Meno nascite e meno tombe. Questa frase, detta per spiegare il perché della crisi dal Ministro dell’Economia Tremonti, fa riflettere quella maggioranza silenziosa che sta lì, ad aspettare speranzosa la risoluzione della crisi che non c’è. Meno nascite; significherebbe meno asili, meno scuole, meno precari da mantenere. Significherebbe non formare più famiglie: che senso avrebbe sposarsi con l’obiettivo di non fare figli per salvare il restante 95 per cento del surplus di ottantamila euro dello stipendio dei super manager e politici? Una ferita ulteriore a quei giovani che già oltre i trent’anni non hanno lavoro e non possono sposarsi: la generazione precedente vedeva noi giovani cercare lavoro e una ragazza da sposare subito per creare un nuovo nucleo, nuovi affetti. Meno tombe: si vive più a lungo e bisogna mantenere più pensionati. Considerando il fatto che molti vengono incentivati dalle Aziende ad uscire ancora cinquantenni, cosa dovrebbero fare i vecchietti? Contare su ulteriori tagli alla ricerca ed alla sanità in modo da riaccorciare la vita media? Per quanto mi riguarda posso fare una proposta al Ministro: se date un lavoro fisso ai miei figli, tranquillamente posso togliere il disturbo e offro una tomba in più!
Pubblicata il 28.5 da DNews di Bergamo, Verona e Roma