Pubblicato oggi su QuiArese
11 settembre 2013 – Iniziano le scuole: ne parlano i piccini, gli adulti, i giornali e le TV. Con la barba bianca vivo questo giorno con la stessa emozione di quando ci entrai per la prima volta, col mio grembiulino nero e il colletto bianco e ne sento le voci, i rumori, gli odori, i suoni, le risate, i pianti, le canzoncine e le poesie recitate a voce alta. Sento il profumo di pane e mortadella che mi inebriava nell’aprire il cestino all’ora di ricreazione. E ricordo le maestre, tutte quelle che mi hanno educato e mi hanno fatto crescere nelle conoscenze e anche nel carattere. Quando, un giorno, ho dovuto scrivere alla lavagna, per cento volte, “Non ho studiato”, in presenza dei miei compagni e sotto lo sguardo severo della maestra, penso di averla odiata. Col tempo, ho capito quanto bene mi ha fatto quella lezione e solo dopo anni mi sembra di vedere in quegli occhi, al di sopra delle lenti cadenti sulla punta del naso, una luce d’affetto della mia maestra, una seconda mamma…
Conoscendo la situazione di crisi del nostro Paese, le carenze strutturali, economiche e di organici in cui si devono saper muovere i Dirigenti scolastici e il personale docente e non docente, spesso mi meraviglia l’impegno che vedo intorno a noi, anche nella nostra Città. Le difficoltà vengono superate con la passione. E conosco insegnanti che propongono progetti interessanti, che si aggiornano anche nel tempo libero, che si reinventano nelle competenze, ad esempio nell’informatizzazione e nell’uso delle lavagne multimediali oppure nell’integrazione di allievi di diverse lingue o abilità. Gli scolari, gli studenti, hanno conoscenze più globali di quelle che avevamo noi, e il loro studio deve essere orientato all’organizzazione, alla logica e al rispetto. I genitori hanno un compito importante, molto difficile: credere nella Scuola e mettersi al fianco delle educatrici, cercando di capire e di trovare soluzioni a quelle difficoltà in cui si deve crescere tutti insieme: figli, genitori, personale scolastico. Il mio augurio e penso quello di tutti gli aresini è che l’anno trascorri sereno in quel pianeta complesso e bellissimo che è la “Scuola con i suoi abitanti”, lontano da condizionamenti e da problemi esterni. Ad Arese, poi, vengono riaperte le aule dopo gli intensi lavori di ristrutturazione e risanamento ambientale e, cosa inusuale, nei tempi previsti. Allora, si può dire: “Buon lavoro a tutti, senza amianto e senza rimpianto …”. Più o Meno.
Francesco Gentile
www.gents.it/blog/
Questo articolo può essere commentato sulla pagina Facebook di QuiArese.