune costruzioni, che vedevo crescere passando in auto spessissimo, non solo esternamente ma anche negli interni sono molto belle … I colori hanno il predominio e restano impressi negli occhi, le architetture affascinano e i materiali impiegati sarebbero da sostenibilità “vera” … Padiglione Zero, Padiglione Italia meritano già la visita … ma ci sono mille e mille sorprese. Molto importanti le “Casette dell’Acqua” con flussi frizzanti freddi e naturali: bere molto non è una tassa e questo fa onore all’Organizzazione e anche, diciamolo una volta, ai commercianti che per vendere bibite in altri casi si oppongono e abbiamo visto, in alcune città, bar o chioschi togliere i rubinetti alle fontanelle pubbliche …

Sotto l’Albero della Vita c’è quindi speranza per il futuro sostenibile e per questa Italia che spesso, anch’io, critico per i suoi tanti mali. Ma anche tra i sassi ogni tanto un granello di polvere d’oro si trova …

Nota tecnica: tempo impegnato: circa 12 ore. Padiglioni visitati solo 12: Padiglione Zero, Irlanda, Belgio, Brasile, Corea, Cina, Spagna, Francia, Regno Unito, Messico, Italia, Vanke (Cina) … Piedi fumanti: 4 … Soddisfatti: 2 …

PS: Altre foto, su Facebook …

Un buco nell’acqua …

Cosa abbiamo fatto? Dopo mesi e mesi di attività domenicali, più o meno culturali, abbiamo deciso di recarci a visitare la mostra di fotografie “IERI OGGI MILANO” allo Spazio Oberdan a Milano. Tempo grigio, ma partiamo lo stesso. Lì, la sorpresa: il centro è chiuso, nonostante su siti e su giornali c’era scritto aperto sabato e domenica … Vatti a fidare! Ma forse oggi non è domenica, ma una giornata particolare. Decidiamo di fare due passi in Corso Buenos Aires, io per fare un po’ di moto, la mia “cara” consorte sperando di fare qualche acquisto … Un temporale si è scatenato su Milano … Ci siamo rifugiati in un grande magazzino: io contento per usufruire della toilette, la mia “carissima” consorte sperando di fare qualche acquisto …  Realizzati i nostri sogni in parte: pipì eseguita, acquisti falliti (con mio sospiro di sollievo …), siamo usciti speranzosi. Io desiderando tornare verso casa, la mia “supercarissima” consorte sperando di vedere in qualche vetrina qualsiasi cosa da comprare … Una grandinata si è riversata sulla strada e solo dopo molto tempo siamo riusciti a riprendere l’auto e tornare a casa … Pioggia per tutto il giorno. Umidità nelle ossa. Scarpe estive da buttare … con la mia “ipercarissima” consorte che già vede una prossima uscita dedicata al calzaturiero … Pomeriggio e sera lunghissimi da passare. Oggi abbiamo proprio fatto un buco nell’acqua, anzi nell’acquazzone!