E’ mai possibile che proprio io, sempre “aperto” alle innovazioni, devo dire che le nuove tecnologie non ci aiutano a viver meglio?

Oggi giornata incredibile. Io e signora ci svegliamo prestissimo, cominciamo a chiederci cosa fare. Il tempo è bello. Accendo il PC e trovo un sito che presenta un Parco Acquatico a Cilavegna PV. Sembra carino, diverso dalla piscina dove andiamo normalmente, ha persino un servizio per ristorarsi e trascorrere tutta la giornata. Prezzo molto accessibile e … sconto per gli ultra sessantenni!

In pochissimo tempo ci prepariamo e via. La strada la conosco, ma la mia signora attiva il navigatore per curiosità, tanto ci fa fare la strada più breve… Ma non è così. Quando mi accorgo che per andare vicino Vigevano siamo arrivati prima a Novara e poi a Mortara, passando il Ticino e i confini di Lombardia e Piemonte (forse proprio mentre alla Festa della Lega si rompeva la corda della gara di tiro alla fune tra le due sponde, facendo cadere culo a terra circa 30 leghisti …), mi arrabbio come una bestia, zittisco la voce femminile del navigatore che insiste a volermi far fare il Tour de France e seguo l’istinto. Arriviamo a Cilavegna: invece dei preventivati 30 minuti, impieghiamo 2 ore e avremmo potuto fare una Milano-Bologna e andare a mangiare i turtlèn!

Non finisce qui: il Parco Acquatico è chiuso per manutenzione per due settimane! E qui la rabbia con le tecnologie: a cosa serve avere un bel sito se non lo si usa per informare la gente? A che serve avere in casa un PC? Forse per giocare, ma non per comunicare! Il vecchio telefono che usavamo prima di partire, per chiedere informazioni (“Scusi, è aperto? si? Allora arriviamo …) era più utile!

Decidiamo di andare in una piscina che frequentavamo in passato e risolviamo in bene la giornata … e rifletto: LA COLPA NON E’ DEGLI STRUMENTI CHE ABBIAMO, MA DELL’UOMO. Siamo noi che non aggiorniamo i siti, rendendoli inutili. Siamo noi che usiamo navigatori sempre più costosi per farci prendere “in giro”, quando abbiamo sempre viaggiato con le mappe e chiedendo informazioni, favorendo anche i rapporti umani … Siamo noi che dimentichiamo il “CHI TROPPO VUOLE, NULLA STRINGE” … o no?

8 pensieri su “

  1. P.S.
    mio padre, ex ferroviere, mi portò con Luca piccolino, a visitarlo appena allestito. A quel tempo, seconda metà anni 80, si entrava gratis. Ma quando avremo 65 anni potremo, anche noi, entrare senza pagare !
    Sic ! che bellezza !

  2. Ho fatto un esame di memoria, dopo tanti anni … No, il Museo quando siamo andati via da Napoli non c’era ancora … poi non ho avuto occasione perché come sai le vacanze le ho fatte sempre lontano da Napoli … per tanti motivi, purtroppo. Ma, chissà …

  3. Caro Franco, vedo che qualcosa del passato l’hai dimenticato, tanto da volermi spiegare dove si trova Croce del Lagno: ma io scherzavo. So molto bene dove si trova e tu dimentiche che che abitavo, come te, a San Giovanni e avevo la ragazza, oggi moglie, a Portici e che quindi, quasi ogni giorno , passavo per Croce del Lagno- qualche volta anche a piedi. A proposito, ma sei mai andato a vedere il museo del treno a croce del Lagno nelle officine della prima linea Napoli – Portici costruita dai Borboni all’inizio dell’ottocento e poi andata in declino dopo l’unificazione dell’Italia quando i Savoia spostarono la produzione al nord con la scusa che li gli spazi erano insufficienti ?
    Ciao

