Ho appena finito di leggere “Milano muori Milano” di Gianni Miraglia del marzo 2011 che descrive un dopo Berlusconi, il dramma dei disoccupati, anche manager fino all’inaugurazione dell’EXPO 2015 come simbolo di una Milano che illude e non può più realizzare i sogni … Scioccante!
Intanto io ci passo spesso e, a parte i cartelli che indicano la posizione del cantiere, non vedo nè buchi, nè gru … e oggi è il 12 maggio 2012 e aprile 2015 è dietro l’angolo. Altro che megaprogetti, strade di Navigli da Rho-Pero a Milano, capannoni ed edifici avveneristici! Mi risulta che stanno ancora a litigare tra Regione, Provincia, Comuni e Stato sulle competenze. Sic.
Eppure sono curioso di vedere come Milano riuscirà ad affrontare veramente la sfida dell’EXPO 2015. Come ci insegnavano ai corsi di formazione, le difficoltà possono e devono essere viste anche come opportunità! E’ vero che una sfida difficile fa preoccupare moltissimo ma è anche vero che vincerla darebbe un forte slancio all’economia e soprattutto all’autostima sulle nostre reali possibilità di essere in grado di competere con i cugini di oltralpe. Non avendo letto il libro non posso esprimere giudizi in merito, spero solo che le indubbie difficoltà che stiamo vivendo in questo periodo possano essere superate anche grazie a iniziative e sfide coraggiose come quella che ci attende nel 2015.