Trasporti, un po’ di storia. Più o Meno!

Pubblicata oggi su QuiArese:

17 ottobre 2013 – In settimana abbiamo letto su Facebook di QuiArese, vari commenti sui trasporti pubblici della nostra Città e i ricordi sono andati agli oltre trent’anni anni passati da pendolare tra Arese e Milano, alle circa tre ore al giorno che trascorrevo sui mezzi del CTP “Consorzio Trasporti Groane” e su quelli dell’ATM, tram o metro, per andare a lavoro e ritorno… Nel frattempo ci sono stati alcuni cambiamenti. C’è il Metrò che arriva alla Fiera di Rho – Pero. Bus più nuovi ed ecologici. Oggi ho visto che stavano installando una nuova pensilina in via Gran Paradiso e spero non sia l’unica… Ho pensato, ora che sono un “Pensionato da salvare”, sia curioso riportare, per i più giovani, alcune considerazioni che avevo scritto alla stampa locale d’epoca. Ci provo, riportando alcune parti. 

Novembre 1981, dedicata ad un Controllore: “Grazie, Omino del bus. Grazie per tutto quello che fai per noi, poveri pendolari di Arese. Se non fosse per te, i nostri viaggi verso il caos della metropoli sarebbero tragici. Tu, autisti a parte, conosci i nostri disagi quotidiani, com’è difficile passare tra il bestiame… pardon: tra i viaggiatori. Solo tu, vedi l’ammasso di carne umana che i bellissimi autobus trasportano da una parte all’altra e ti vediamo commosso partecipare al nostro dolore… I tuoi superiori non sanno. Non hanno finanziamenti. Non hanno macchine. Non hanno uomini. Non hanno idee. Loro fanno parte dell’ingranaggio burocratico, il male più brutto della nostra epoca. E ti mandano allo sbaraglio. Non sanno organizzare quello che hanno e organizzano te: ti danno la divisa e il distintivo da sceriffo con la scritta CTP. Come Trasportare Peggio. Grazie, Omino del bus”.

Ottobre 1982, risposte del sr. Ics di un Partito aresino, davanti a un bicchier di vino all’intervistatore: “Grande sorpresa nei trasporti. Ci saranno grossi cambiamenti, lo prometto. Corse nuove e nuovi tesserini d’abbonamento, con la foto dei condannati. A piacere dell’utente, di faccia o di profilo. Questi tesserini non potranno essere soggetti a passaggi o prestiti familiari multi-corse. Dalla foto si vedrà se chi deve viaggiare è il padre o il figlio, la madre o l’amica e così via…”. Intervistatore: “Questo va bene. Ma si potrà, poi capire se un padre a QT8 è un figlio partito da Arese o se la madre di Arese è un’amica partita nubile da QT8?” Risposta: “Certamente. Faremo i controlli e una legge sui pentiti, quelli che credono ancora nei trasporti pubblici. Per essi cercheremo soluzioni alternative, come pattini a rotelle, scarpe di seconda  mano e il trasporto a spalla, lo prometto. Brindiamo?”. In quel periodo di promesse elettorali si parlava tanto di trasporti, questa intervista era stata un incubo, in realtà…

Gennaio – marzo 1986: “… Ho trovato commoventi gli sforzi del CTP per non mettere le pensiline a tutte le fermate… Occorre incrementare le vendite di aspirine, sciroppi per la tosse etc. e il Governo ha aumentato anche i ticket… CTP: Come Tassare Più. E le tabelline degli orari? Belle, bianche, evanescenti. Qualche bravo disegnatore ha illustrato scene di educazione sessuale. Qualcuno, più romantico, ha tracciato un cuore con delle iniziali. L’attesa è lunga. Spesso le gambe cedono: Come Ti Piego”.

Gennaio 1988:  Richiesta a Babbo Natale: “Il sogno di tutti! Un bel trenino ecologico come quelli del Luna Park che faccia giri continui per Arese e arrivi scampanellando anche in via delle Industrie, con fermate al Plan, alle Farmacie, al Supermercato, alle Mimose… In itinerario turistico per il Centro storico (non più intasato), la fontana (funzionante) del Centro Giada, le cascine (ristrutturate) e il Castellazzo (rivalutato). Con sosta obbligatoria ai Cimiteri e facoltativa al… Gran Paradiso…”.

