29 aprile 2016 – Continua l’acceso dibattito, sui social locali, tra aresini pro e contro le realizzazioni viarie fatte in occasione dell’apertura de Il Centro. Il più grande “mall” d’Europa, come riportato in più parti, è diventato anche il più grande ring di scontro tra forze di opposizione e di governo della città. Le accuse spesso raggiungono toni eccessivi e leggiamo di “criticoni”, “non vedenti”, “obiettivi”, “superficiali”, “faziosi”, “prevenuti”, “catastrofici”, “ottimisti”, “lamentosi”, “soddisfatti”: ci sarebbe da creare un dizionario di vocaboli e loro contrari. Ciò che meraviglia un osservatore è che se qualcuno segnala un problema reale, anche allegando foto o video, c’è sempre un altro che lo accusa di essere contro chi amministra e spesso negando l’evidenza di ciò che è scritto o che viene mostrato. Un esempio, i prati invasi da auto a Valera in occasione dei primi weekend di apertura de Il Centro hanno trovato anche qualche difensore tra gli stessi abitanti del Borgo e, addirittura, qualcuno si è rallegrato nel vedere tanto movimento (vedi foto) e visto passare qualche bella “ragazza”… Intanto, mentre sulle Tv e radio locali, la Polizia Stradale comunicava traffico enorme e blocchi dell’autostrada in uscita a Lainate, alcuni commentavano che il problema è momentaneo, senza tener conto che ci saranno giorni di festività importanti, come Natale, che porteranno varie decine di migliaia di persone, provenienti anche da lontano, verso Il Centro.
Alla segnalazione che mancano mezzi di trasporto per visitatori, tra cui persone anziane, e per i dipendenti, cosa molto grave visto l’orario di chiusura alle 22, qualcuno ha commentato che i nonnetti si arrangino e i lavoratori sapevano dove avevano scelto di prestare opera, come se fosse facile rinunciarci… Parcheggio Expo riaperto e fermate distanti oltre 1 km a piedi, senza pensiline, percorso debilitante con freddo o pioggia e infuocato in estate. Non bisogna farle presente queste cose? Se sorge il dubbio che il traffico e gli incidenti in città siano aumentati, c’è qualcuno che pubblica i dati? Chi si accusa vicendevolmente di fare dibattiti politici o antipolitici, riflette sul fatto che esistono persone che non aspirano a poltrone o a rottamarne altre e che queste persone “neutrali” hanno come scopo la vivibilità della città a livelli di soddisfazione di qualità dei servizi, dell’ambiente?
Perché di fronte a una prova schiacciante di una foto o di un video si ribatte con sarcasmo, con ragionamenti di sottile politica pro o contro e ci si mette i paraocchi? Abbiamo anche letto di offese, frittate rigirate, persone ormai giunte alla noia nel seguire certi commenti e c’è veramente bisogno di serenità, di un dibattito libero e democratico, nel rispetto delle altrui opinioni, cercando di trovare soluzioni comuni di miglioramento. Qualcuno ha scritto che Il Centro esiste, ormai, e bisogna tenerselo, anche per i posti di lavoro che ha creato, ma ciò non impedisce che vengano individuati punti di debolezza, attraverso segnalazioni, prove concrete, dati numerici raccolti e diffusi da chi ne è in possesso e tentare di trasformarli in punti di forza, attivando tavoli comuni tra amministrazione, proprietà de Il Centro, partiti al governo e all’opposizione, associazioni di commercianti e cittadini. Non è pensabile, per tornare a dibattiti più civili, sperare soltanto nella sensibilità di chi ha realizzato tutto ciò e, Più o Meno, non ci resta che pregare: “Patron nostro che sei ne IL CENTRO, Supermercato il tuo nome, venne qui il tuo regno e fatta la tua volontà, come in CENTRO così in questa terra. Dacci oggi il nostro park quotidiano e rimetti a noi i nostri dibattiti come a noia i vostri detrattori e non ci indurre in sconti-tentazione, ma liberaci dal traffico. Aresmen”.
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15 pensieri su “Arese social. Più o Meno…”
E’ il bello della vita e delle diversità … nonché della libertà di pensiero, no?
