Pubblicata oggi su QuiArese.
04 settembre 2012 – Ieri Francesco Gentile, e una lettrice sulla nostra pagina Facebook, segnalavano un guasto alla Casa dell’acqua. Che, come ci ha comunicato lo stesso Gentile, ha ripreso a funzionare regolarmente questa mattina. Ecco le spiegazioni del guasto che gli sono state fornite un addetto alla manutenzione incontrato sul posto.
Da ieri mattina, alla Casa dell’Acqua non viene erogata acqua frizzante. C’è stato il rientro. Anche con la pioggia, c’è gente che arriva in auto, in bici, a piedi e va via delusa. Stamattina alle 11,45 (ieri, 3 settembre ndr) ancora c’erano problemi. Ho visto un signore uscire dal retro della Casa e ho chiesto se fosse un addetto. Sono stato fortunato: lo è e mi ha risposto che ha verificato se ci fosse ancora gas e che, in effetti, il problema non è legato all’esaurimento della scorta. Lui ritiene che il blocco è di tipo software e pertanto le macchinette per l’inserimento della Carta Regionale non funzionano. A questo punto, presenti altre persone, ho chiesto se almeno fosse già stata avvisata la Ditta responsabile e lui ha risposto che ha avvisato il suo diretto interlocutore e poi … “c’è tutto un iter gerarchico che verrà seguito …”.
Più o Meno, abbiamo capito che bisogna attendere con pazienza e il miracolo avverrà. Siamo andati via con un dubbio: ma è così difficile esporre in maniera macro un numero cui chiamare per segnalare un guasto? Penso che nessun aresino si rifiuterebbe di telefonare a fronte di un’interruzione di un così utile servizio pubblico.
Forse perché i cittadini si gasano comunque. Anche spendendo soldi al bar o ai supermercati … C’è chi ama sentirsi gasato!!! Se poi l’acqua dei Comuni è leggermente gasata … può essere un problema. Alla nostra Casa, ad esempio, siamo in limiti più che normali.
ma perché un comune dovrebbe ‘gasare’ i suoi cittadini ?
Dalla mia esperienza devo rilevare che tutto ciò che viene lasciato all’utilizzo libero di chicchessia è purtroppo soggetto ad essere male utilizzato e bistrattato dalla solita modesta percentuale di incivili che non rispettano la cosa pubblica. Purtroppo non è diffusa al 100% la cultura del bene comune, questo porta a tutti gli atti di piccolo e grande vandalismo che abbiamo modo di vedere nelle nostre città, nelle nostre strade, sui muri delle case, nei fossi a lato delle strade, sui treni e sui tram, vicino ai semafori, nei parchi pubblici.
Tutto ciò che costituisce patrimonio pubblico, come la casetta dell’acqua ad esempio, deve essere si accessibile a tutti, ma previa identificazione. Il documento deve fare accedere all’utilizzo prima ancora di arrivare davanti all’erogatore. Bella cosa la libertà, ma occorre meritarsela.
Da Facebook: il post piace a Maria Dilillo e Filippo Riva
da Facebook Francesca Boarolo: …dal momento che il problema è di tipo software…possiamo fare in modo che l’erogazione venga abilitata anche per i cittadini minorenni???? si tratta di acqua…..