6 pensieri su “Affaritaliani: “La Gelmini alla Giustizia””
dal sito ZEUS News:
Il canone di abbonamento Rai è ancora definito dal Regio decreto legge del lontanissimo (almeno in termini di evoluzione tecnologica) 1938, il quale asserisce che deve sottostare al pagamento chiunque abbia “apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle radioaudizioni”.
Se all’epoca si parlava di radio e ben poco altro, oggi il termine “adattabile” fa sì che si possa includere gran parte dei gadget tecnologici, dal computer al cellulare, dal palmare alle consolle, fino a player multimediali e quant’altro.
Appoggiandosi al regio decreto, in un primo tempo la stessa Rai aveva specificato che persino le abitazioni dotate di videocitofono erano soggette al pagamento, così come pure i turisti stranieri, in transito nel Bel Paese, se dotati di apparecchi idonei. Per non parlare poi di tutte le istituzioni che dispongono nei loro uffici di video-terminali (leggasi Pc); le Poste Italiane, per esempio, in questo caso sarebbero certo uno dei primi evasori.
Da oltre un anno sia i Parlamentari che le varie associazioni di consumatori stanno chiedendo che sia fatta chiarezza, indicando con precisione quali siano gli apparecchi che devono sottostare al balzello.
L’Aduc si è mossa per tempo, interpellando la Rai (presso le varie sedi regionali) e rivolgendosi sia all’Agenzia delle Entrate sia al ministero della Finanza via telefono, lettera raccomandata a/r di messa in mora e anche interrogazioni parlamentari. Ma nessuna risposta è pervenuta.
Se non altro, in assenza di una risposta, pare proprio che il contribuente possa far valere la propria interpretazione della legge senza incorrere in future sanzioni.
Ecco perché ancora l’Aduc invita tutti i cittadini che, seppur sprovvisti di televisore, sono stati invitati al pagamento del canone per il possesso di altri apparati quali Pc e apparecchi multimediali, a contattare ufficialmente il ministero delle Finanze: in assenza di risposta saranno liberati dall’onere di pagare senza incorrere in sanzioni.
Rienzi … che nella sua esuberanza fa qualche gaffe, tipo andare a cena ad Arcore … Ma sarà stato attratto dalle feste al bunga bunga … Comunque può crescere. Vedo più adatta la Serracchiani, esiliata dal PD a Bruxelles, ma può tornare e fare sfracelli … A me piace anche Marino, ma è troppo democratico e ingenuo per convivere con i volponi che non gli daranno mai spazio … Per par condicio, dico che come politico non mi dispiace Lupi e nemmeno Maroni (se riuscisse a sganciarsi da Bossi e far scivolare il trota …
Purtroppo i giovani attualmente al parlamento sono asserviti al potere delle segreterie dei partiti grazie ad una legge elettorale iniqua. Se non si cambia questa legge difficilmente il popolo italiano sarà in grado di liberarsi delle solite facce che da decenni occupano i vertici delle istituzioni. Basta vedere, nei vari dibattiti televisivi, questi giovani che non fanno altro che ripetere, quando sono in grado di profferire qualche concetto, le tesi del proprio ‘sponsor’. Qualche eccezione è dovuta a gente eletta in altri consessi con leggi elettorali diverse, come ad esempio il sindaco di Firenze.
Leggendo la tua risposta, che condivido, ho notato che i nomi dei personaggi politici che abbiamo citato sono tutti defunti da un pezzo, ne rimane ancora in vita solo uno e non sappiamo se riesce ancora a connettere. Questo, caro Frank, vuol dire che siamo noi quelli un po’ fuori tempo, quelli che rimpiangono il paleolitico? Forse è giusto che la politica si giochi sgambettando gli “altri”, scavando nella vita privata dei concorrenti, approfittando di ogni minima discussione tra gli alleati avversari per dichiarare che sono allo sbando. E’ roba vecchia quella dei rapporti tra gentiluomini a cui ci siamo riferiti, dove ci si batteva per gli ideali, per la linea di governo che si intendeva porre in atto, per la cultura, la conoscenza della storia anche se interpretata in modo differente. Possibile che i nostri politici, che sono in gran parte della nostra generazione, non abbiano i nostri stessi ricordi?
Pensa a Mastella che aveva promesso di suicidarsi se De Magistris avesse vinto a Napoli e invece …
Hai ragione: rimpiango i dibattiti colti e civilissimi e leader come Togliatti, Moro, Nenni, Spadolini, Andreotti, l’esuberante Fanfani … e non disprezzo Craxi che è l’unico della Prima Repubblica che è andato in esilio ed è morto lì, mentre tutti gli altri continuano a gestire poltrone … e tanto altro!
A parte i leader dei partiti che non si scollano dalle loro poltrone, nemmeno fossero incollati con il super attak, da qualche tempo si stanno vedendo facce e faccette nuove tra le file di entrambi gli schieramenti più votati. E’ una cosa positiva da un lato, un ricambio generazionale è auspicabile, negativa se questi giovani rimpiazzi non godono di sufficiente autonomia rispetto ai loro vertici. Ecco quindi che il rinverdimento di un ministero potrebbe rappresentare una ventata di novità solo se il nuovo ministro è libero di porre in essere riforme non pattuite dall’alto ma frutto di lavoro, per scegliere le giuste soluzioni ad annosi problemi. Vorrei però vedere un ricambio proprio ai vertici, le mummie sostituite da nuovi volti con tante idee, con la necessaria leadership e un ritorno all’etica politica che consentiva un tempo a grandi figure come Berlinguer ed Almirante di dialogare senza offendersi platealmente, senza tirare in ballo scandali, senza che venisse meno il rispetto reciproco. Ma anche qui forse sogno troppo.
dal sito ZEUS News:
Il canone di abbonamento Rai è ancora definito dal Regio decreto legge del lontanissimo (almeno in termini di evoluzione tecnologica) 1938, il quale asserisce che deve sottostare al pagamento chiunque abbia “apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle radioaudizioni”.