Settembre 1988: Settimana medica Aresina. Lunedì: nausea da CTP. Martedì: CTP e un tic. Mercoledì: CTP e tic tac. Giovedì: CTP e mal di testa. Venerdì: Nevrastenia da CTP. Sabato: CTP alterno con isterismi e vomito. Domenica: Assenza di CTP.

Febbraio 1989:  Fermata dell’autobus, una mattina. Un vecchietto aspetta. Al paletto indicatore di fermata c’è il cestino dei rifiuti. Il bus non arriva. Il vecchietto osserva sempre più irrequieto delle cartacce a terra. Trascorrono i minuti. Non resiste: prende una carta e la mette nel cestino. E poi un’altra carta nel cestino e un’altra ancora. Riflessione: vuoi vedere che il CTP, con la scusa dei ritardi, ha inventato la fermata ecologica?

Marzo 1989: “Ma… a chi spetta mettere le pensiline: all’Azienda di Trasporti o al Comune?”. E dove i bus si aspettano in piedi sull’erba bagnata da pioggia o da cagnoni (…e  fosse solo acqua…) chi deve fare un piano in cemento? E gli orari alle palette chi li mette? Abbiamo chiesto a destra e a manca: non si sa. A quale Santo dobbiamo rivolgerci? Eppure ad Arese abbiamo quattro Patroni!

Aprile 1989: Domenica mattina, niente bus. Non gli è mai capitato di avere l’auto guasta e dover andare a Milano per prendere un treno o un aereo. O avere un genitore anziano che deve far visita ad un congiunto in ospedale… Beato, l’Assessore… C’è, tra l’Assessore ai trasporti e la realtà, un muro. Il muro del pianto.

Febbraio 1990: “I prezzi del trasporto pubblico ad Arese sono a livello molto basso – ha detto il Presidente del CTP (Costo Troppo Poco). Ma, notiamo, pagherebbe di più, se servito meglio, l’attuale utente CTP (Carne Trasportata Pendolare)…”.

Aprile 1990: “Urge far notare agli Organi competenti che fu aperto il ponte di Mazzo di Rho: la MM di Molino Dorino è più vicina. A quali varianti dei trasporti stanno pensando? Quali studi viabilistici stanno eseguendo? Quanti esperti stanno appaltando? Quanto tempo passerà per arrivare più comodi a Milano e viceversa? CTP: Costa Troppo Pensare…”.

Giugno 1990: “Orario invernale dei Cimiteri aresini: dalle 9 alle 16,45. Praticamente come i bus: hanno l’orario, pur essendo… morti!”.

Gennaio 1991: “Siamo in attesa del miglioramento dei servizi di trasporto pubblico. In compenso, è peggiorato il servizio, è aumentato il pubblico e non si sa più niente dei trasporti…”.

Cari lettori, la storia sarebbe infinita… Voglio concludere con l’annuncio che inventai nel Gennaio 1992: “Società trasporto bestiame da Arese a QT8 oppure Rho – Garbagnate, via campi di sterminio studenti riposti a castello su propri bus, cerca autisti esperti in lettura di orologi per partenze in orario. Preferibili conducenti con cuori umani che, vedendo disgraziati affannanti sbucare da scale Stazione di Rho non partano felici di rispettare l’orario lasciando a terra per un’altra oretta i riposati lavoratori schifosamente pendolari e così avari da non usare l’auto che hanno chiuso in box. Alla faccia delle misure antinquinamento!”.

La foto sotto mostra viaggiatori in piedi su bus via autostrada: altro che cinture di sicurezza. Eravamo nel 2008. Leggendo quanto avete segnalato nei giorni scorsi, chiedo: è cambiato qualcosa, Più o Meno?

Francesco Gentile
www.gents.it/blog/

Questo articolo può essere commentato sulla pagina Facebook di QuiArese.


