50 anni …

Ciao, papà. 50 anni fa, proprio nel corso delle feste, ci lasciasti improvvisamente. Forse scappasti con Babbo Natale in mondi più sereni. Oppure eri tu Babbo Natale e pensasti che quaggiù il tuo compito era finito. O inutile in questa società. Ma mi manchi. Ancora. E mancano i tuoi insegnamenti, i tuoi valori, le convinzioni di libertà e democrazia per cui ti eri anche battuto e avevi sofferto. Spesso alzo lo sguardo verso il cielo e sono certo che sei lì, tra qualche nuvola o seduto su una stella a guardarmi e a tendermi la mano come quando, bambino, inciampavo … Ti voglio bene. Ancora. Sempre.

2 pensieri su “50 anni …

  1. Ognuno di noi ha dentro di se un pezzetto del proprio papà, un pezzetto della propria mamma e un qualcosina dei propri nonni. Può essere qualcosa di visibile, come il naso, gli occhi, le orecchie, oppure qualcosa legato al carattere. In ultima analisi siamo un insieme di caratteristiche di tutte le generazioni che ci hanno preceduto, del nostro albero genealogico, costituendo quindi una banca dati vivente di generazioni e generazioni. Le persone che si ricordano bene sono però quelle che ci hanno consegnato qualcosa di grande, qualcosa di inestimabile valore e che ci accompagna giorno per giorno, ogni volta che dobbiamo dare una risposta o prendere una decisione ecco che nel cervello e nella pancia si mettono in moto impulsi elettrici che elaborano in base a miliardi di informazioni di cose vissute o tramandate. Il risultato è il frutto di tutto questo millenario incamerare caratteristiche e modificazioni che, secondo uno stile di pensiero, dovrebbero portare ad una più elaborata civiltà, una più elevata consapevolezza delle nostre forze e delle nostre debolezze. Non vado oltre, come mi piacerebbe fare, poiché oltre c’è solo la fantascienza, scienza permeata da tanta fantasia, dove ogni obiettivo è raggiungibile poiché non esistono confini al pensiero e all’immaginazione.

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