Se all’epoca si parlava di radio e ben poco altro, oggi il termine “adattabile” fa sì che si possa includere gran parte dei gadget tecnologici, dal computer al cellulare, dal palmare alle consolle, fino a player multimediali e quant’altro.
Appoggiandosi al regio decreto, in un primo tempo la stessa Rai aveva specificato che persino le abitazioni dotate di videocitofono erano soggette al pagamento, così come pure i turisti stranieri, in transito nel Bel Paese, se dotati di apparecchi idonei. Per non parlare poi di tutte le istituzioni che dispongono nei loro uffici di video-terminali (leggasi Pc); le Poste Italiane, per esempio, in questo caso sarebbero certo uno dei primi evasori.
Da oltre un anno sia i Parlamentari che le varie associazioni di consumatori stanno chiedendo che sia fatta chiarezza, indicando con precisione quali siano gli apparecchi che devono sottostare al balzello.
L’Aduc si è mossa per tempo, interpellando la Rai (presso le varie sedi regionali) e rivolgendosi sia all’Agenzia delle Entrate sia al ministero della Finanza via telefono, lettera raccomandata a/r di messa in mora e anche interrogazioni parlamentari. Ma nessuna risposta è pervenuta.
Se non altro, in assenza di una risposta, pare proprio che il contribuente possa far valere la propria interpretazione della legge senza incorrere in future sanzioni.
Ecco perché ancora l’Aduc invita tutti i cittadini che, seppur sprovvisti di televisore, sono stati invitati al pagamento del canone per il possesso di altri apparati quali Pc e apparecchi multimediali, a contattare ufficialmente il ministero delle Finanze: in assenza di risposta saranno liberati dall’onere di pagare senza incorrere in sanzioni.
Rienzi … che nella sua esuberanza fa qualche gaffe, tipo andare a cena ad Arcore … Ma sarà stato attratto dalle feste al bunga bunga … Comunque può crescere. Vedo più adatta la Serracchiani, esiliata dal PD a Bruxelles, ma può tornare e fare sfracelli … A me piace anche Marino, ma è troppo democratico e ingenuo per convivere con i volponi che non gli daranno mai spazio … Per par condicio, dico che come politico non mi dispiace Lupi e nemmeno Maroni (se riuscisse a sganciarsi da Bossi e far scivolare il trota …
Purtroppo i giovani attualmente al parlamento sono asserviti al potere delle segreterie dei partiti grazie ad una legge elettorale iniqua. Se non si cambia questa legge difficilmente il popolo italiano sarà in grado di liberarsi delle solite facce che da decenni occupano i vertici delle istituzioni. Basta vedere, nei vari dibattiti televisivi, questi giovani che non fanno altro che ripetere, quando sono in grado di profferire qualche concetto, le tesi del proprio ‘sponsor’. Qualche eccezione è dovuta a gente eletta in altri consessi con leggi elettorali diverse, come ad esempio il sindaco di Firenze.
Leggendo la tua risposta, che condivido, ho notato che i nomi dei personaggi politici che abbiamo citato sono tutti defunti da un pezzo, ne rimane ancora in vita solo uno e non sappiamo se riesce ancora a connettere. Questo, caro Frank, vuol dire che siamo noi quelli un po’ fuori tempo, quelli che rimpiangono il paleolitico? Forse è giusto che la politica si giochi sgambettando gli “altri”, scavando nella vita privata dei concorrenti, approfittando di ogni minima discussione tra gli alleati avversari per dichiarare che sono allo sbando. E’ roba vecchia quella dei rapporti tra gentiluomini a cui ci siamo riferiti, dove ci si batteva per gli ideali, per la linea di governo che si intendeva porre in atto, per la cultura, la conoscenza della storia anche se interpretata in modo differente. Possibile che i nostri politici, che sono in gran parte della nostra generazione, non abbiano i nostri stessi ricordi?
Pensa a Mastella che aveva promesso di suicidarsi se De Magistris avesse vinto a Napoli e invece …
Hai ragione: rimpiango i dibattiti colti e civilissimi e leader come Togliatti, Moro, Nenni, Spadolini, Andreotti, l’esuberante Fanfani … e non disprezzo Craxi che è l’unico della Prima Repubblica che è andato in esilio ed è morto lì, mentre tutti gli altri continuano a gestire poltrone … e tanto altro!
A parte i leader dei partiti che non si scollano dalle loro poltrone, nemmeno fossero incollati con il super attak, da qualche tempo si stanno vedendo facce e faccette nuove tra le file di entrambi gli schieramenti più votati. E’ una cosa positiva da un lato, un ricambio generazionale è auspicabile, negativa se questi giovani rimpiazzi non godono di sufficiente autonomia rispetto ai loro vertici. Ecco quindi che il rinverdimento di un ministero potrebbe rappresentare una ventata di novità solo se il nuovo ministro è libero di porre in essere riforme non pattuite dall’alto ma frutto di lavoro, per scegliere le giuste soluzioni ad annosi problemi. Vorrei però vedere un ricambio proprio ai vertici, le mummie sostituite da nuovi volti con tante idee, con la necessaria leadership e un ritorno all’etica politica che consentiva un tempo a grandi figure come Berlinguer ed Almirante di dialogare senza offendersi platealmente, senza tirare in ballo scandali, senza che venisse meno il rispetto reciproco. Ma anche qui forse sogno troppo.