C’era una volta la prima Repubblica

Nella Prima Repubblica sapevamo tutti che venivano prese tangenti per i Partiti e che per raccomandazione si potevano occupare posti importanti in Enti e Aziende. Chi conosceva il politico o il sindacalista o il prelato, aveva una mezza assicurazione per il suo futuro. C’erano anche i concorsi per i posti nei Ministeri e nelle aziende pubbliche: i super raccomandati vincevano, gli idonei entravano comunque in graduatoria e, a fronte di aumenti di posti messi a disposizione, qualche povero disgraziato, privo di amicizie pesanti, poteva anche avere un lavoro, come una vincita al Lotto. Oggi è diverso. Stiamo assistendo a nomine e a vantaggi per persone, sfacciatamente legate a politici al potere. È nuova la notizia del commissariamento dell’ACI dove la Brambilla ha inserito come Commissario il figlio di un grande amico del Premier, poi il figlio di La Russa e, al massimo, il proprio compagno! Onore allora al Ministro Scajola che, senza un avviso di garanzia, ha dato le dimissioni mentre dobbiamo assistere alla nomina del Ministro Brancher per dargli l’appiglio del legittimo impedimento, al Senatore dell’Utri, condannato a sette anni per appoggio esterno alla mafia in Assise, che nessuno del suo Partito invita a lasciare, a quelli della “cricca” che continuano a gestire la cosa pubblica …  Criticavamo il Trota piazzato in lista dal Senatùr, ma quello poi è stato eletto dai votanti. Questa nuova Repubblica arricchisce solo chi già è nato con la camicia oppure si fa largo in un mondo che richiede mille compromessi e rinunce alla dignità. Io propongo di creare un monumento al Civico Ignoto: quel cittadino che silenziosamente e con sofferenza interiore, lavora onestamente, paga le tasse e spera nella giustizia terrena e divina.

Pubblicata il 1 lug 2010 su DNews Bergamo, pag. 10