8 marzo, il giorno dopo …

Ieri Festa delle Donne … Ho fatto scegliere alla Signora dove andare a trascorrere la domenica mattina di sole primaverile. Ho accettato volentieri, essendo curioso e osservatore, nonché amante di oggetti che mi ricordano il passato, specie quelli legati alla mia famiglia e siamo andati a visitare il mercatino “Pulci … e non solo!”. Due ore a girare tra belle opere e cianfrusaglie, un insieme di colori, di gente, di dialetti. Odore di frittelle zuccherate e profumo delle ultime caldarroste (nota: vendute a 1 euro l’una …) mischiati a quello, penetrante, delle tante bellissime e giallissime mimose. Questa volta non ci siamo fatti tentare da acquisti, anche perché ormai lo spazio sulle pareti di casa è veramente esaurito (per appendere il mio ultimo “digiquadro” ho dovuto fare spostamenti a scacchiera!). Alla fine ci siamo messi in auto soddisfatti. La mia stanca e serena Donna, sonnecchiava al tepore del sole in tangenziale e il mio pensiero è stato: “Che silenzio … La Festa delle Donne è grande perché porta una tregua in ogni casa. Domani si riprenderà con le scaramucce quotidiane” … E qui la provocazione: “Tra tutti quegli oggetti d’antiquariato e opere d’arte di grande valore, non potevo lasciare  la mia preziosa metà?”.

Alcune curiosità:

Una mia giovane amica, che vive negli USA, mi ha fatto sapere che da quelle parti sono pochissime le persone che sanno dell’esistenza della Festa Internazionale delle Donne. Eppure da noi, dove la Giornata è molto “sentita”, si sa che tutto è nato dalla morte di lavoratrici in un incendio avvenuto proprio a New York nel 1908 …

Ieri in una trasmissione pomeridiana, abbiamo assistito, facendo zapping, a una evoluzione, direi, ideologica: una Deputata del PD, priva di riferimenti visivi alla Giornata delle Donne, discuteva con la deputata europea Alessandra Mussolini, del Centrodestra, che aveva in testa una coroncina di mimose. Una volta era la sinistra che portava avanti le idee di affermazione delle Donne nella società, dei loro diritti e contro la violenza: cosa sta succedendo? Mi crollano dei miti.

22 pensieri su “8 marzo, il giorno dopo …

  1. Come ti dicevo, in CRI siamo 7 uomini e 8 donne nella squadra, ognuno ha portato qualcosa, chi la frutta, chi il primo, chi il dolce e così via. Nessuno ha cucinato, solo che le donne sono state esonerate per una volta a partecipare sia alla cena che all’allestimento della tavola, compreso lo sparecchiare. Quel lavoro diviso 7 è, come si suol dire, sostenibile. A casa è meglio che non mi ci metta, come capacità culinarie sono asintotico a zero, la logica dice che ho fatto bene a portare i fiori e fare gli auguri, magari apparecchiare e sparecchiare.

  2. Alfredo… spero che almeno anche a casa abbia cucinato e preparato tutto tu per la tua simpaticissima consorte e figlia …

  3. La festa dell’8 marzo è dedicata alle donne, non solo alle mogli. Vuol dire che come prime donne che ho nella mente vengono ovviamente la moglie e la figlia, ma operando in due organizzazioni dove vi sono molte donne, e intendo la CRI e il Coro, è ovvio che gli auguri vadano estesi a tutte le donne con le quali si lavora fianco a fianco per parecchio tempo. Il fatto è che casualmente avevamo il turno proprio l’8 marzo, dalle 20 alle 6 del mattino del 9. La nostra squadra, tra effettivi e collaboratori ammonta a 15 persone, di cui 8 donne. Per festeggiarle adeguatamente, noi maschi, abbiamo organizzato la cena (di gala), mentre loro erano esentate da ogni pensiero riguardante il cibo. Abbiamo fatto le cose in grande, elegante apparecchiamento della tavola e cibi raffinati, con omaggio floreale alla fine. Risultato: grande soddisfazione finale da parte delle componenti femminili della squadra, per una volta tanto principesse. Tra l’altro siamo stati fortunati, siamo riusciti a mangiare tutti insieme per un paio d’ore, senza interventi. L’abbiamo pagato poi nella notte, con continui interventi e senza poter quasi chiudere occhio.

  4. Da Facebook, Marianna: vuoi dire che essendo Angela legata ai miei ricordi di gioventù, l’ho idealizzata?…complice la lontananza?

  5. da Facebook, Marianna: … come al solito Angela conferma di essere una Donna con la D maiuscola affermando che le cose preziose non si abbandonano mai…riferendosi all’ammuffito marito …

  6. Anche io conosco molte donne, tra cui carissime amiche, che non vogliono auguri l’8 marzo e, penso giustamente, preferiscono essere trattate bene tutto l’anno per tutta la vita. Me lo diceva ieri mia moglie. E io ho detto: “ovviamente, come disse il prete. finché morte non ci separi …!”

  7. Brava Angela! Ancora una volta è stata evidenziata la maggiore saggezza delle donne rispetto a noi maschietti!
    Tuttavia, ricordo di quando in Ufficio (quasi 30 anni fa), per un paio d’anni, facevo gli auguri alle donne (non solo le mie ex segretarie) e spesso mi sentivo rispondere, non dico in male modo ma alquanto infastidite: auguri di che? Troviamo che trattasi di una ricorrenza insensata! Non vogliamo essere trattate in maniera diversa da voi uomini. E non erano femministe. Al che, per gli anni successivi, me ne guardai bene dal fare loro gli auguri per tale ricorrenza.

  8. la mussolini si è confusa, per lei ci vorrebbe la festa delle vaiasse

  9. Tra moglie e marito…non mettere il dito…però devo notificare un bello “scacco matto” a favore di Angela…eh! le donne….

  10. … avrei potuto desiderarlo anch’io : ma preferisco tenerti con me, le cose preziose non si abbandonano.

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