Un premio alle Poste

Pubblicata da La Repubblica MI il 3.5.2012

Stamattina mi è sembrato di capire, ascoltando la radio, che Poste Italiane, come Azienda Leader per i Servizi Innovativi e la loro diversificazione, ha avuto un riconoscimento presso l’Università Bocconi di Milano. Spero che chi ha preso questa decisione abbia tenuto conto anche dei disservizi delle Poste, dell’insoddisfazione della Clientela e dei parametri di Qualità. Intanto, nove mesi fa, sollecitato da battage pubblicitario delle Poste, ho aperto un nuovo conto on line al posto di un altro conto postale, di cui attendo ancora chiusura e restituzione della somma lasciata per eventuali conguagli finali. Ho saputo che ciò avviene per molte altre persone. Ho scritto anche all’Ufficio Legale di Poste Italiane, senza risposta. Nel frattempo ho pagato anche bolli e imposte varie. A questo punto a cosa serve l’avanguardia tecnologica e inventarsi nuovi servizi, se poi non si sanno gestire con serietà? Domanda: ma i premi nel nostro Paese vengono dati veramente a chi li merita?

 

Poste posticce …

Ancora sulle POSTE:  anch’io ho da raccontare un disservizio che dura da mesi. Altro che banca di livello concorrenziale! E poi, in tempo di concorrenza, liberalizzazioni, ciò che scrivo rileva che l’attenzione al Cliente è zero. Il fatto: a luglio dell’anno scorso decido di chiudere un conto Bancoposta e di aprire un conto Bancoposta Click, anche a seguito della pubblicità fatta da Poste Italiane. Ebbene, pur essendo, in pratica, un passaggio di conto in ambito dello stesso Istituto di credito, alla data odierna ancora il conto vecchio non è chiuso, ancora non mi sono stati accreditati i residui che avevo lasciato su di esso e, peggio, corro il rischio di pagare, dopo la trattenuta sulla tassa di bollo, anche le spese per il 2012! Il nuovo conto fu attivato, invece, in pochi giorni: in pratica, dopo aver fatto reclami presso l’Ufficio Postale, dopo aver ricevuto assicurazioni su una chiusura imminente e impegno del Direttore, dopo aver fatto reclami su apposito “form” del sito delle Poste, dopo aver spedito raccomandata con ricevuta di risposta, nulla si è mosso. Ho persino minacciato le vie legali se mi addebitano sul vecchio conto ulteriori spese: silenzio. Sono disperato: se avessi fatto il passaggio ad un’altra Banca , cosa avrebbero fatto le “moderne” Poste dei grandi manager?

Pubblicata su La Repubblica Milano il 18 feb 2012 con commento di Piero Colaprico:

RepMI 18feb2012

e su QuiArese del 21 feb 2012:

http://www.quiarese.it/index.php/rubriche/lettere/978-bancoposta-lodissea-di-un-lettore.html

Conflitto d’interessi postale?

Sabato 7 agosto mi è stata consegnata una lettera di Bancoposta  spedita solo il 26 aprile di quest’anno. Sono illustrate le nuove condizioni contrattuali per la carta Postepay a seguito dell’introduzione di normative europee dal 1 marzo ca. In essa si dichiara che “… le modifiche si intendono accettate decorsi 60 (sessanta) giorni  dalla data della presente comunicazione … “. A questo punto anche un bambino capisce che i sessanta giorni sono già trascorsi: se volessi rifiutare le condizioni? Non è questo un caso gravoso, ma mi chiedo: se il servizio postale viene svolto da Poste Italiane, da cui dipende Bancoposta, si potrebbe ipotizzare un conflitto di interessi? Ovvero: se certe condizioni devono essere accettate entro un termine e le Poste recapitano in ritardo le missive, senza nemmeno timbrare la busta o fornire una controprova della ricezione in una certa data, si potrebbe pensare che il vantaggio è solo a favore di Bancoposta e a sfavore dei Clienti che, invece, meriterebbero maggior trasparenza. Dove sbaglio?

Pubblicata su La Repubblica – Milano il 14 agosto e DNews Roma il 6 settembre 2010