Passato è Natale. La vigilia trascorsa intensamente tra preparativi in cucina per il mega pranzo della Natività, con la mia Chef-Signora e Regina della casa, posta in off limits e guai anche a tentare di dire qualche parola per chiedere cosa stesse preparando o dare qualche suggerimento da “esperto” divoratore di cibi vari e principalmente rospi … Intanto il forno a 2000°C, i rumori di pentole e piatti vari, hanno reso l’aria incandescente. La serenità è arrivata al momento della Santa Messa natalizia anticipata per i bambini che a mezzanotte devono essere a nanna per l’arrivo di Babbo Natale. Ci siamo infiltrati tra ragazzini vivaci e poco attenti alle lunghe parole, lunghissime parole del giovane parroco che ancora con entusiasmo celebra il suo sermone. Un momento di panico quando i bambini tutti sono stati invitati ad andare all’altare per cantare “Tu scendi dalle stelle”: ho tentato di nascondermi dietro una enorme statua di un Santo a me ignoto, ma questo si è mosso per andare all’altare: era un bambino iper “merendinato” da genitori nevrotici e separati che, per attenuare i problemi, gli avranno fatto fare il pieno di gluco-calorie … Ho dovuto infilarmi nella stalla del presepe, tra il bue e l’asinello … Mia moglie, intanto, si era salvata nascondendosi in sacrestia.
Abbuffata della Vigilia, rigorosamente a base di pesce, in buon ristorante milanese, con proprietari sardi e giovani cameriere dell’Est. La mia Signora ha gradito le pietanze, un po’ meno quando parlavo con le bionde, ma tantissimo quando ho pagato il conto con la mia card …
Natale mi ha visto voglioso di evadere nell’aria fredda del primo mattino e in un battibaleno mi sono preparato e inoltrato per le strade deserte, per il sentiero del liscio laghetto, in compagnia del fischio di merletti gioiosi e anatre litigiose …
A casa, la mia Chef preferita, alle prese con i suoi manicaretti, non si era accorta che ero uscito e quando sono rientrato si è spaventata guardando il mio volto color manto di neve, gli occhiali appannati e la barba con stalattiti e stalagmiti luccicanti. Mi ha chiesto dove ero stato e le ho risposto che avevo avuto una nottata difficile, che alcuni camini erano troppo stretti e il sacco dei doni troppo pesante … Mi ha perdonato, ma senza regalarmi una carezza. Il pranzo con la nostra famiglia allargata è stato ilare con abbuffata galattica e mentre la mia Regina prendeva complimenti locali e, novità, internazionali, io mi chiedevo perché per tutto l’anno bisogna cercare di dimagrire, perdendo qualche etto con camminate di ore e ore, per recuperare e integrare le tonnellate in pochi e pazzeschi giorni di Fine Anno … con l’unica consolazione di ricevere anche dei regali che mai, nel corso dell’anno ti sei mai aspettato e che, per amore o costrizione, tutti concentrano al dopo-panettone …
In serata, la Master Chef of Kind House, current King’s Wife, mi ha dolcemente chiesto se volevo cenare. Ora sto correndo per le strade deserte dopo una notte di fuga da antipasti, primi, secondi contorni, frutta secca e fresca, dolciumi, amari e spumanti e vedo ancora bollicine di gas nauseanti che mi annebbiano la vista. Natale è passato. Santo Stefano è arrivato: nuovi manicaretti, nuovi dolcetti, coretti e motivetti … Ma perché dopo Natale c’è questa festa di Santo Stefano? Non è il primo Martire del Cristianesimo? Perché siamo condannati a essere Martiri dell’Ingozzata??? Perché dopo Natale non festeggiamo con il Santo Giovanni IV patriarca di Costantinopoli, detto il Digiunatore??????
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Sempre godibilissimi i tuoi resoconti..Auguri!
Il racconto è quanto mai veritiero!! Però la tradizione è tradizione e….va si rispettata!!! Auguri a tutti.