Certo, sono arrabbiato …

Certo, sono arrabbiato: se è vero ciò che ho sentito, ovvero che al Mottarone la funivia era utilizzata nonostante il freno d’emergenza non funzionasse e la cosa fosse nota ai Responsabili che, per non perdere i guadagni domenicali, hanno fatto finta di niente, allora, ancora una volta, devo gridare che viviamo in un Paese di “assassini”. Certo, sono arrabbiato: chi sbaglia, paga poco o niente mentre noi andiamo in giro con la paura che il ponte su cui siamo possa crollare, che il treno che ci porta al lavoro possa deragliare, che il bus si possa incendiare, che in strada possano aprirsi voragini, che una scuola appena costruita possa ammazzare i nostri bambini, che una giornata di relax possa trasformarsi in una giornata dell’orrore Certo, sono arrabbiato: ogni volta si proclamano discorsi e promesse giocando voti elettorali sui lutti di tragedie evitabili con manutenzioni serie e fatte con coscienza, ogni volta si creano con i bla bla bla specchietti per le allodole facendo vittime che subito vengono dimenticate. Certo, sono arrabbiato: quelli che ci governano, da sempre, hanno tanto a cuore le nostre vite, ad esempio spingendoci a farci vaccinare per vincere la battaglia col Covid mentre dall’altra parte fanno poco per vincere le battaglie per la nostra sicurezza in casa, in strada, nei luoghi di lavoro, per gli appalti onesti, per l’anticorruzione e infiltrazioni malavitose, per l’evasione fiscale, per la disoccupazione, per il futuro dei giovani e dell’ambiente, per i diritti di eguaglianza di tutti … Certo, sono arrabbiato e voglio reagire anche se ho una sola arma, finora: la libertà di votare, scartando politici di mestiere e parolai, chi le promesse le fa e le mantiene. Certo, è difficile, ma possibile.

Ooh, Inter …

“Siamo al 90° minuto e ci sono ancora 3 minuti di recupero: Sassuolo 1 – Atalanta 1 …” Ho preparato una foto che avevo scattato qualche anno fa a Milano, un poster dei giocatori rappresentativi dell’Inter e avevo deciso di tenerla conservata perché, prima o poi, sarebbe tornata utile … Ho aggiunto la dicitura per ringraziare la Squadra e mi sono messo in speranzosa attesa. Appena il radiocronista ha gridato: “La partita è finita,  l’Inter è Campione d’Italia, ho premuto il click su Facebook e inserito la foto, quella foto che ha accompagnato la speranza di un riscatto della “pazza” Inter contro il predominio della Juventus … Sono assalito da un brivido di felicità: 11 anni fa l’ultimo scudetto nell’anno del Triplete con José Mourinho …

Subito dopo lo squillo del telefono e un urlo: “Grande! Siamo Campioni! … Io vado a fare un giro per smaltire l’ansia di un anno e degli ultimi minuti di questa partita che non giocavamo, ma alla quale eravamo strettamente legati … Che fai? Vieni anche tu?”. Ho subito aderito: anch’io avevo voglia di smaltire una sbornia che era dentro e voleva esplodere. Mi sono vestito freneticamente mentre carovane di tifosi si radunavano in piazza Duomo, purtroppo senza seguire le regole anti Covid, cosa ingiustificabile perché si può anche festeggiare con rispetto per gli altri, dei ricoverati e dei morti.

Sono arrivato al punto d’incontro con il mio cappellino con lo stemma dell’Inter, che non indossavo dall’ultima volta che andammo allo Stadio tanti anni fa, e la mascherina con i loghi nerazzurri e ho visto che anche lui aveva la mascherina uguale … Esultanza, gomitate di saluti e abbraccio ideale e poi, con molta tranquillità abbiamo fatto un giro lungo i sentieri della nostra Cittadina, liberando le lunghe attese, gli sfoghi di forti delusioni e condanne per i cambi continui di allenatori e proprietà … Abbiamo passeggiato, anche con lunghi silenzi, guardando l’azzurro del cielo e il nero di merli canterini … Abbiamo incontrato poche persone: alcune ci facevano segno di vittoria, altre abbassavano lo sguardo e noi con dignità, con fierezza, ci siamo goduti rari momenti di pura felicità … Senza urlare, senza salire sui monumenti, senza abbattere transenne, senza rischiare contagi per noi e per gli altri. Una solitudine voluta, desiderata e goduta come quei momenti che ti … prendevano … subito dopo aver fatto all’amore … “Amala, Pazza Inter … Amala! … È il cuore nerazzurro che si fa sentire”.