 

Solo piccole cose? Forse no, Più o Meno…

Pubblicato oggi su QuiArese:

07 ottobre 2013 – Chi scrive ha un compito che diventa sempre più difficile: fare l’Osservatore civico spontaneo e frenare le dita sulla tastiera sono due cose in continua lotta tra loro. Si pensa: i Concittadini vorranno essere informati su cose più importanti e io, semplice camminatore per passione, per spirito di libertà o per forzata spinta di salute, sono qui a scrivere di Casa dell’Acqua o di piccoli inconvenienti stradali legati alla sicurezza o al decoro urbano. Poi, ci si rende conto di non essere un giornalista, né un pubblico vigilante o un politico Più o Meno coinvolto, e che ci sono persone Più o Meno preparate e attente a strategie, a grandi progetti e hanno amici che li tengono al corrente di tutte le novità e retroscena. In attesa che vengano mantenute promesse e programmi, vince il “sentimento” di andare avanti: forse, uno sguardo sul “Piccolo” può aiutare a fare “Grandi” passi…

E allora la curiosità è Più o Meno forte sulla ragione e vien voglia di porre tanti “perché?”. Foto 1: in via Gran Paradiso avevamo evidenziato la sparizione del cono di segnalazione pericolo sulla ciclopedonale. E’ riapparso, ma il dislivello aumenta sempre di più. Perché non si interviene?

Foto 1

Il parcheggio del supermercato del Centro Commerciale Giada è stato, nei giorni scorsi, rifatto: ma gli spazi sono sempre stretti e sistemare le auto è difficile, specie perché molti si “allargano” fregandosene degli altri. Inoltre, Foto 2, la strada di accesso a questo parcheggio è stata riasfaltata: perché non è stata finita “a regola d’arte”?

Foto 2

Una nota Società elettrica, ha installato una cassetta di derivazione nuova e poco ingombrante rispetto alla precedente. Bene, ma perché (Foto 3 e 4) non è stata eliminata la vecchia?

Foto 3

Foto 4

Da anni ormai, la tettoia davanti alla Biblioteca Comunale, foto 5, è stata puntellata: perché non si riesce a metterla a posto? Si aspetta la Nuova Biblioteca, di cui non si parla più?

Foto 5

Pochi esempi, poche domande: considerato che comunque viene speso danaro, spesso pubblico, quante “piccole cose” potrebbero essere ben fatte e rendere la Città più bella, sicura e godibile? A presto, Più o Meno…

Francesco Gentile
www.gents.it/blog/

Questo articolo può essere commentato sulla pagina Facebook di QuiArese.

Arese, arte e Liceo, stavolta solo Più!

Pubblicata su QuiArese, ieri:

25 settembre 2013 – Passando per il Liceo Artistico, ho notato che sono state posizionate, nel giardino e sul tetto, alcune opere create dagli studenti a cui assegno un bel Più. Ho fatto una riflessione: i monumenti presenti sul territorio della nostra Città, non sempre ben visibili, sono veramente pochi, rispetto agli spazi verdi, alle piazze, alle rotatorie che abbiamo. Da qui un’idea: perché non chiedere all’Istituto, attraverso gli scogli dell’iter da seguire, ma spero velocemente, che le opere vengano regalate al Comune e disposte lungo i percorsi, specie in centro? Ognuno ha preferenze artistiche diverse e può giudicare questi lavori Più o Meno interessanti, ma vedo dei vantaggi:
1) Arese potrebbe avere attrattive inaspettate e comunque interessanti o piacevoli;
2) I risultati ottenuti dagli studi dei nostri giovani sarebbero valorizzati, agli occhi di chi li giudica bamboccioni e perditempo, motivandoli nell’affrontare un futuro molto nebbioso.

Cosa ne pensa il Comune? E la Proloco? E le varie Associazioni? E i nostri ragazzi? Vedono qualche Meno in questa proposta?                                            Francesco Gentile

Questo articolo può essere commentato sulla pagina Facebook di QuiArese.

Foto 1

Foto 2

Foto 3