2 pensieri su “Prepariamoci ai referendum …

  1. Ti ricordi, Alfred, quando anni fa scrissi ai giornali che sarei stato disposto a devolvere una parte della pensione ai figli? Hai ragione, non ci possiamo lamentare e dobbiamo cercare di aprire un futuro ai giovani. Come? Votando, ad esempio pensando a garantire a loro e ai loro figli un ambiente migliore, tecnologie non pericolose, energie rinnovabili, acqua e cibo sani, democrazia e libertà … Forse noi Sessantottini abbiamo sbagliato qualcosa perché come dicono le statistiche i figli di oggi stanno peggio dei padri (lasciamo stare figli di baroni, liberi professionisti, etc), ma almeno abbiamo capito cos’è la libertà, la fratellanza e sopratutto le donne!

  2. Il nostro amico riflette e tira fuori una conclusione che sbalordisce per la sua cruda giustezza. Qualunque sia il risultato dei referendum non vincerà nessuno, ne tantomeno perderà il governo, ne i potenti investitori come le banche e le società di intermediazione per la compravendita delle azioni. Possiamo ipotizzare che non si raggiunga il quorum, quindi nulla cambierà, possiamo ipotizzare che i “si” vincano in uno, due, tre, quattro referendum, cambierà solamente la strategia di questi potenti che otterranno ugualmente i loro utili spostando gli investimenti e le loro pressioni da un soggetto ad un altro. Attenzione, per me il “lui” a cui si riferisce the economist è il governo in carica, la classe politica al potere, qualunque essa sia! Non è più tempo di ideali e sognatori, ognuno di noi ha o sta sperimentando sulla sua pelle le spietate regole della nuova economia di impresa, basata sullo spremere tutto ciò che è possibile spremere, ottenere tutto subito, contenere all’inverosimile i costi di manodopera, strapagare i tagliatori di teste e gi alti dirigenti che perseguono queste direttive. Frank, è bellissimo essere in pensione!

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