Un sistema elettrico fornisce all’utenza un servizio, POTENZA misurata in Kw, ed un prodotto, ENERGIA misurata in Kwh, che è la potenza utilizzata per un certo tempo. Le ore di utilizzo variano in funzione delle caratteristiche delle fonti utilizzate, del tipo di impianto e delle esigenze dell’utente. Ad esempio, per l’eolico, le ore di funzionamento sono condizionate dalle condizioni meteorologiche. Per il solare c’é l’alternarsi del giorno e della notte e la presenza di nuvole …
L’Italia in sede Europea, già nel 2007 ha preso l’impegno di sostituire entro il 2020 con fonti rinnovabili il 17% del nostro consumo lordo finale di energia, di ridurre le emissioni di anidride carbonica e di aumentare del 20% l’efficienza e il risparmio energetico.
Le FONTI RINNOVABILI nella Direttiva Europea 28/2009 sono quelle non fossili (idraulica, geotermica, eolica, solare, biomasse, rifiuti solidi urbani (RSU) biodegradabili ed i biogas.
(Foto da Internet)
Esaminando le produzioni attuali, un articolo sul Giornale dell’Ingegnere degli ingg. Morelli e Zaffiro, entrambi già Responsabili Enel, porta alla conclusione che il primo impegno entro il 2020 potrebbe essere rispettato, anche se il costo per ogni Kwh sarebbe superiore a quello di metano, carbone e nucleare. Inoltre occorre spendere e impiegare molto per la realizzazione degli impianti, tenendo anche conto di lungaggini burocratiche e autorizzazioni che nel nostro Paese sono tante. Sarebbe necessario quindi semplificare il quadro legislativo connesso.
Senza queste certezze, inoltre, le industrie non possono investire nella produzione autonoma di aerogeneratori e pannelli solari che oggi sono prevalentemente importati e nemmeno si può accelerare la ripresa economica e l’occupazione. In tal caso, la bolletta rimane legata al petrolio e la collettività paga la mancanza di STRATEGIA ENERGETICA del Paese.
E’ necessario, quindi, ragionare concretamente e cominciare a darsi da fare il più presto possibile.