Viabilità, Più attenzione a zone Meno note

Pubblicata da QuiArese il 18 dic 2013:

18 dicembre 2013 – Intervenire sull’attualissimo argomento “viabilità” di Arese è molto difficile: ci si trova in fretta e furia, per tanti motivi resi già noti, ad avviare i lavori. Ritengo che le osservazioni in merito al progetto, a favore o contro, siano state fatte da tanti in maniera Più o Meno onesta, attenta e anche propositiva. Ho visto anche su Facebook di QuiArese i tanti commenti dei Cittadini aresini che tengono a cuore il futuro della città. Vorrei solo fare qui un esempio, al di fuori dell’oggetto del dibattito, ma che potrà essere di “riflessione” , rendendomi conto che casi simili ce ne sono tantissimi. Si parla tanto di sicurezza delle strade e quasi sempre dell’asse Resegone – Nuvolari – Gran Paradiso… ma qualcuno ha mai constatato la situazione in via Valera, specie davanti ai negozi del Gran Paradiso e alle uscite dai box? Le foto, la prima delle quali tratta oggi da Google Maps ma scattata probabilmente d’estate e le altre due scattate oggi da me, rendono meno problematica questa nota, ma si può constatare che in giorni feriali e di traffico i pericoli sono enormi.

Le auto in sosta ai due lati, con alcune, specie furgoni, che fuoriescono per lunghezza dalle strisce, creano ostacoli alla visibilità. Chi percorre la strada deve pregare che mai un cagnolino sfugga o bambino esca correndo da un’auto o scenda dai marciapiedi, oppure chi sale dalle rampe dei box, specie in presenza di neve o ghiaccio, deve fermarsi in pendenza,  perché se vuole farlo in piano si trova su una striscia pedonale… con qualcuno che sta attraversando. Spesso lassù qualcuno protegge i pedoni ma anche gli automobilisti hanno bisogno di aiuto! Anche qui sarebbero necessari dissuasori di velocità e interventi per gli attraversamenti pedonali. Conclusione di un incompetente osservatore quale chi scrive: se lo scopo è la sicurezza di persone, animali e cose, si necessita di Più realismo e Meno megaprogetti, esaminando caso per caso le opere da fare.

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Mi piacerebbe vedere Valera riqualificata

12 dicembre 2013 – Tra i miei sogni di aresino, quando durante le mie camminate passo per la frazione Valera, c’è quello di vedere riqualificata quella zona. Villa Ricotti ha una sua immagine attrattiva, è in buone condizioni ed è anche conosciuta almeno a livello lombardo, organizzando convegni, cerimonie e manifestazioni. Gli edifici e le corti dovrebbero essere ristrutturate, i locali vuoti resi abitabili con aiuti da parte del Comune o con la loro acquisizione, eventualmente affittandoli con agevolazioni. Per i locali ai piani terra, vedo un polo di botteghe artigiane, locali di ristoro, bar eleganti con serate a tema e richiamo di artisti di buon livello. Centri di incontro per giovani e anziani verrebbero concentrati in loco, eventualmente spostando l’Università della terza età e creare la nuova Biblioteca. La zona dovrebbe essere completamente pedonale, sfruttando il parcheggio inutilizzato di fronte all’Alfa, le auto fatte circolare esternamente, per la via per Passirana e per viale Marietti: la via Nuvolari che fu sostituita nell’ultimo tratto dalla pista ciclopedonale, che frequento tantissimo, avrebbe potuto essere un ottimo sfogo per deviare il traffico verso Garbagnate e Lainate. 

A Valera, la Pro Loco dovrebbe avere nella frazione la propria sede e potrebbe organizzare mercatini alimentari, regionali e non, dell’usato e di hobbistica, feste per bambini e adulti. In vista dell’Expo 2015, si potrebbe creare un punto informazioni per il Parco delle Groane e le attrazioni turistiche possibili mete dei visitatori. Lo spazio tra il centro di Valera e le strade, dove adesso passa la nuova pista ciclopedonale e di cross, col ponte su via Luraghi, potrebbe essere attrezzato con parco giochi e area picnic, ovviamente piantando un po’ di alberi e collegando le varie piste che, come viene raccontato, arriveranno fino alla Fiera e all’Expo. Ogni volta che attraverso Valera, col suo passato e la chiesetta di san Bernardino che invoca spiritualità e tranquillità, specie quando le campane ricordano il passare del tempo, rinasce la voglia di veder rivivere quei posti, Più o Meno.

Francesco Gentile   www.gents.it/blog/  Questo articolo può essere commentato sulla pagina Facebook di QuiArese.  

Expo, il dopo sarà un Più o un Meno?

