Tremonti e tramonti

Meno nascite e meno tombe. Questa frase, detta per spiegare il perché della crisi dal Ministro dell’Economia Tremonti, fa riflettere quella maggioranza silenziosa che sta lì, ad aspettare speranzosa la risoluzione della crisi che non c’è. Meno nascite; significherebbe meno asili, meno scuole, meno precari da mantenere. Significherebbe non formare più famiglie: che senso avrebbe sposarsi con l’obiettivo di non fare figli per salvare il restante 95 per cento del surplus di ottantamila euro dello stipendio dei super manager e politici? Una ferita ulteriore a quei giovani che già oltre i trent’anni non hanno lavoro e non possono sposarsi: la generazione precedente vedeva noi giovani cercare lavoro e una ragazza da sposare subito per creare un nuovo nucleo, nuovi affetti. Meno tombe: si vive più a lungo e bisogna mantenere più pensionati. Considerando il fatto che molti vengono incentivati dalle Aziende ad uscire ancora cinquantenni, cosa dovrebbero fare i vecchietti? Contare su ulteriori tagli alla ricerca ed alla sanità in modo da riaccorciare la vita media? Per quanto mi riguarda posso fare una proposta al Ministro: se date un lavoro fisso ai miei figli, tranquillamente posso togliere il disturbo e offro una tomba in più!

Pubblicata il 28.5 da DNews di Bergamo, Verona e Roma

Il tornante di Tremonti

“Siamo a un tornante della Storia, non siamo in una congiuntura economica” ha detto il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, parlando al forum dell’Ocse. Risponde Di Pietro: “E’ una manovra a misura della cricca e che colpisce i soliti noti, i più deboli. I Sindacati si spaccano ancora e noi cosa dobbiamo pensare? Noi pensionati, precari o semplici dipendenti leggiamo che verranno ridotti gli stipendi di manager di Stato, Parlamentari, Alti Magistrati: dovremmo essere contenti? Se poi in altre pagine notiamo che gli stipendi verranno congelati fino al 2003, si andrà in pensione più tardi, la liquidazione chissà se mai più ce la daranno: dovremmo far salti di gioia? Il Ministro Tremonti dice che la crisi è come un videogioco: si abbatte un mostro e ne appare un altro. E noi dovremmo essere quelli che per giocare mettono i gettoni nella macchina, mentre i politici si divertono a farla andare in tilt? Ancora oggi continuano a dire che il Governo non aumenterà le tasse: leggiamo poi che le Regioni preparano aumenti per i servizi oppure, come in Lombardia, si faranno riduzione su servizi sociali, asili, eccetera. Ed è questo il TORNANTE del Ministro: il Governo taglia ed ecco un giro di tasse degli Enti Locali, Comuni e Regioni.

Pubblicata il 27.5 su DNews Milano

Case abusive e no

La manovra economica verrà commentata da fior fiore di tecnici e un semplice cittadino può solo mettersi l’anima in pace: la crisi che non c’era, invece c’è. Tutti dobbiamo fare sacrifici: poi ci saranno quelli su cui peseranno tanto e su altri meno o quasi niente. Voglio solo porre l’attenzione sulla scoperta di un nuovo modo di chiamare le case abusive: con la finanziaria esse possono essere dichiarate con uno sconto fiscale e vengono chiamate “case fantasma”. Sono case che non risultano al catasto, per cui i proprietari non pagano tasse, né bollette per i servizi, né altro: non esistono. Allora, mi chiedo come, nel Paese principe delle intercettazioni, in un’epoca di satelliti e di siti in internet che permettono addirittura di guardare nelle finestre delle case, sia possibile rendere invisibili le case. Se non proprio le forze dell’ordine, la Guardia di Finanza è mai possibile che né i Carabinieri, che hanno una caserma in ogni paesino e nemmeno qualche uomo della Polizia Locale  è mai passato per certe strade nate dal nulla, con case o ville cresciute come funghi? E i tecnici dei Comuni non fanno mai un giro con occhi aperti? Certo, si dirà, in un Paese dove capita che un Ministro si possa improvvisamente trovare proprietario di una casa nel centro di Roma, può essere giustificabile non vedere case “fantasma”

Pubblicata il 26.5 su DNews Bergamo e Verona