3 pensieri su “Ricordi, cari ricordi …

  1. Sono d’accordo, occorre vietare tassativamente l’uso del flash, ma non l’esecuzione di foto ricordo. Quando serve avere una raccolta completa e professionale chi non acquista le raccolte in vendita sul posto? Sono senza dubbio foto più accurate, perfette, complete e commentate. Le foto che scatta il turista o il visitatore sono solamente un ricordo per documentare di esserci stato, perché negare questa soddisfazione a chi è affascinato dal bello?

  2. via mail da un lettore di La Repubblica: Carissimo Francesco, molto opportuna la tua lettera che forse andrebbe oltre che pubblicata – “girata” a Franceschini, con pretesa di risposta esauriente.In realta’ qualcosa e’ stato pubblicato su Bell’Italia nel 2013 e da quanto ricordo sembra che la liberalizzazione delle foto amatoriali nei Musei fosse gia’ una realta’. Bisognera’ coinvolgere Augias, credo su questo argomento, per dare al problema un respiro piu’ ampio. A Genova in alcune chiese sono stato “aggredito” dal prete perche’ ho ignorato i cartelli dove si dichiarava proibito fotografare. Mentre al limite comprendo tale divieto categorico, perche’ i banchetti in chiesa vendono le cartoline (simonia palese!),cio’ e’ decisamente meno comprensibile per le altre realta’. Nessuna foto altrui potra’ mai eguagliare una mia inquadratura, o una mia personale interpretazione di un soggetto. Senza flash, naturalmente. Ma come ho detto al cortese custode del Museo di Villa Giunigi a Lucca ( dove si puo’ fotografare praticamente tutto) nessuno fotografo si sognerebbe mai di sparare un flash su una tavola del ‘300, con risultati iconografici disastrosi. E oggi le reflex sono cosi’ sofisticate, che consentono “miracoli” al buio ( basta avere un po’ di perizia).Cmq il discorso e’ ampio e molto variegato e sarebbe davvero ora che venisse affrontato con serieta’. Cordiali saluti Alberto Garfagnini Genova

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