Ciao, mamma …

In una notte tutto finì, quella notte,
ma oggi ancora sento il tuo respiro,
la tua voce debole, sempre più debole
ma ribelle a chi ti portava via
e dopo anni sei qui con me, dopo tanti anni.
Lontano il tuo sguardo, troppo lontano,
ma sulla pelle le tue dolci carezze,
nella mente i tuoi consigli,
nel cuore i nostri momenti …
Corre il tempo e tanto corre,
e il bianco colora il volto mio
e giorno dopo giorno mi avvicino a te:
poi ancora staremo insieme, tanto ancora …
(F. Gentile)

Con te, mamma. 1952.

Un nuovo anno a scuola …

Sono mogli. Sono mamme. Sono forti contro le difficoltà. Sono deboli di fronte al sorriso di un bambino. Sono brave a dividersi tra casa e lavoro. Sanno quando esser severe. Sanno quando bisogna dare una carezza. Sanno dedicare tempo libero per aggiornarsi, per preparare le informazioni e i valori da trasmettere. Sanno sopperire alle distrazioni di molti genitori. Sanno tendere la mano a nonni coinvolti. Sanno raccontare. Sanno ascoltare. Sanno accudire. Sanno aiutare. Sanno incitare. Sanno sperare e far sperare. Sanno crescere con i bambini. Sanno i loro volti dopo anni e anni. Sanno accogliere i figli dei loro ex allievi. Sanno essere responsabili di una missione difficile. Sanno che possono non avere consenso e sanno commuoversi a chi le ringrazia. Sanno salutare chi non saluta, sanno andare avanti. Sanno che devono fare sacrifici. Sanno che la sera sono stanche perché ogni giorno, ogni ora, ogni minuto sono in un ciclone di eventi. Sanno che avranno momenti d’allegria, momenti importanti, momenti difficili. Sanno unire realtà e fantasia. Sanno che i loro stipendi sono tra i più bassi d’Europa e sanno che i soldi non fanno lo stesso effetto degli occhi di un bambino che vuole “sapere”. Sanno che la pensione si allontana sempre più e sanno reagire con la passione e la curiosità della gioventù. Sono maestre…

Ho la barba bianca e, in particolare quando aprono le Scuole, rivedo i volti delle mie Maestre, dei Professori, dei Presidi e Rettori, del Personale non docente … Sento le loro voci (terribile “Ti assegno 10 bacchettate …”), mi pento di non aver seguito sempre i loro suggerimenti (alternativo “Se non hai voglia di studiare,vai a lavorare”), sorrido alla severità di alcuni (indimenticabile “Ti metto 1 perché sei venuto alla lavagna e 1 perché te ne vai …) e alla simpatia dei bidelli … complici di tante marachelle …

Buon lavoro a tutto il Personale della Scuola: Dirigenti, Docenti, Collaboratori, Addetti.

Foto da internet