Ancora sulle POSTE: anch’io ho da raccontare un disservizio che dura da mesi. Altro che banca di livello concorrenziale! E poi, in tempo di concorrenza, liberalizzazioni, ciò che scrivo rileva che l’attenzione al Cliente è zero. Il fatto: a luglio dell’anno scorso decido di chiudere un conto Bancoposta e di aprire un conto Bancoposta Click, anche a seguito della pubblicità fatta da Poste Italiane. Ebbene, pur essendo, in pratica, un passaggio di conto in ambito dello stesso Istituto di credito, alla data odierna ancora il conto vecchio non è chiuso, ancora non mi sono stati accreditati i residui che avevo lasciato su di esso e, peggio, corro il rischio di pagare, dopo la trattenuta sulla tassa di bollo, anche le spese per il 2012! Il nuovo conto fu attivato, invece, in pochi giorni: in pratica, dopo aver fatto reclami presso l’Ufficio Postale, dopo aver ricevuto assicurazioni su una chiusura imminente e impegno del Direttore, dopo aver fatto reclami su apposito “form” del sito delle Poste, dopo aver spedito raccomandata con ricevuta di risposta, nulla si è mosso. Ho persino minacciato le vie legali se mi addebitano sul vecchio conto ulteriori spese: silenzio. Sono disperato: se avessi fatto il passaggio ad un’altra Banca , cosa avrebbero fatto le “moderne” Poste dei grandi manager?
Pubblicata su La Repubblica Milano il 18 feb 2012 con commento di Piero Colaprico:
e su QuiArese del 21 feb 2012:
http://www.quiarese.it/index.php/rubriche/lettere/978-bancoposta-lodissea-di-un-lettore.html