Nulla disturba di più del fatto di essere criticati quando esprimiamo un giudizio, facciamo un commento oppure quando ci permettiamo di non essere d’accordo con tizio o caio. Eppure la vita di tutti i giorni esalta proprio le differenze! C’è chi va in giro vestito di nero e chi di bianco, o rosso o multicolore, chi sposa donne o uomini grassi e chi invece preferisce magri, chi è bionda e si tinge nera e chi è nera e si fa bionda. Insomma questa enorme diversità tra esseri umani è semplicemente fantastica, interessante, intrigante, non si deve dare nulla per scontato, per definitivo. Fatto un monumento bellissimo ci sarà sicuramente qualcuno a cui non piace e viceversa fatta un’opera evidentemente brutta si troverà chi la esalta per un motivo o per l’altro. Per questo ritengo sia interessante, non i commenti così diversi uno dall’altro, ma proprio il fatto che la collettività è composta da tanti diversi modi di vedere lo stesso problema, di vivere queste diversità in modo positivo o negativo, cercando le imperfezioni o cercando i pregi. Altro non è che vedere lo stesso bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto.
da Facebook di QuiArese, Sabatino Lacerenza :
unico nei che vi offendono sempre siete dei cammelli ahahahhahaha odio questo gioco cosi maleducato dei chihuahua e dei consiglieri
da Facebook di QuiArese, Aurelio Civalleri:
Steve Iron il blog grilliaresini non faceva sconti manco a loro, o è meglio cantare in coro “battiam battiam le mani arriva il manovrator ” e come noto il manovrator non va disturbato?
da Facebook di QuiArese, Steve Iron :
Sto dicendo che a me i social network sembrano essere diventati un covo di repressi
da Facebook di QuiArese, Stefano Madella:
Ma buon per loro non c’erano i social network
da Facebook di QuiArese, Steve Iron :
Sì certo! anche perferi Fornaro e Ravelli erano lì per quello
da Facebook di QuiArese, Aurelio Civalleri :
Steve Iron non capisco perché si dovrebbero elogiare le cose buone, non sono lì per quello?
da Facebook di QuiArese, Stefano Madella:
Vero anche che difficilmente si può veicolare annunci di eccellenze non veritiere. È finito, salvo una parte ancora vittima di analfabetismo funzionale, il tempo delle balle.
da Facebook di QuiArese, Stefano Madella:
Vero, ma io vedo anche tante cose positive. La possibilità di veicolare attività che prima rimanevano sconosciute o richiedevano costose campagne, soprattutto nel mondo giovanile.
Un esempio la recente informativa sull’eccellenza e cortesia degli addetti alla discarica aresina, inoltre, volendo ascoltare, i social sono un mezzo ottimale per capire l’opinione della gente, vedi le necessità di Valera nella contingenza attuale.
da Facebook di QuiArese, Steve Iron:
Però vengono evidenziate solo le cattive azioni e gli errori.
Mai le cose buone. Questo è il vero dramma dei social network. Ognuno si traveste da piccolo ispettore colombo per trovare qualcosa di marcio.
Dovremmo essere un po più equidistanti dai problemi e riflettere prima di sparare sentenze. Questo va oltre la specifica situazione del traffico per il centro commerciale. I social sono ormai diventati uno sfogatoio dove sembriamo tutti avere la soluzione in tasca
da Facebook di QuiArese, Stefano Madella:
Sopratutto tutto è ben visibile, difficile raccontarla.
da Facebook di QuiArese, Luca Marazzi:
E’ finita l’epoca delle decisioni prese e contestate solamente con un voto alle successive elezioni. Ora tutto è online tutto è in presa diretta sia le buone azioni sia gli errori. La cassa di risonanza è enorme e la seggiola del potere scricchiola ogni giorno.
da Facebook di QuiArese, Stefano Madella:
I social hanno aperto un nuovo universo nella politica: la possibilità che i cittadini esprimano la propria opinione direttamente.
Tutto ciò sconcerta chi ha fatto della politica e dell’amministrazione una propria ragione di vita al punto in alcuni casi da indicarla come propria unica professione, sconcerta e spaventa per il senso di inutilità e per la possibilità di venire spodestato, concentrando per altro sul secondo le proprie continue recriminazioni.
Un altro fattore è l’incapacità di un confronto fra persone che parlano lingue profondamente diverse, i cittadini e i politici più o meno di professione.
da Facebook di QuiArese, MI PIACE:
Angela, Maurino Ducati, Nicola Basco, Antonio Sanna, Alessandro Gobbi. Anna Colosio, Lorenzo Boccalatte, Aurelio Civalleri, Stefano Corniani
E’ il bello della vita e delle diversità … nonché della libertà di pensiero, no?
