54 anni da quel giorno sul lungomare, dalla mia domanda e dal tuo SI … 54 anni di me e di te. Ma chi me lo fece fare? Immaginare che dopo tanti anni facciamo le stesse discussioni, ci rinfacciamo gli stessi errori, combattiamo gli stessi fantasmi. Non sapevo che, ancora oggi, ti devo spiegare che la retromarcia non si mette mentre l’auto va avanti, i piatti non si sistemano a “piramide capovolta”, che le cose non si rompono da sole, che la sinistra e la destra non le distingui, che un documento non si legge saltando le righe o un libro saltando le pagine, che quando si chiede qualcosa bisogna porre una frase completa di soggetto verbo, oggetto e che esistono parole come chi, cosa, dove … oltre a “quale”, unica usata dai concorrenti di Reazione a catena, che le cose vanno riposte negli armadi secondo logica e non ficcandole dove si trova un buco e i cambianti di cassetti vanno resi noti … e tante cose ancora. Già, anche io ho tanti difetti, dopo 54 anni, potrei averti stancata. Abbiamo avuti momenti felici, gioie infinite, una bella famiglia e anche ostacoli enormi, grandi sofferenze. Ora che non dovremmo avere problemi perché, dicono gli altri, dovremmo “goderci la pensione”, di problemi ne abbiamo tanti e tanti sogni e tante speranze, che non si realizzano, che sono fermi in un tunnel che sembra senza fine, mentre i nostri futuri si accorciano . Ora che cominciamo a dimenticare nomi e cose, ci diamo una mano per andare avanti ancora noi due, ancora insieme, non chiedendo ma cercando di risolvere come sempre in due. E allora io dico, anzi grido:
“Ti voglio ancora tanto bene!”