5^ Lezione: matematica delle elezioni

Ipotesi: come al solito, tutti hanno vinto.Tesi:  le elezioni sono compiute ed è il momento di fare i conti.Il quadrato Bersani, Di Pietro, Vendola, Bonino costruito sull’ipotenusa del triangolo Berlusconi, Bossi, Formigoni è uguale alla somma del quadrato Fini, Mussolini, Storace, Pecorella con il quadrato Grillo, Ferrero, Verdi, Agnoletto. Sottraendo il pentagono di Obama e dividendo per la sconfitta di Sarkozy, si ottiene un valore di astensionismo tendente all’infinito. Facendo la radice dell’Ulivo e moltiplicando per la frazione Prodiana, risultano sette Regioni al Centrosinistra e sei al Centrodestra. Considerando, poi, che il peso di Umbria e Basilicata è inferiore a quello del Piemonte, si estraggono valori Polverini e il quoziente di Bondi raggiunge valori minimi rispetto a Cota pari al raggio padano del veneto Zaia. Tagliando a fette il cerchio, si ottiene un numero pari che diviso per ogni Partito porta il resto a zero. Integrando tra il valore minimo dei Pensionati  al valore massimo del Premier risulta che è il momento di parlare di problemi reali del Paese, derivando soltanto gossip e veline da gradiente d’Auditel. Come volevasi dimostrare.
Pubblicata su Dnews di BG, VR e Roma il 31 marzo 2010

1^ Lezione: Crisi Zero

La teoria degli insiemi applicata alla Penisola: in Campania si riaccumulano i rifiuti, a L’Aquila si inizia a raccogliere macerie, in Puglia la Sanità fa nuove vittime tra gestori di danaro pubblico, in Lombardia tornano le tangenti, nel Lazio la proprietà transitiva. In attesa di un segmento tra Reggio e Messina, detto “Ponte”, arriva la notizia: in Sicilia, più custodi che visitatori nei musei. Giusto: se bisogna sistemare qualcuno ad ogni elezione, moltiplicando il numero di disoccupati per il numero dei lavoratori in nero e sommati i raccomandati in proporzione ai vari Partiti per la differenza tra cassaintegrati e riassunti, il calcolo è fatto. Tenendo presente la variabile aleatoria dei falsi invalidi, forse si spiega come a Ravanusa ci sono dieci addetti e zero biglietti. Se teniamo conto che amici, parenti, portaborse, aspiranti dive e tronisti in tutta Italia trovano posti in Regioni, Province e Comuni, deduciamo che chi resta sono finti pensionati e giovani disoccupati, falsi precari e piccoli imprenditori rovinati. Ormai non ci meravigliamo più: questo Paese è una miniera di risorse ed ecco perché chi ci governa continua a dire che stiamo meglio della Grecia e della Spagna. Dopo le vecchie “convergenze parallele”, abbiamo quindi come risultato la “Crisi Zero”.