Nulla disturba di più del fatto di essere criticati quando esprimiamo un giudizio, facciamo un commento oppure quando ci permettiamo di non essere d’accordo con tizio o caio. Eppure la vita di tutti i giorni esalta proprio le differenze! C’è chi va in giro vestito di nero e chi di bianco, o rosso o multicolore, chi sposa donne o uomini grassi e chi invece preferisce magri, chi è bionda e si tinge nera e chi è nera e si fa bionda. Insomma questa enorme diversità tra esseri umani è semplicemente fantastica, interessante, intrigante, non si deve dare nulla per scontato, per definitivo. Fatto un monumento bellissimo ci sarà sicuramente qualcuno a cui non piace e viceversa fatta un’opera evidentemente brutta si troverà chi la esalta per un motivo o per l’altro. Per questo ritengo sia interessante, non i commenti così diversi uno dall’altro, ma proprio il fatto che la collettività è composta da tanti diversi modi di vedere lo stesso problema, di vivere queste diversità in modo positivo o negativo, cercando le imperfezioni o cercando i pregi. Altro non è che vedere lo stesso bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto.
da Facebook di QuiArese, Sabatino Lacerenza :
unico nei che vi offendono sempre siete dei cammelli ahahahhahaha odio questo gioco cosi maleducato dei chihuahua e dei consiglieri
da Facebook di QuiArese, Aurelio Civalleri:
Steve Iron il blog grilliaresini non faceva sconti manco a loro, o è meglio cantare in coro “battiam battiam le mani arriva il manovrator ” e come noto il manovrator non va disturbato?
da Facebook di QuiArese, Steve Iron :
Sto dicendo che a me i social network sembrano essere diventati un covo di repressi
da Facebook di QuiArese, Stefano Madella:
Ma buon per loro non c’erano i social network
da Facebook di QuiArese, Steve Iron :
Sì certo! anche perferi Fornaro e Ravelli erano lì per quello
da Facebook di QuiArese, Aurelio Civalleri :
Steve Iron non capisco perché si dovrebbero elogiare le cose buone, non sono lì per quello?
da Facebook di QuiArese, Stefano Madella:
Vero anche che difficilmente si può veicolare annunci di eccellenze non veritiere. È finito, salvo una parte ancora vittima di analfabetismo funzionale, il tempo delle balle.
da Facebook di QuiArese, Stefano Madella:
Vero, ma io vedo anche tante cose positive. La possibilità di veicolare attività che prima rimanevano sconosciute o richiedevano costose campagne, soprattutto nel mondo giovanile.
Un esempio la recente informativa sull’eccellenza e cortesia degli addetti alla discarica aresina, inoltre, volendo ascoltare, i social sono un mezzo ottimale per capire l’opinione della gente, vedi le necessità di Valera nella contingenza attuale.
da Facebook di QuiArese, Steve Iron:
Però vengono evidenziate solo le cattive azioni e gli errori.
Mai le cose buone. Questo è il vero dramma dei social network. Ognuno si traveste da piccolo ispettore colombo per trovare qualcosa di marcio.
Dovremmo essere un po più equidistanti dai problemi e riflettere prima di sparare sentenze. Questo va oltre la specifica situazione del traffico per il centro commerciale. I social sono ormai diventati uno sfogatoio dove sembriamo tutti avere la soluzione in tasca
da Facebook di QuiArese, Stefano Madella:
Sopratutto tutto è ben visibile, difficile raccontarla.
da Facebook di QuiArese, Luca Marazzi:
E’ finita l’epoca delle decisioni prese e contestate solamente con un voto alle successive elezioni. Ora tutto è online tutto è in presa diretta sia le buone azioni sia gli errori. La cassa di risonanza è enorme e la seggiola del potere scricchiola ogni giorno.
da Facebook di QuiArese, Stefano Madella:
I social hanno aperto un nuovo universo nella politica: la possibilità che i cittadini esprimano la propria opinione direttamente.
Tutto ciò sconcerta chi ha fatto della politica e dell’amministrazione una propria ragione di vita al punto in alcuni casi da indicarla come propria unica professione, sconcerta e spaventa per il senso di inutilità e per la possibilità di venire spodestato, concentrando per altro sul secondo le proprie continue recriminazioni.
Un altro fattore è l’incapacità di un confronto fra persone che parlano lingue profondamente diverse, i cittadini e i politici più o meno di professione.
da Facebook di QuiArese, MI PIACE:
Angela, Maurino Ducati, Nicola Basco, Antonio Sanna, Alessandro Gobbi. Anna Colosio, Lorenzo Boccalatte, Aurelio Civalleri, Stefano Corniani