Pubblicato oggi da QuiArese:

05 dicembre 2013 – Nel 2005 l’inaugurazione della Fiera a Rho – Pero. Già negli anni precedenti, quando il progetto partì, furono alimentate le speranze dei territori interessati e confinanti sullo sviluppo di infrastrutture e possibilità di crescita e occupazione. Dal mio punto di vista di “Osservatore”, a parte strade ancora in via di completamento, la nuova stazione ferroviaria e la nascita qui e là di qualche Bed & Breakfast, non ho visto tanto e, in particolare, non ho capito quali vantaggi ha avuto Arese, forse il parcheggio abbandonato e attrezzato di fronte allo stabilimento e che forse potremmo utilizzare in parte per i camper… L’area ex-Alfa Romeo, inizialmente indicata come possibile sede, è ancora da definire a parte un costruendo centro commerciale che, sicuramente porterà dei Più (lavoro, attrazione di imprese…) e dei Meno (traffico, smog…): occorrerà essere attenti nel seguire progettazioni ed esecuzioni e approfittare per valorizzare la nostra Città rendendola “attrattiva”. Sentivo ai TG che a Sesto San Giovanni sull’area ex-Falck, verrà costruita entro il 2019 la Cittadella della Salute. In altre aree dismesse a Milano e dintorni, si stanno costruendo nuovi quartieri col verde e con apertura ad imprese commerciali e produttive, come le startup. Ora arriva l’Expo 2015 e la nostra zona viene vista come una di quelle che ne riceverà benefici. Senza essere pessimista mi chiedo cosa ci porterà la manifestazione che si aspetta 20 milioni di visitatori da tutto il mondo e cosa il nostro Comune sta progettando per attrarne il maggior numero possibile: cosa offriremo se non il probabile nuovo Museo dell’Alfa? Abbiamo strutture ricettive? Per quale motivo un turista proveniente dall’altra parte del mondo dovrebbe venire ad Arese? Avrà facilità di trasporto verso il Polo Expo, un punto di informazioni e di incontri nel nostro territorio? Intanto a Milano ho partecipato al Convegno “Masterplan post EXPO 2015” dove ho capito che Amministrazioni Pubbliche di Milano e Rho con le imprese pensano già a come utilizzare il sito dell’Expo quando a fine 2015 sia il milione di metri quadri di terreno e i capannoni saranno svuotati del loro scopo: rimarrà di sicuro il costruendo Palazzo Italia e poi? Brevemente vi riporto dai miei appunti le proposte presentate, senza altre citazioni che potrete trovare su altri media.

Il sito EXPO è in area extraurbana, fuori tangenziali, a 14 chilometri dal centro città e non ha valore paesaggistico. Guardando al passato si impara: Siviglia fece l’Expo a 6 chilometri da centro e il dopo è stato un insuccesso, come ad Hannover che era a 8 chilometri, mentre a Lisbona il successo si è avuto solo in parte, Torino post Olimpiadi invernali e Londra post Olimpiadi hanno sfruttato bene l’eredità lasciata dalle manifestazioni.

PROPOSTE, da esaminare entro primavera 2014, sono quelle di creare una CITTADELLA DELLA GIOVENTU’, realizzando residenze per studenti per 8.000 posti letto, coprendo il 12 per cento della domanda, sull’esempio dello Spazio Einaudi di Torino, con uno STADIO CALCISTICO, con attrazioni sportive, vasca olimpionica, atletica out e indoor, circuito di trotto, poi un POLO AGROALIMENTARE trasferendo i Mercati Generali di Milano oppure una CITTADELLA DELLA GIUSTIZIA, delocalizzando il carcere di San Vittore e un nuovo Palazzo di Giustizia, recuperando l’attuale bellissimo edificio di San Vittore ad altri scopi, anche turistici, o fare una CITTADELLA DELLE ORGANIZZAZIONI NON GOVERNATIVE o, infine, un POLO SMART CITIES, riunendo aziende tecnologiche impegnate nella ricerca per una città sostenibile, con occhio alla mobilità, all’energia…

Le idee quindi ci sono e anche l’interesse ad investire circa 1 miliardo e mezzo di euro: importante è sapere cosa e quando. Puntando su fiducia nella vitalità e concorrenza delle aree metropolitane; leva endogena di ripartenza oltre una crisi non contingente, ma strutturale; attrazione di nuovi investimenti materiali e immateriali; ibridazione di talenti, alta formazione, nuove tecnologie; tessuto infrastrutturale integrato e per far ciò sarà necessario interagire con i soci e le loro strutture, con gli stakeholders, allargando il dialogo con le altre Città e la Regione, sviluppando al di là dei vincoli, le proprie potenzialità.

E Arese? E i suoi spazi disponibili? Stiamo perdendo qualche treno per Expo e “DOPO EXPO”? Io penso che bisogna svegliarsi e mettere i piedi a terra: altre occasioni così importanti per molti anni futuri non si ripeteranno. La nostra Città deve pensare al suo sviluppo sostenibile per i nostri figli e per i loro figli. Più o Meno…

Francesco Gentile
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