L’EXPO non è solo a Milano …

Pubblicato da IL GIORNO il 3 maggio e su QuiArese il 7 maggio con titolo diverso:

Sentieri pro Expo. Più o Meno…

07 maggio 2014 – In vista dell’Expo, sarebbe importante creare nuovi sentieri ciclopedonali o sistemare quelli esistenti nel Parco delle Groane che è vicinissimo al sito della grande manifestazione. Arese fa parte di questa zona e dovrebbe dare un nome ai vari percorsi sul suo territorio, mettere indicazioni utili e fornire qualche servizio in più, ad esempio fontanelle più frequenti e funzionanti qualche panchina in più e servizi igienici. Inoltre i collegamenti ai sentieri di Lainate, Garbagnate Milanese e Rho sarebbero importantissimi. L’anno prossimo arriveranno, dicono, milioni di visitatori e molti arrivano da Paesi in cui la cultura per l’ambiente e l’amore per lo sport è grande. Invogliarli ad una passeggiata o una biciclettata nel Parco potrebbe essere un’occasione per il nostro territorio. Ovviamente, bisogna eliminare brutture. Un esempio? Percorrendo la pista del canale Villoresi, da Lainate a Castellazzo di Bollate, ho incontrato una vera grande discarica, poi un villaggio rom con cani che mi inseguivano… Importante sarebbe anche segnalare meglio i percorsi e prestare un po’ di attenzione. La foto 1 fa nascere dubbi sulle direzioni, mentre la foto 2 farebbe intendere che la pista è percorribile da mezzi motorizzati a meno di 30 km all’ora, ma, essendo anche strettissima, non è riservata solo a pedoni e ciclisti? A volte basta poco, ma si può migliorare sempre la qualità offerta. L’Expo è un’occasione da non perdere e manca un anno. Più o Meno.

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Foto 1Foto 2

 

Aresini in sosta selvaggia. Più o Meno…

Pubblicato su QuiArese, oggi:

23 aprile 2014 – Andare in centro ad Arese può riservare sorprese… La rima non è studiata: è la realtà. Nostri concittadini che a disprezzo del rispetto delle norme, lasciano le auto in sosta così come capita. E allora via con lo show fotografico. La foto 1 è un classico visibile quasi tutti i giorni davanti all’istituto bancario di piazza 11 settembre, sulle strisce, auto occultano anche la vista a chi arriva allo stop. Si potrà obiettare che molti vanno di fretta, che altri si fermano solo per il prelievo al bancomat… ma anche in questo caso si è al di là delle regole e, almeno, inserire le quattro frecce, grande furbizia cui si ricorre spesso, potrebbe avere uno sconto in maleducazione… La foto 2 vede più protagonisti “irrispettosi”: il Comune lascia per anni le indicazioni di un posteggio Taxi che non è utilizzato e toglie posti al Centro Giada e alla Biblioteca e i proprietari delle auto se ne fregano delle segnalazioni orizzontali e verticali, ironia della sorte ben tenute, sostando per ore…   La foto 3 è la più curiosa e pericolosa: le  corsie si dividono al bivio tra via Caduti e via F.lli Kennedy, l’auto è in sosta, al centro strada, davanti al segnale di diramazione e togliendo spazio per un passaggio più agevole agli altri, specie a mezzi più grossi. Ma, lo sappiamo, il tempo è denaro e allora perché andare in cerca di un parcheggio autorizzato? Siamo o no nel Paese dei furbi e nella Città da “amare”? Ultima curiosità: le tre foto sono state scattate nello stesso giorno a distanza di dieci minuti: quante altre erano in sosta selvaggia ad Arese? Diremmo: decine, Più o Meno.

Francesco Gentile                  Questo articolo può essere commentato su Facebook o anche sulla pagina Facebook di QuiAreseFoto 1Foto 2Foto 3

Pensando al domani, c’è l’oggi, Più o Meno…

 Pubblicato su QuiArese:

16 aprile 2014 – Nel lungo dibattito sulla futura viabilità aresina, i pareri sono spesso diversi o contrastanti e ci sono state proposte pro e contro. Molti concittadini si sono sentiti coinvolti sulla questione, anche per dimostrare il loro senso di appartenenza a questa Città e il loro “amore”. È giusto: il coinvolgimento delle persone è uno dei requisiti affinché una buona leadership nella gestione raggiunga alti livelli di qualità nel soddisfare sia i cittadini che l’ambiente offrendo buoni servizi. Importante è, allora, l’ascolto: il rapporto bidirezionale di comunicazioni per il raggiungimento di livelli di “benessere” e, direi, di “felicità” per chi sceglie di vivere in un luogo che ha ritenuto idoneo per garantire un futuro sostenibile per se stesso e per i propri figli… Quindi, è un bene che arrivino in Comune consigli, suggerimenti e che essi vengano esaminati per le scelte definitive.

In questa sede non penso di dover esporre le mie personali considerazioni: avendo un impegno con questa rubrica per QuiArese, da pseudo-collaboratore credo di dover mantenere un’imparzialità “professionale” e mostrare, come ho fatto in quasi due anni, ciò che “osservo” durante le passeggiate per la nostra bella Arese. Ho sempre detto: “Non ho mai pensato di poter risolvere il problemi scrivendo. Mi sono illuso perché qualcuno capace di risolverli, almeno ne venisse a conoscenza…”. Eugenio Scalfari il 31 agosto 1986 scriveva: “E’ vero che qui ci si limita a descrivere un fatto e non si fornisce l’indicazione di come modificarlo. Ma i giornalisti non possono che descrivere e non “prescrivere”. Se prescrivessero, farebbero già un altro mestiere e questo sarebbe pericoloso e, certamente, non bene accetto. Perciò ce ne asteniamo”.

A tale proposito, proprio in tema sicurezza e viabilità, tralasciando cosa sarà il futuro, esaminiamo cosa offre il presente, che spesso sfugge a chi dibatte di una o altra ipotesi. La foto  mostra la rotonda di via degli Orti – via Leopardi: non ci sono strisce di attraversamento, se non molto distanti e ciò sarebbe anche positivo, ma il problema è che pedoni e ciclisti, per abbreviare il passaggio dalla pista al marciapiedi opposto, hanno creato, col tempo un percorso “naturale” che, sbucando in curva verso la rotonda è veramente molto pericoloso. Ho visto dei genitori, seguiti da bambini con bici in spalla, lasciare la pista di via Leopardi, prendere la scorciatoia, scendere e salire marciapiedi, attraversando la strada: spirito d’avventura o incoscienza nel giocare alla roulette delle auto? Bah, Più o Meno.

Francesco Gentile
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