  4. Giusto. Infatti mi sono sempre fidato del mio fiuto e sono andato dove volevo… Ma dovrebbero vietare di far regalare certe “diavolerie”. Pensa che per provarlo , quando lo ebbi anni fa, lo attivati sulla Aree-Como che tu conosci bene. Arrivati a Lomazzo ci dettò di uscire poi “girare a sinistra, girare a sinistra e … “prendi l’autostrada”: praticamente io seguii per capire “questo stupido dove vuole arrivare”, come diceva Totò. Uscimmo e rientrammo: incredibile!!!!! Allora, capii che non c’era da fidarsi, ma ogni tanto ci casco perché voglio metterlo alla prova.
    Carlo! Croce del Lagno è indicata dalla Cappelletta sulla sx della Napoli – Portici all’incrocio per s. Giorgio a Cremano, dopo la caserma Trasmissioni.
    Praticamente al confine tra Napoli e portici …

  5. Ma che navigatore hai ? uno di seconda mano ?
    A parte gli scherzi occorre stare attenti perché, come sai, il navigatore non è altro che un piccolo PC programmato secondo certi parametri e, per quanto sperimentato personalmente, allo stato attuale non è ancora in grado di analizzare tutti i parametri che viceversa la mente umana analizza rapidamente ( e meno male che è così) per la scelta della strada migliore tra due punti. Il problema è estremamente complesso ( te lo dice uno che, per anni, ha sviluppato software). In definitiva gli strumenti attuali vanno comunque utilizzati, senza tuttavia dimenticare che abbiamo un cervello che dobbiamo continuare ad usare. in ogni caso attenzione a quando ciò ci fa concludere che erano meglio gli strumenti utilizzati ai nostri tempi: può significare che stiamo diventando irrimediabilmente vecchi.
    A proposito: ma dove si trova Croce del Lagno ?

  6. A noi, che da giovani studenti squattrinati passavamo il tempo stazionando in piazzetta, capitò che si fermò un’auto e un tizio chiese dov’era S. Giovanni. Un mio amico disse che eravamo proprio lì. Caso volle che subito dopo si fermò un altro e ci chiese dove fosse S.Giorgio a Cremano. Lo stesso amico gli disse che era un pò più avanti, sulla sinistra. Ma non finì, dopo pochi minuti si fermò una signora e chiese dov’era Croce del Lagno. E lui spiegò. Stavamo facendo una discussione, quando si fermò un’auto e il nonnetto stava ancora abbassando il finestrino quando il mio amico sbottò:
    “Senti, qui siamo a s. Giovanni, S. Giorgio sta a sinistra, Croce del Lagno più avanti, tutti i Santi in Paradiso e non ci scocciate più!”.
    Questo raccontino è tratto da un fatto vero e i personaggi non sono inventati…..

  7. E’ sempre colpa dell’uomo, sono daccordo con te, la tecnologia ci da una grossa mano, ci da gli strumenti ma, ad esempio, a che serve avere l’ultimo modello di PC ultrapotente in casa se non c’è il dito che lo accende e il cervello di un uomo che lo utilizza? E di conseguenza, a che serve avere un sito accessibile da tutto il mondo se non lo si tiene costantemente aggiornato? Per i navigatori satellitari il discorso è quello degli investimenti. Uno dei miei colleghi di squadra è un ingegnere il cui lavoro consiste negli aggiornamenti delle mappe dei cellulari. A sentir lui ha un lavoro che lo impegna tantissimo, è sempre stressato e ha pochissimo tempo libero. Addirittura mi spiegava che sono in giro delle autovetture con una torretta sul tetto che girano per tutte le strade d’Italia e anche d’Europa ecc ecc, per mappare tutto il territorio per poter aggiornare i navigatori con le ultimissime mappe ad immagini reali, per intenderci, quelle di google, che mostrano l’immagine delle strade, degli edifici e anche della gente che passava nel momento del rilevamento. Ma tutte queste cose così tecnologiche rischiano di avere una vita breve, sempre più breve. Appena nascono sono già vecchie, soppiantate dai nuovi modelli che usciranno a breve. Questo vale per tutte le cose ad elevata tecnologia. Forse era meglio quando serviva colloquiare con altre persone, chiedere informazioni, con le difficoltà dei dialetti, come la famosa scenetta di Totò col vigile a Milano, ma era bello poi raggiungere ugualmente la nostra meta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.