Festa della Repubblica divisa

Per la festa della Repubblica abbiamo ricevuto in regalo la manovra finanziaria. Veniamo a sapere che i disoccupati sono al 9% e i giovani lo sono al 30%: sono record dal 2001. L’Italia che vediamo oggi è un Paese diviso tra Nord e Centrosud: da una parte la Lega inneggia alla Repubblica Padana, sotto l’Emilia si crede ancora nel Tricolore. La Sanità al Nord ha meno debiti, i servizi funzionano meglio e per salvare il Sud ci dice il Premier che verrà fatto sicuramente il Ponte di Messina. Il come, quando e con quali soldi non lo sappiamo. Siamo felici, oggi? La Repubblica Italiana ci rende orgogliosi quando sentiamo l’Inno e quando la Bandiera sventola sulla nostra solidarietà, sulla creatività, sulla volontà di competere. Eppure ci sentiamo bloccati da una classe politica che continua a litigare, a non confrontarsi e trarre spunti di miglioramento dagli errori e dalle critiche. Un brutto esempio ci è arrivato dalla telefonata del Premier a Ballarò: un sondaggio può essere o meno preciso, essendo basato su statistiche e campioni, ma lo scoop comunicazionale di Berlusconi si è rivelato un boomerang. Stiamo aspettando da tempo un intervento pubblico in cui ci venga spiegato se c’è crisi e perché dobbiamo fare sacrifici, ed invece assistiamo ad apparizioni improvvise in varie trasmissioni senza che ci sia possibilità di ribattere democraticamente, serenamente così come dovrebbe essere interloquendo con un esponente del Partito dell’Amore.

Pubblicata il 3.6 da Europa

Tremonti e tramonti

Meno nascite e meno tombe. Questa frase, detta per spiegare il perché della crisi dal Ministro dell’Economia Tremonti, fa riflettere quella maggioranza silenziosa che sta lì, ad aspettare speranzosa la risoluzione della crisi che non c’è. Meno nascite; significherebbe meno asili, meno scuole, meno precari da mantenere. Significherebbe non formare più famiglie: che senso avrebbe sposarsi con l’obiettivo di non fare figli per salvare il restante 95 per cento del surplus di ottantamila euro dello stipendio dei super manager e politici? Una ferita ulteriore a quei giovani che già oltre i trent’anni non hanno lavoro e non possono sposarsi: la generazione precedente vedeva noi giovani cercare lavoro e una ragazza da sposare subito per creare un nuovo nucleo, nuovi affetti. Meno tombe: si vive più a lungo e bisogna mantenere più pensionati. Considerando il fatto che molti vengono incentivati dalle Aziende ad uscire ancora cinquantenni, cosa dovrebbero fare i vecchietti? Contare su ulteriori tagli alla ricerca ed alla sanità in modo da riaccorciare la vita media? Per quanto mi riguarda posso fare una proposta al Ministro: se date un lavoro fisso ai miei figli, tranquillamente posso togliere il disturbo e offro una tomba in più!

Pubblicata il 28.5 da DNews di Bergamo, Verona e Roma

Il tornante di Tremonti

“Siamo a un tornante della Storia, non siamo in una congiuntura economica” ha detto il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, parlando al forum dell’Ocse. Risponde Di Pietro: “E’ una manovra a misura della cricca e che colpisce i soliti noti, i più deboli. I Sindacati si spaccano ancora e noi cosa dobbiamo pensare? Noi pensionati, precari o semplici dipendenti leggiamo che verranno ridotti gli stipendi di manager di Stato, Parlamentari, Alti Magistrati: dovremmo essere contenti? Se poi in altre pagine notiamo che gli stipendi verranno congelati fino al 2003, si andrà in pensione più tardi, la liquidazione chissà se mai più ce la daranno: dovremmo far salti di gioia? Il Ministro Tremonti dice che la crisi è come un videogioco: si abbatte un mostro e ne appare un altro. E noi dovremmo essere quelli che per giocare mettono i gettoni nella macchina, mentre i politici si divertono a farla andare in tilt? Ancora oggi continuano a dire che il Governo non aumenterà le tasse: leggiamo poi che le Regioni preparano aumenti per i servizi oppure, come in Lombardia, si faranno riduzione su servizi sociali, asili, eccetera. Ed è questo il TORNANTE del Ministro: il Governo taglia ed ecco un giro di tasse degli Enti Locali, Comuni e Regioni.

Pubblicata il 27.5 su DNews Milano