Un bel Meno alla sosta Più selvaggia!

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23 settembre 2013 – Mi rivolgo ai lettori di QuiArese che nei mesi scorsi hanno commentato con stupore e rabbia le Foto 1 e 2 che mostravano delle auto di grossa “taglia” in soste alquanto bizzarre (vedi qui). Ricordate? Ebbene, la passeggiata odierna ci ha portato in centro e all’incrocio tra le vie Roma e De Gasperi alcuni amici hanno fatto notare un fuoristrada che sostava in doppia fila e “ad angolo”, già da un po’ di tempo. Nel frattempo è arrivato un furgone da via Gramsci che si è fermato quasi regolarmente nello spazio a strisce bianche. Mentre consideravamo come qualche mezzo che fosse sopraggiunto avrebbe potuto passare, si è creata la situazione in foto 3: un’auto che doveva girare, un’altra che arrivava da via Gramsci e altre sarebbero sopraggiunte quando il semaforo in fondo sarebbe diventato verde.

Un piccolo caos che, con un po’ di buona volontà poteva essere evitato. O forse con Educazione. Civica … Più o Meno.

Francesco Gentile

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Foto 1

Foto 2

Foto 3

Propongo di cambiare i nomi! Più o Meno…

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20 settembre 2013 – Sto seguendo su QuiArese Facebook un bel dibattito. Finalmente c’è partecipazione. Volevo commentare anch’io e lo faccio attraverso questa Rubrica che QuiArese ha voluto creare, sperando di non deludere. E visto che si parla col “diminutivo”, andiamo avanti così. L’argomento della diametralina e della futura mobilità in Arese ha sollevato una serie di suggerimenti e sono convinto che la nostra Amministrazione ne terrà conto, valutandoli con oculatezza. Alla mia maniera, avrei anch’io qualche idea. Ricordate? Fu fatto il referendum per l’abolizione del finanziamento ai Partiti: hanno continuato a prendere danaro pubblico cambiandone il nome. Ebbene, essendo evidente ormai che la tangenzialina sarebbe stata utile, chiamiamola secantina e facciamola! Non sono utili le rotondine per scoraggiare gli automobilisti? Chiamiamole ovaline, ma facciamole annullando costi di manutenzione semafori e colonne d’auto in sosta. Non vogliamo i dissuasorini? Chiamiamoli rallentatorini ma facciamoli che non rovinino le sospensioni delle auto e le schiene, senza farli diventare percorsi di guerra e privi di segnalazioni.

Le foto 1 e 2 mostrano come si sono ridotti i punti luminosi che erano posizionati in via M. Resegone … Non si vogliono le carreggiatine come Londra e Madrid? Chiamiamole corsiette e facciamole con attenzione e prevedendo sbocchi d’emergenza. Non vogliamo piste ciclopedonaline utili? Chiamiamole pedociclabiline ma facciamole, caso mai sfruttando gli spazi che verranno creati a lato marciapiedi! Non si vuole un collegamentino di bus con Rho-Fiera MM? Chiamiamolo servizino pubblico e facciamolo, ma si trovi un percorso che serva le varie zone della Città, sia veloce e a spesa pari all’attuale per gli utenti. Non vogliamo il Piano Pavone? Chiamiamolo Piano Lumachina, ma facciamo qualcosa per essere più sicuri e per salvaguardare l’Ambiente. Scusate la solita facile satira, ma siamo al punto che le cose vanno fatte, vanno fatte bene, costi onesti e senza sprechi. Facile a dirsi… Più o Meno.

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Foto 1

 

Foto 2

Settimana della mobilità… Più o Meno!

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17 settembre 2013 – Dal lunedì 16 a domenica 22 settembre ricorre la “Settimana Europea della mobilità … in bicicletta” e in Lombardia sono stati organizzati numerosi eventi (www.settimanaeuropea.it). Dopo la nostra nota sullo stato delle strade aresine (leggi qui), spesso rovinato dalle Società di servizi che non ne eseguono il ripristino, adesso è il momento di segnalare ai lettori e all’amministrazione, che si sta dimostrando sensibile a queste tematiche, qualche foto delle condizioni delle piste ciclopedonali della nostra Città. Cominciamo con la foto a sinistra, dove è possibile notare il lavoro cattivo svolto dalla natura: le radici degli alberi creano dislivelli pericolosi per ruote e caviglie. La natura infierisce, poi, anche sulle piste di via Nuvolari (foto 2) e via Monviso (foto 3). Ma in questo “gioco del pericolo” anche gli uomini hanno la loro parte.

Un esempio, in via Gran Paradiso dove (foto 4), sono stati fatti dei lavori, ma non il loro completamento a regola d’arte. Qualcuno si è preoccupato di evidenziare il dislivello, di almeno tre dita, con un cono, che dopo alcuni giorni è, però, sparito (foto 5). Situazioni simili esistono un po’ ovunque, ad esempio in via Einaudi, dove anche sulle strisce bianche e rosse di attraversamento stradale sono stati lasciati solchi di scavi. Queste foto sono un campione di quelle che abbiamo ripreso: la “Settimana della Mobilità … in bicicletta” deve far riflettere tutti sulla sostenibilità dei progetti che devono essere fruiti dai Cittadini per il loro benessere e non per subire danni alla salute. Più o Meno.

Francesco Gentile
www.gents.it/blog/

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Foto 1

 

Foto 2

 

Foto 3

 

Foto 4

 

Foto 5