Pensando al domani, c’è l’oggi, Più o Meno…

 Pubblicato su QuiArese:

16 aprile 2014 – Nel lungo dibattito sulla futura viabilità aresina, i pareri sono spesso diversi o contrastanti e ci sono state proposte pro e contro. Molti concittadini si sono sentiti coinvolti sulla questione, anche per dimostrare il loro senso di appartenenza a questa Città e il loro “amore”. È giusto: il coinvolgimento delle persone è uno dei requisiti affinché una buona leadership nella gestione raggiunga alti livelli di qualità nel soddisfare sia i cittadini che l’ambiente offrendo buoni servizi. Importante è, allora, l’ascolto: il rapporto bidirezionale di comunicazioni per il raggiungimento di livelli di “benessere” e, direi, di “felicità” per chi sceglie di vivere in un luogo che ha ritenuto idoneo per garantire un futuro sostenibile per se stesso e per i propri figli… Quindi, è un bene che arrivino in Comune consigli, suggerimenti e che essi vengano esaminati per le scelte definitive.

In questa sede non penso di dover esporre le mie personali considerazioni: avendo un impegno con questa rubrica per QuiArese, da pseudo-collaboratore credo di dover mantenere un’imparzialità “professionale” e mostrare, come ho fatto in quasi due anni, ciò che “osservo” durante le passeggiate per la nostra bella Arese. Ho sempre detto: “Non ho mai pensato di poter risolvere il problemi scrivendo. Mi sono illuso perché qualcuno capace di risolverli, almeno ne venisse a conoscenza…”. Eugenio Scalfari il 31 agosto 1986 scriveva: “E’ vero che qui ci si limita a descrivere un fatto e non si fornisce l’indicazione di come modificarlo. Ma i giornalisti non possono che descrivere e non “prescrivere”. Se prescrivessero, farebbero già un altro mestiere e questo sarebbe pericoloso e, certamente, non bene accetto. Perciò ce ne asteniamo”.

A tale proposito, proprio in tema sicurezza e viabilità, tralasciando cosa sarà il futuro, esaminiamo cosa offre il presente, che spesso sfugge a chi dibatte di una o altra ipotesi. La foto  mostra la rotonda di via degli Orti – via Leopardi: non ci sono strisce di attraversamento, se non molto distanti e ciò sarebbe anche positivo, ma il problema è che pedoni e ciclisti, per abbreviare il passaggio dalla pista al marciapiedi opposto, hanno creato, col tempo un percorso “naturale” che, sbucando in curva verso la rotonda è veramente molto pericoloso. Ho visto dei genitori, seguiti da bambini con bici in spalla, lasciare la pista di via Leopardi, prendere la scorciatoia, scendere e salire marciapiedi, attraversando la strada: spirito d’avventura o incoscienza nel giocare alla roulette delle auto? Bah, Più o Meno.

Francesco Gentile
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Ci sono anche le questioni Meno grandi…

Pubblicata oggi su QuiArese:

10 aprile 2014 – Mentre si discute sulla viabilità e le sue conseguenze Più o Meno gravi, Più o Meno reali, Più o Meno nascoste, Più o Meno appassionanti, Più o Meno con fini diversi, chi cammina per Arese ha modo di “vivere” la città impattando quotidianamente con piccoli problemi che, se venissero risolti, renderebbero più soddisfacente e più sostenibile questo posto che abbiamo scelto e che amiamo. Ma chiudere gli occhi non è possibile e si farebbe del male. Come si fa del male quando si fa finta di non sentire e le cose, pur in momenti di crisi, pur sbattute da una parte all’altra tra patti di stabilità e mancanza di risorse, possono diventare “problemi”… In questi anni, ormai, quante volte abbiamo segnalato i pali d’illuminazione in via Leopardi che stanno diventando arrugginiti e fradici alla base? La foto 1 mostra un esempio e non solo: un tombino sul prato è fuori sede da tempo e un bambino, correndo, può inciampare e cadere… Si tratta di un intervento straordinario e si deve intervenire. 

Spesso abbiamo scritto che le piste ciclopedonali dovrebbero essere sempre di più: la nostra verde città invita a camminare, correre, semplicemente passeggiare spingendo una carrozzina o facendo prender aria ai bambini. Le foto 2 e 3 evidenziano come, col caldo di questa primavera meravigliosa non è possibile rinfrescarsi o abbeverarsi: abbiamo incontrato tre fontanelle e due non avevano i rubinetti. Piccolo problema, grave disagio. Anche gli amici a quattro zampe vanno con la lingua fuori cercando un po’ d’acqua e, certo, non amano vivere facendo vita da… cani!

La Casa dell’Acqua: è molto tempo che non ne abbiamo scritto, forse per overdose… Ma ricordiamo di aver più volte detto che forse sarebbe stato meglio usare tessere magnetiche distribuite, anche dietro piccolo contributo, dal Comune per non usare la Carta Regionale dei Servizi che serve anche in farmacia, in ospedale o come codice fiscale. Ebbene, oggi ne abbiamo trovate due, dimenticate da concittadini distratti è vero, ma a chi non capita di avere qualche pensiero per la testa? La foto 4 fa pensare ai vari Comuni che hanno adottato un sistema diverso e noi crediamo che, a volte, copiare non fa male. Intanto, aspettiamo riscontri in tempi brevi, Più o Meno. Francesco Gentile

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Foto 1Foto 2Foto 3 

Foto 4

Tempo di “mea culpa”, Più o Meno…

Pubblicato su QuiArese il 3.4.2014:

03 aprile 2014 – C’è aria di primavera, si avvicina la Pasqua… Nell’Italia delle riforme attese e delle rottamazioni, noi Cittadini stiamo ad inveire contro i politici che ci gestiscono male e uno scandalo al giorno fa passare la voglia di credere in qualcuno, visto che non ci sono più ideali. E si spera nei valori. Ecco, la nostra piccola realtà, la nostra amatissima Arese si vede caricata di problemi Più o Meno grandi, Più o Meno piccoli e comunque da risolvere. Le foto della prima immagine in calce (Gruppo 0) mostrano alcuni rilievi da noi fatti: impianti da mettere a posto, stranezze nella realizzazione di opere per servizi pubblici, lavori che lasciano le strade a macchia di leopardo e con dislivelli (speravamo che a fine lavori la strada risultasse “uniforme” ma, andate a vedere…) oppure cartelli stradali che cadono anche quando non c’è vento… Ma possiamo sempre prendercela con chi ci gestisce? Noi aresini abbiamo proprio la coscienza pulita? Tante volte in questa rubrica abbiamo evidenziato trascuratezze da parte del Comune, ma in tempo di Quaresima, permettetemi di scrivere che siamo alla famosa frase “scagli la prima pietra chi non ha peccato”. Le nostre camminate quotidiane richiedono che ognuno di noi, cittadini, faccia un piccolo “mea culpa”. Vediamo. Le foto dei Gruppi A e B ci dimostrano che non sempre possiamo dare la colpa a chi governa la nostra benamata Città: qualcuno dovrebbe pentirsi di trattare così male i nostri vialetti! C’è chi usa la strada come discarica, chi usa come cestino rifiuti la roggia dell’omonimo Parco giochi e chi non provvede al prelievo dei “ricordini” del suo amico a quattro zampe, che non ha colpe se non avere un “padrone”. “We love Arese”, ma… Più o Meno?

Francesco Gentile  www.gents.it/blog/  Questo articolo può essere commentato sulla pagina Facebook di QuiArese